Il boato del motore ci spinge velocissimi lungo il rettilineo davanti ai box, poi freniamo forte per la prima variante, curvando a destra e sinistra con agio — nonostante le dimensioni dell’auto che stiamo guidando. Non siamo a bordo di una monoposto, ma su una nuova BMW M5 con motore ibrido a 727 cavalli, per un test drive su pista all’Autodromo di Monza. Accanto a noi, un istruttore della BMW Driving Experience ci spiega come sfruttare appieno il motore ibrido in tutti i tratti della pista, scalando le marce al volante e impostando i settaggi con un tocco solo.
BMW M5, il nostro test drive su pista della berlina ibrida da 727 cavalli
A quarant’anni dal debutto del primo modello, BMW M5 (G90) presenta la settima generazione della sua berlina sportiva. L’abbiamo potuta provare sul leggendario tracciato di Monza, perfetto per testare la piena potenza dell’ormai caratteristico motore V8, rivisitato con tecnologia ibrida plug-in. Ma abbiamo anche avuto modo di vedere la versione Touring (G99), arrivata alla sua terza iterazione, che ha tutto lo spazio di una station wagon senza rinunciare all’esplosività del motore.
Della versione Touring, in realtà, avevamo già provato la variante elettrica più prestante — la BMW i5 M60. Ma come la versione sportiva di Serie 1, la M135 (che vi abbiamo raccontato qui), si tratta della versione “Perfomance” del veicolo, mentre la nuova M5 è “High Performance”. Se le prime sono una motorizzazione più sportiva del modello base, l’High Performance nasce con le prestazioni da gara in testa.
La nuova M5, come BMW XM, ha lo stesso powertrain ibrido che BMW ha fatto debuttare a Les Mans: è pensata per correre. Con i suoi 727 cavalli di potenza combinata, interpreta appieno la transizione verso l’elettrificazione voluta da BMW senza tradire il proprio DNA sportivo.
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Sportività in evoluzione
Dal 1984, anno del debutto della prima generazione, la M5 ha costantemente alzato l’asticella nel segmento delle berline sportive, che pure restano auto “signorili” ed eleganti. Qualcosa che sempre più automobilisti cercano: un auto divertente quando si corre, ma con le linee pulite cui BMW ci ha abituato. Il successo di questa filosofia è confermato dai numeri: 202.530 veicoli M venduti globalmente nel 2023, con una crescita particolarmente significativa in Italia, dove si è registrato un incremento del 21,7%.
Interni
All’interno della vettura, infatti, troviamo molte delle comodità cui ci ha abituato la nuova generazione di veicoli BMW. Un grande display curvo per infotainment e control display, spazi importanti e finiture di pregio. Nella console centrale troviamo il tasto rosso Start/Stop e il controller delle modalità, ma quasi tutta l’attenzione è rivolta al volante, con la marcatura rossa alle ore dodici e i cambi sequenziali (che abbiamo trovato molto comodi. Inoltre, ci sono i tasti M1/M2 per memorizzare le impostazioni di guida: questo ha permesso all’istruttore della BMW Driving Experience di farci cambiare gli assetti con un solo tocco.
Per il resto, l’interno è elegante e curato come in ogni BMW. Ma la differenza vera la danno i sedili, che con la loro sagomatura più pronunciata vi sorreggono anche nei cambi di direzione più veloci. E salendo a provare il veicolo dopo un collega più basso di noi, abbiamo avuto modo di valutare come sia facile posizionare sedile e volante per avere la miglior posizione possibile prima di iniziare a girare.
Esterni
Anche all’esterno la vettura mantiene il proprio stile elegante, ma con qualche tocco extra. Troviamo il frontale BMW Iconic Glow e il logo M5, abbiamo passaruota svasati e fiancate più larghe. Ma nonostante l’eleganza, questa vettura non nasconde le sue ambizioni sportive: è la Safety Car ufficiale della MotoGP (e all’evento di lancio c’era anche Valentino Rossi).
Il motore ibrido
Come già detto, il cuore pulsante della nuova M5 è un sistema propulsivo che combina il tradizionale V8 biturbo con un potente motore elettrico, per una coppia massima di 1000 Nm. Le prestazioni sono impressionanti, nonostante il peso maggiore. Oltre a uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 3,5 secondi, è impressionante il salto da 80 a 120 in soli 2,9 secondi, utile soprattutto in uscita dalle curve o per i sorpassi. La velocità massima è di 250 km/h, estendibile a 305 km/h con il pacchetto dedicato, che prevede anche un corso di guida sicura (ma velocissima) con gli esperti della BMW Driving Experience.
Specifiche | Valori |
---|---|
Potenza combinata | 727 CV |
Coppia massima | 1000 Nm |
Accelerazione 0-100 km/h | 3,5 secondi |
Accelerazione 80-120 km/h | 2,9 secondi |
Autonomia elettrica | 69 km (berlina); 67 (Touring) |
Capacità batteria | 18,6 kWh |
Velocità massima | 250 km/h (305 con pacchetto) |
Troviamo inoltre un sistema a quattro ruote sterzanti e la possibilità di usare dei freni carboceramici M ad alte prestazioni. Che, come vedremo, sono una delle cose che ci è piaciuta di più di questa vettura.
Il test su pista di BMW M5
La prova sul circuito di Monza ci ha permesso di apprezzare appieno le diverse anime della M5. Sebbene avremmo voluto semplicemente correre (cosa che, a dire il vero, abbiamo potuto fare con M4 e M2 uscite qualche mese fa), il team BMW ci ha fatto provare il sistema di gestione della propulsione. Che offre cinque modalità distintive, ognuna con una personalità ben definita:
- eControl: Privilegia l’utilizzo del motore termico preservando la carica della batteria, ideale per i lunghi trasferimenti.
- Electric: Permette di viaggiare in modalità completamente elettrica fino a 140 km/h, con un’autonomia che raggiunge i 69 km nella versione berlina.
- Hybrid: La modalità standard gestisce intelligentemente entrambe le fonti di potenza, ottimizzando l’efficienza anche grazie all’integrazione con il sistema di navigazione.
- Dynamic: Configurazione pensata per l’utilizzo intensivo in pista, garantisce il massimo delle prestazioni per sessioni prolungate.
- Dynamic Plus: Il setup più estremo, studiato per ottenere il massimo della potenza in qualifica, con una gestione ottimizzata del sistema di raffreddamento.
L’esperienza sonora della velocità
Siamo partiti con il primo mezzo giro in elettrico, frenando l’istinto di schiacciare l’acceleratore fino in fondo nei rettilinei. Ma questa prima parte più lenta, ci ha permesso di apprezzare di più il motore ibrido. Se, infatti, nel primo pezzo il rombo del motore era solo simulato dalle casse interne dell’auto, cambiare modalità in Hybrid è un’esperienza sonora totalmente diversa. Passando nel rettilineo davanti ai box, ogni cambio di marcia era un boato davvero soddisfacente.
L’istruttore ha dovuto iniziare a urlare per spiegarci i cambi di modalità, che in realtà sono semplicissimi da effettuare. Poter salvare i settaggi sui due tasti M1/M2 significa che, potenzialmente, potete guidare tre auto diverse senza passare dai box. Abbiamo finito i nostri quattro giri con BMW M5 in modalità eControl, facendo ricaricare la batteria ma facendo anche riposare i freni per chi avrebbe guidato dopo di noi.
Frenata e tenuta in curva
A proposito di freni, ci hanno fatto un’impressione davvero ottima. Il rettilineo che precede la prima variante permette di arrivare piuttosto in corsa: in ibrido, abbiamo toccato senza fatica i 220 km/h a cui erano limitate le BMW M5 per il test in pista. La variante, però, richiede di rallentare molto negli ultimi metri: anche in Formula 1 si scende in doppia cifra (e noi non siamo altrettanto abili). Eppure, il freno in carbonceramica ci ha dato una grande sensazione di sicurezza. Avremmo voluto poter accelerare un po’ di più, come fatto con M2 e M4 (260-265 km/h), ma già questa velocità ci sembra più che sufficiente per dire che il sistema frenante è ottimo, nonostante il peso importante di M5.
Ottima anche la tenuta della strada nelle curve. Sebbene non abbia l’agilità di vetture dal passo più corto come M2, lo sterzo è incredibilmente preciso e intuitivo (anche per i quasi-neofiti della pista come noi). Anche facendo stridere un po’ le gomme, abbiamo sempre tenuto il controllo della vettura senza nessuna fatica. E per un auto lunga 5,096 metri e con 2435 kg di massa, significa che il lavoro ingegneristico di BMW è davvero eccellente.
L’Importanza della formazione
Se la potenza del motore e l’efficacia dei freni mi hanno potuto strabiliare, è anche grazie all’aiuto degli esperti piloti della Driving Experience di BMW. La scuola di guida sicura e sportiva diretta da Siegfried Stohr permette di godere appieno di auto tanto prestanti. “Quando si guida una vettura con tanti cavalli, bisogna avere capacità superiori e per averle serve fare esperienza“, sottolinea il direttore, che collabora con BMW dal 1985.
Noi abbiamo persino avuto la fortuna di farci assistere da Stefano Comandini, che ha vinto per la seconda volta consecutiva il campionato Gran Turismo Sprint. E che ci ha dato qualche dritta su come godere al massimo di questa esperienza di test su pista per le nuove BMW M5, M4 e M2.
Test su pista di BMW 5: un nuovo concetto di auto sportiva
La nuova BMW M5 rappresenta un punto di svolta nella storia delle berline sportive. L’elettrificazione ha permesso a BMW di farci guidare su pista una berlina da 727 cavalli combinati, pura potenza che ha potuto esplodere appieno nei rettilinei di Monza. Ma che ci ha colpito per la prontezza dei freni e le prestazioni in curva, nonostante il grande passo e il peso.
Il prezzo, tuttavia, è importante. Se potete acquistare il passo corto di M2 per 80mila euro e le prestazioni di M3 e M4 per poco più di 100mila, per il modello M5 partiamo da 150.450 euro per la berlina e 153.550 euro per la Touring. Per questo prezzo, però, avrete un’auto che sa essere elegante quando serve e sportiva quando volete divertirvi. Ma vi consigliamo un corso con BMW Driving Experience, e non solo per sbloccare la velocità sopra i 300 all’ora: con un’auto così potente, imparare a gestirla meglio può solo che aumentare il piacere di guida.
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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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