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Siamo stati là dove SEAT (non) produce auto: a Barcellona

Abbiamo visitato Casa Seat e SEAT:CODE, due divisioni innovative della casa spagnola in cui si cerca l'incontro tra le persone e si sviluppano nuovi modelli di mobilità.

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Forse dire che SEAT non produce auto, è un affermazione forte. Certo, ne sono consapevole, ma è in parte anche vera.
Si, perché a Barcellona esistono due luoghi dove il brand spagnolo non vende auto: dentro il centro polifunzionale Casa SEAT e al centro di sviluppo SEAT:CODE. Sono andata a visitarli per voi e vi racconto come è andata.

Nel cuore di Barcellona: Casa SEAT e SEAT:CODE

Per parlavi di questi due luoghi, dobbiamo pero prima fare un piccolissimo passo indietro perché la loro esistenza è legata a doppio filo alla struttura e alla storia di Barcellona.

Casa Seat si trova nel cuore della città, all’incrocio tra Passeig de Gracia (un via alla moda in cui campeggiano tanti dei capolavori del maestro Gaudì) e la lunghissima Avenida Diagonal. Ma perché proprio qui?

Perché la diagonal è uno degli elementi che caratterizzano questa città. Per spiegarvi perché devo pero scomodare lui: Ildefonso Cerdá Suñer.

Ildefonso Cerdá Suñer è l’ingegnere che si è occupato di riprogettare totalmente Barcellona nella seconda metà dell’800. Ildefonso decise di adottare uno schema ben preciso, organizzando la griglia urbana ortogonalmente – con edifici con angoli smussati sui quattro lati – a eccezione di due strade diagonali. Una di queste è proprio l’Avenida Diagonal che taglia letteralmente in due la città di Barcellona.

barcellona dal cielo
Barcellona dall’alto

La città però continua ad evolversi. Negli ultimi anni infatti l’urbanista e psicologo Salvador Rueda ha lavorato alla creazione dei superblocchi, cioé dei blocchi dove le auto sono praticamente bandite e permettono di vivere appieno le ve di Barcellona, con buona pace degli automobilisti (non proprio contentissimi degli infiniti sensi unici).
Tutto questo però rende Barcellona una città unica nel suo genere, un hub tecnologico, un laboratorio dove molte aziende vengono e sperimentano soluzioni di mobilità sostenibile da esportare poi nel resto del mondo.

Casa SEAT: tutti sono benvenuti

Casa SEAT è uno spazio polifunzionale suddiviso su più piani che ha aperto i battenti nel giugno del 2020. Qui si vuole promuovere la cultura urbana ma soprattutto l’intento è quello di creare un punto di incontro tra il marchio e gli abitanti della città. Per questo motivo all’interno dei 2600 metri quadrati si svolgono presentazioni di libri, tavole rotonde e eventi culturali di ogni genere.

Casa SEAT inoltre ha un occhio di riguardo nei confronti del design e a spiegarcelo è stato proprio il direttore della struttura, l’italiano Gabriele Palma, un manager entusiasta della sua struttura e che ha gli occhi che brillano mentre ce la racconta.

“Gioca con lo spazio come se fosse tuo”. Questa è la massima che desidera trasmettere il designer di interni Lázaro Rosa-Violán che ha progettato gli spazi CASA SEAT. Uno spazio accogliente che mostra il legame di SEAT con Barcellona e i valori distintivi che la contraddistinguono come città aperta, moderna, creativa e d’ispirazione.

Casa Seat barcelona

Lázaro Rosa-Violán e il suo studio hanno concepito gli interni in una palette di colori ampia e vivace, in cui predomina il color mattone, il verde chiaro e l’azzurro, tutti saturi, per rendere lo spazio dinamico e accogliente.  La saturazione permette inoltre di accentuare la qualità dei materiali utilizzati, in arrivo da fornitori locali. Tra questi spicca il micro cemento, utilizzato in diverse texture nei quattro piani e accostato ad alcuni elementi in legno che conferiscono a CASA SEAT un carattere moderno e, nel contempo, accogliente.

Merita sottolineare che la vera protagonista dello spazio è la luce. Da un lato spicca la luce di Barcellona, filtrata dalla grande facciata di cristallo, equipaggiata con un sistema di persiane motorizzate che rende CASA SEAT un edificio sostenibile grazie alla riduzione della necessità di refrigerazione; dall’altra parte, spicca la luce all’interno dei suoi spazi, lavorata accuratamente in bagni indiretti tramite lampade di design e antiquariato per creare un’atmosfera calda e accogliente. La luce di Barcellona e quella interna convivono con elementi singolari come gli sgabelli con le molle e/o i murales – sia che siano decorativi, sia che siano relazionati in qualche modo con la meccanica e il movimento – creando una connessione tra lo spazio e il settore automotive.

Tutti sono benvenuti a Casa SEAT: lo spazio è infatti aperto e l’ingresso è libero a tutti. Potete andare a prendere un caffè al bar, lavorare negli spazi di co-working oppure andare solo a rilassarvi sui divani a messi a disposizione.

Inoltre statene certi, qui nessuno cercherà di vendervi nulla.

seat code 01
Terrazzo esterno di SEAT:CODE che si affaccia sulla mitica Rambla di Barcellona

SEAT:CODE

Da Casa SEAT abbiamo deciso di raggiungere la prossima tappa, gli uffici di SEAT:CODE, utilizzando il mezzo per eccellenza per visitare Barcellona: il monopattino elettrico.

L’edifico della sede di SEAT:CODE è condiviso con FC Barcelona. Si sviluppa su diversi piani e in cima ha un magnifico terrazzo con una vista a 360° sulla città di Barcellona. Il nostro tour è iniziato alle 18… orario in cui i dipendenti stavano facendo l’aperitivo prima di tornare alle proprie case.

Abbiamo avuto modo di girare liberamente e muoverci attraverso i bellissimi ambienti di lavoro: scrivanie ampie, bagni genederless, e uno spazio cucina equipaggiato con tutti i confort (con addirittura frigoriferi pieni di bibite consumabili liberamente).

SEAT:CODE è nata nel 2020 e conta attualmente più di 200 professionisti di 16 nazionalità, principalmente ingegneri informatici, data scientist, esperti di mobilità e designer di UX/UI. Insieme al reparto produzione dell’azienda, ha sviluppato un sistema di manutenzione predittiva capace di prevedere possibili incidenti nei robot sulla sua linea.

La forza di questa divisione dell’azienda? Poter sperimentare su “se stessa” prima di vendere i propri servizi ai clienti.

Il primo polo sperimentale è stata l’impianto di produzione di Martorell, non lontano da Barcellona. Qui lavorano circa 150 mila persone le quali si devono costantemente spostare all’interno degli spazi produttivi. Attraverso lo sviluppo della piattaforma proprietaria – chiamata Giravolta – i dipendenti SEAT possono muoversi tra le varie sedi dell’azienda in modo più efficiente utilizzando i servizi di car sharing e mobilità offerti.

Giravolta permette di gestire in modo semplice ma soprattutto digitale flotte di veicoli ed è pensata per offrire mobilità connessa ed elettrica ad aziende e città.

Dentro SEAT:CODE gli ingegneri studiano i vari mezzi di mobilità elettrica (bici, monopattini e scooter) e integrano i propri protocolli IOT alla piattaforma Giravolta (per conto dei clienti).

Più di 3.200 veicoli tra auto, scooter, monopattini e biciclette e oltre 120.000 utenti: sono questi i numeri di Giravolta…ora disponibile in sei Paesi europei. L’obiettivo è raggiungere i 10.000 veicoli gestiti entro i prossimi mesi.

Il nostro tour è stato condotto da Carlos Buenosvinos, CEO di SEAT:CODE ce ci ha spiegato che anche i primi test di Giravolta si sono svolti in casa. Come? Con SEAT MÓ, il brand che si occupa di mobilità urbana, che è stato il primo in assoluto ad utilizzare Giravolta per gestire la propria flotta di veicoli elettrici a Barcellona e Hospitalet.

Successivamente anche altre aziende hanno adottato questo software, come Esteve che ha messo a disposizione dei propri dipendenti mezzi a zero emissioni. Inoltre anche Bleeper, il servizio di bike sharing di Dublino, utilizza Giravolta per gestire la propria flotta che conta oltre 1.000 biciclette in città.

In cerca di professionisti

Sappiate che la struttura di SEAT:CODE è alla perenne ricerca di professionisti nel campo dello sviluppo software. Magari potrebbe essere una buona occasione per buttare un occhio sulle posizioni aperte.

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Fjona Cakalli

Amo la tecnologia, adoro guidare auto/camion/trattori, non lasciatemi senza videogiochi e libri. Volete rendermi felice? Mandatemi del cibo :)

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