Dell’intelligenza artificiale si parla di continuo, dicendo tutto e il contrario di tutto.
Da quando poi, nello specifico, l’intelligenza artificiale generativa (capace cioè di creare nuovi contenuti) è entrata in modo dirompente nelle nostre vite, chiunque ha espresso la propria opinione su chatbot conversazionali e software per il deepfake.
E lo si è fatto sovente sull’onda dell’emotività, ma – spesso – non avendo competenze specifiche sull’argomento.
Ma se è il fondatore di Microsoft Corporation, Bill Gates, a dire la sua sull’intelligenza artificiale, allora sì, vale occorre prestare ascolto alle sue parole. Anche se, come vedremo, le più recenti dichiarazioni di Gates sull’IA sembrano in parte discostarsi da quelle rilasciate da lui stesso poche settimane fa.
Goldman Sachs, Bill Gates e l’intelligenza artificiale
L’ex patron di Microsoft, Bill Gates, si è espresso sull’intelligenza artificiale nella giornata di lunedì 22 maggio. L’occasione gli è stata fornita dall’invito ad AI Forward 2023 di San Francisco, un evento sull’argomento organizzato da Goldman Sachs e SV Angel.
Vale qui la pena di ricordare che proprio Goldman Sachs, nel mese di marzo, aveva reso pubblico uno studio dagli esiti un po’ inquietanti: ne avevamo parlato in un articolo.
Secondo la ricerca in questione, è vero che l’IA in soli dieci anni potrebbe fare aumentare il prodotto interno lordo globale di circa il 7%. Ma, ecco il rovescio della medaglia, ben 300 milioni di posti di lavoro sarebbero messi a serio rischio proprio dall’intelligenza artificiale.
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L’intervento di Bill Gates
Forse, quando ha parlato di intelligenza artificiale, Bill Gates aveva a mente lo studio un po’ apocalittico dei padroni di casa.
Perché Gates ha anzitutto detto che l’IA è tecnologia destinata a rivoluzionare il rapporto fra l’uomo e il digitale. E fin qui, niente che qualunque persona di buon senso non avrebbe potuto arguire.
Poi però l’ex numero uno di Microsoft affonda il colpo. Sostenendo come un particolare strumento, l’assistente personale, potrà distruggere colossi tech come Google e Amazon.
Si tratterà di uno “sconvolgimento epocale” che cambierà in modo radicale il nostro modo di vivere la nostra quotidianità.
L’assistente personale
Il punto è, spiega Bill Gates, che chi riuscirà a ideare un assistente personale dotato di intelligenza artificiale farà in modo che “nessuno consulterà più motori di ricerca, siti di produttività o Amazon”.
L’idea di Gates è quella di un assistente virtuale che conosce a fondo le necessità e le abitudini di acquisto del proprio “gestore”, al punto da poter agire al posto suo.
Ma chi riuscirà nell’impresa di progettare e rendere operativo un così raffinato assistente personale? Per Bill Gates, le startup hanno il 50% di probabilità di spuntarla.
Gates ha detto: “Sarei deluso se Microsoft non entrasse in questo filone di business, ma allo stesso tempo mi impressionano un paio di startup, inclusa Inflection”. Ovvero Inflection.Ai, startup del cofondatore di Linkedin Reid Hoffman e del cofondatore di Google DeepMind, Mustafa Suleyman.
I tempi per la messa a punto di un assistente virtuale dotato di intelligenza artificiale, secondo Bill Gates non saranno brevi. Fino ad allora, le big tech continueranno a implementare l’IA nei propri prodotti, come già stanno facendo.
Gli altri temi trattati
Sul palco dell’AI Forward 2023, Bill Gates ha anche ragionato sul ruolo dell’intelligenza artificiale potrà avere sulla nostra salute, accelerando lo sviluppo di farmaci per curare malattie come l’Alzheimer.
Gates si è inoltre interrogato, proprio come aveva fatto Goldman Sachs, sul prossimo impatto dell’IA nel mercato del lavoro. I robot dotati di intelligenza artificiale, ad esempio, potranno soppiantare diverse categorie di lavoratori, perché questa innovazione tecnologica sarà comunque meno costosa dell’utilizzo di esseri umani.
Le posizioni di Bill Gates a marzo
All’AI Forward 2023, per quanto riguarda l’intelligenza artificiale Bill Gates ha segnalato possibili profonde ripercussioni sia nella nostra vita quotidiana che, soprattutto, nel futuro delle big tech.
Solo poche settimane fa, nel mese di marzo, dapprima il fondatore di Microsoft aveva affermato che l’IA non rappresenta una minaccia per nulla e nessuno. E, successivamente, che si tratta del “più importante progresso tecnologico degli ultimi decenni”.
L’intervento più recente di Gates, in effetti, non sembra tanto una ritrattazione delle sue precedenti posizioni, quanto una puntualizzazione.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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