B1NARY – Episodio 7: Meno hardware, più hardcore

Cara Franca,
l’estate è un periodo ottimo per gustare il pesce, ma anche altri frutti che il nostro vasto e ricco mare ci offre di continuo e in abbondanza – e probabilmente per te è arrivato finalmente il tempo di svongolare.

Lo sappiamo, i superpoteri comportano sempre grandi responsabilità: non osiamo immaginare il trauma che stai vivendo – come si fa a mantenere la serenità in un mondo in cui tutt* sono scopabil*? Il nostro vecchio cuore stanco non riuscirebbe a reggere il peso della gioia.

Se la bisessualità fosse una scelta consapevole, l’avremmo tutti opzionata fin dalla nascita, perciò non dispiacerti: anzi ti invidiamo come si invidiano quelli che vincono alla lotteria, che svoltano senza meriti, che insomma vivono un’enorme botta di c**o e manco hanno la decenza di godersela in silenzio.

E sappi, nostra amatissima Franca, che comprendiamo bene quanto sia spaventoso il pensiero di confrontarsi con gli altri, la paura della diversità e dell’emarginazione: ma sappi che non sarai mai sola anche per il semplice fatto che noi siamo come te, anche noi abbiamo vinto la lotteria e all’inizio scioccamente non ce ne siamo rallegrati, ce ne siamo vergognati, e lo abbiamo temuto, perché chi vive nell’abbondanza verrà sempre invidiato da chi conosce solo la scarsità. La tua è la semplice vertigine di chi si accorge che sta per diventare ricca.

E sappiamo benissimo che le etichette funzionano per la frutta e altri articoli del supermercato (sulla cui forma non vogliamo in questa sede ironizzare), ma crediamo che ora l’ostacolo maggiore sia evitare le mine vaganti note come etero curiose: suggeriamo la guida esperta di una navigata nave madre per imparare ad acutizzare il tuo sesto senso bi e discernere i cis hetero da quell* nat* fortunat*

Chiudi quella bocca, e aprila a nuove esperienze. Ti amiamo.

Cara Giulia,
i mesi di relazione sono come gli anni dei cani: durano molto di più di un mese normale e alla fine comunque l’animale muore sempre.

Ok, mettiamo un attimo da parte il nostro ottimismo contagioso.

9 mesi fa era tutto comprensibilmente diverso.
Il non-sapere e il non-conoscere la persona che hai di fronte genera in noi un entusiasmo unico nel suo genere.
All’inizio siamo tutti un po’ Indiana Jones. Pronti ad esplorare e scoprire nuove cose. E pronti a correre dei rischi per farlo perché quelle poche cose che sai ti dicono che il gioco vale la candela. Che DEVI fare tutto ciò che puoi per conquistare l’altra persona.
Ed è così che improvvisamente diventi master and commander di romanticismo. È la fase delle telefonate lunghissime, dei messaggini fino a tarda notte, degli appuntamenti unici, dei “mi manchi già” dopo 5 minuti dal vostro ultimo incontro.

Poi le cose cambiamo. Per tutt*.
È quindi giunto il momento di affrontare la dura verità: l’andamento del tuo rapporto che ci hai descritto rappresenta la normale curva discendente della fiamma di una relazione.
Perché in fondo l’amore è una droga pesante: regala sensazioni indescrivibili ma con il tempo ci fa sviluppare una soglia di tolleranza che ci impedisce di essere soddisfatti della dose di partenza, e a lungo andare ci rende miserabili.

Sei entrata nella fase della consapevolezza: hai un problema di (co)dipendenza che ti porta a rimanere attaccata a una situazione insoddisfacente – è come se tu continuassi ad andare a giocare allo stesso casinò pur sapendo che le slot machine sono truccate, ma del resto è l’unico casinò che c’è in città.
Quindi cosa fare?
Davanti a te ci sono due opzioni.
La prima è comunicare, apertamente e senza sovrastrutture.
La seconda è espandere il circolo di conoscenze e tentare la fortuna con altri giochi, anche erotici.
C’è un’alta probabilità di incontrare qualcuno meno interessato all’hardware e più attento all’hardcore.