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L’Advanced Voice Mode di ChatGPT arriva anche in Europa

OpenAI ha esteso Advanced Voice Mode, la modalità vocale avanzata di ChatGPT, a tutti gli utenti Plus in Europa. Il rilascio arriva dopo cinque mesi dal primo annuncio e include Unione Europea, Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein.

OpenAI: le novità di Advanced Voice Mode di ChatGPT

La nuova interfaccia vocale permette agli utenti di interagire con ChatGPT attraverso comandi vocali utilizzando il microfono di smartphone, laptop o PC. Nella versione inglese, il sistema include nove voci diverse: Arbor, Maple, Sol, Spruce, Vale, Breeze, Juniper, Cove ed Ember.

Advanced Voice Mode introduce miglioramenti significativi nella conversazione. Gli utenti possono interrompere le risposte del chatbot, modificare la velocità del parlato e molto altro ancora. Il sistema risponde più rapidamente e gestisce meglio gli accenti nelle lingue straniere più diffuse.

Come spiega la stessa OpenAI, il servizio è accessibile esclusivamente agli abbonati Plus, che pagano 20 dollari al mese. Se siete fra gli abbonati, potete discutere con ChatGPT a voce sul vostro smartphone, con la sfera blu sullo schermo che segnala l’utilizzo dell’assistente vocale.

Gli utenti potranno poi utilizzare il chatbot per parlare in italiano, ma non solo: come spiega FanPage, ChatGPT può parlare anche in napoletano. Finora, per farlo bisognava usare una VPN e “ingannare” l’AI, dicendo di trovarsi negli Stati Uniti d’America. Ora potete farlo anche direttamente da casa: basta aggiungere “dimmelo in dialetto napoletano” a qualsiasi vostra richiesta.

L’arrivo dell’Advanced Voice Mode di ChatGPT anche in Italia, e in tutta Europa, permette di sfruttare al massimo l’intelligenza artificiale di OpenAI. Se siete già abbonati, è una risorsa in più — e se non siete abbonati, potrebbe essere una buona ragione per abbonarvi. Sfruttare la voce e il linguaggio naturale rende l’AI decisamente più semplice da usare.

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Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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