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La recensione di Blood and Bone: tanti calci rotanti ma poco cinema

Un film girato unicamente per mostrare scene di lotta.

Nell’epoca dei grossi cataloghi streaming accade anche questo: un film uscito in sordina nel 2009 che, senza particolari motivazioni, nel 2022 entra nella top 10 dei contenuti più visti su Netflix. È il caso di Blood and Bones, film oggetto di questa nostra recensione. Ad ogni modo, sarà l’effetto Cobra Kai o sarà che le botte da orbi piacciono a tutti, la pellicola diretta da Ben Ramsey più di 11 anni fa è attualmente salda al quarto posto dei film più visti in Italia sulla piattaforma.

Ed essendo un film sulla lotta non stupisce che nel ruolo di protagonista ci sia Michael Jai White, popolare artista marziale statunitense, con un cameo di Ernest “The Cat” Miller, volto noto ai fan del wrestling americano. Tra gli altri membri del cast anche i lottatori MMA Maurice Smith, Bob Sapp, Kimbo Slice e Gina Carano. Come se non bastasse, per la gioia di coloro che preferiscono i muscoli alle doti recitative, c’è anche l’ex bodybuilder Melvin Anthony. Insomma gli ingredienti per un film settoriale ci sono tutti.

La violenza come unico strumento di vendetta

Senza mai avere pretesa alcuna di moralità, Blood and Bone ci racconta la vita del protagonista Isaiah Bone, spietato lottatore dal cuore buono. Un uomo invincibile verrebbe da dire. Al punto che riesce a mani nude a fronteggiare una decina di violenti detenuti armati di cacciavite. Già perchè la storia di Isaiah comincia in carcere, dove affronta il dispiacere per la perdita del compagno di cella, Danny, assassinato dagli stessi simpaticoni col cacciavite.

In realtà il quadro della vendetta è ben più ampio. Una volta uscito di prigione Isaiah cerca il vero responsabile della morte di Danny: un potente e spietato impresario di combattimenti clandestini chiamato James. Quest’ultimo ha incastrato Danny, facendolo finire in carcere, e gli ha rubato la moglie, allontanandola da suo figlio.

La trama a questo punto è già scritta: il fortissimo lottatore che cerca la vendetta contro l’impresario di lotte clandestine. Il tutto in un contesto di sottocultura black fatto di latente razzismo, ghetti e violenza a profusione.

La recensione di Blood and Bone: a cosa serve una trama se abbiamo i calci rotanti?

Molto ci sarebbe da dire sulla scrittura assolutamente sommaria dei personaggi. Senza mai approfondirne la psicologia e indagarne le debolezze, il film ci presenta il classico buono e l’irriducibile cattivo. Il buono che, in pieno stile wrestling, si rifiuta di imbracciare armi contro un avversario a mani nude. Un cattivo che non si fa scrupoli ad uccidere a colpi di katana innocenti dopo una minima discussione.

Per gli amanti della lotta la pellicola sarà sicuramente una spettacolare successione di sequenze e scene mozzafiato, in cui i doppi calci rotanti perfettamente eseguiti si alterneranno a spade affilate e pugni sul naso. Per tutti gli altri però il film risulta banale, con momenti di violenza assolutamente ingiustificati e non realistici. Anche il percorso di Isaiah è già scritto: non si ha mai, neanche per un istante, il dubbio che egli possa perdere una sfida.

Potremmo riassumere il tutto con una frase: non è la scena di combattimento ad essere funzionale al film, ma è il film ad essere girato unicamente per mostrare scene di combattimento.

Riuscirà l’eroe a sconfiggere il cattivo, liberare la donna soggiogata e restituirle suo figlio? Non vi faremo spoiler, ma siamo sicuri che la risposta la conoscete già.

Blood & Bone [Edizione: Stati Uniti]
  • shrinkwrapped
  • Julian Sands, Kimbo Slice, Michael Jai White (Attori)
  • Ben Ramsey (Direttore) - Matthew BinnsProdotto

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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