B1NARY – Episodio 42: Fa ridere ma anche riflettere

Caro Riccardo,
la soluzione è ovvia: sesso in cantiere. Anche perché puoi sostituire in con naturalezza la trita “vuoi salire da me a vedere la mia collezione di farfalle” con una ben più incisiva “vuoi venire da me a vedere la mia collezione di piastrelle?”.

Sappi comunque che ci sono solo due grandi regole comunemente accettate nel campo della comicità.

La prima: se esiste una verità universale, è necessariamente anche una verità comica. Per questo molto spesso ci fanno ridere le battute sull’amore, sul sesso, sul fare la cacca: sono esperienze unificanti capaci di creare connessioni immediate.

La seconda: non c’è cosa che fa più ridere del confessare una cosa imbarazzante. Perché le cose che ci imbarazzano sono quelle che ci uniscono, le figure di merda sono più divertenti da raccontare dei successi, perché i fallimenti, le paura e la goffagine ci legano agli altri in modo molto più stretto di quanto un’ostentazione potrà mai fare.

Perché questa disquisizione? Perché il nostro suggerimento è di trasformare la tua situazione in un perfetto scenario teatrale: hai appena trovato il tuo personaggio comico, il giovane uomo in carriera paradossalmente costretto a vivere dai suoi genitori. 

E le donne, crediamo fortemente, apprezzano molto di più chi esercita l’autoironia di quelli che cercano di impressionarle gonfiando il petto e arruffando le penne. In questo mondo di uomini che giocano a fare i maschi provider in modo piuttosto triste e scontati, che tu possa essere il maschio relatable – quello in cui ci riconosciamo nelle sfighe, nei contrattempi, nell’autoironia e nella leggerezza, nella mancanza di imbarazzo per cose di cui non c’è nulla di cui essere imbarazzati.

E comunque non dobbiamo spiegarti che farle ridere è il modo più veloce per entrare nelle loro mutande, no?

Buono show!

E poi… ma quanta energia consumi controllando spasmodicamente se lui ha guardato o meno le tue Stories?
Te lo diciamo noi: troppa.

Ma non è finita qui: anche se il mondo dei social è diventato una parte importante per la maggior parte delle azioni sociali quotidiane, incluso il rimorchio, ti ricordiamo che SONO SOLO STORIES. Non le ha viste perché quel giorno non ha aperto Instagram, perché il formato delle storie non gli piace, perché ne ha caricate troppe lui, forse lavorava, è stato rapito da una società rettiliana sotterranea… i motivi possono essere infiniti, perché cercare proprio quello che ti fa sentire male?

Secondo noi dovresti continuare a sfoderare impunemente le tue grazie al mare, per il beneficio dei bagnanti e di tutti quelli che ti seguono: qualsiasi sia il motivo per cui il tipo di ignora, c’è sempre un nuovo studentello o un nuovo palestrato da irretire con i tuoi intuiamo maestosi glutei.

Shake it! 

Ci sono argomenti che dovrebbero essere affrontati subito.
Nel senso… non al primo appuntamento esordendo con “ciao, ma tu vuoi dei figli?”, però dopo poche settimane ci aspetteremo di sapere:

• come prende il caffè
• se gli piace l’ananas sulla pizza
• se usa i calzini con le infradito
• se si aspetta una relazione monogama

Perché, ahinoi, la maggior parte della popolazione lo dà per scontato ma scontato non lo è.
È fondamentale trovare un momento per parlarne e decidere quali sono le regole di base del vostro rapporto. E prima lo facciamo – ripetiamo, NON al primo appuntamento -, prima potete capire se ci sono le basi per costruire qualcosa.

Ovviamente non ti diremo che adesso è troppo tardi. Anche perché “pochi mesi” potrebbero essere 3 come 8. Il nostro consiglio è trovare ora il giusto momento per dirgli cosa vorresti tu e comprendere se è qualcosa che può condividere o meno. 

Il modo, beh… quello l’hai già trovato: se non sei esattamente a favore della monogamia, basta dire che non sei esattamente a favore della monogamia.

Ci rendiamo conto però che questo genere di informazioni, nella stragrande maggioranza dei casi, non viene accolta come la manifestazione di onestà e disinteressato amore che vuole essere – che ci vuoi fare, noi spiriti liberi dobbiamo sempre incontrare qualche ostacolo, altrimenti la vita sarebbe troppo dolce, facile e forse noiosa.

Possiamo però consigliarti un libro che ci hanno aiutato molto non solo nella comprensione della nostra natura da non monogami etici, ma anche e soprattutto per regalare parole più buone e precise delle nostra a chi sta tentando o ha paura di affacciarsi a questo mondo.

Ethical Slut (La zoccola etica) è un meraviglioso saggio nella vasta gamma di relazioni che si possono incontrare o sperimentare quando si esce dal confortevole oppure opprimente recinto della monogamia.

Chissà, magari anche tu troverai parole buone e precise da condividere con il tuo compagno – e in un mondo dove l’amore non si divide, ma si moltiplica, anche una piccola voce che si unisce al coro diventa megafono, aumentando la diffusione, la condivisione e l’adesione a questa buona novella di libertà e amore.

Buona lettura!