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Videogiochi

Che fine hanno fatto i rhythm games come Guitar Hero e Rock Band?

C’è stato un momento in cui il rock’n’roll ha dominato anche il mondo dei videogiochi e l’air guitar aveva lasciato spazio ai nuovi controller a forma di Gibson Diavoletto. Parliamo dell’epoca di Guitar Hero e dei rhythm games.

Guitar Hero: il rhythm game per sentirsi una rockstar

Guitar Hero: l’intera esperienza di vita di rockstar nel proprio salotto. Senza i conti in banca, i jet e le groupies, certo, ma con l’adrenalina di impugnare il proprio strumento per ottenere l’ovazione del pubblico. Visto col senno di poi però, c’è da dire che l’intero franchise di Guitar Hero è stato in realtà una grandissima occasione sprecata. Forse una delle più grandi nella storia dei videogiochi. Il primi titolo arriva sul finire del 2005, per PlayStation 2, sviluppato da Harmonix Music Systems in collaborazione con RedOctane. Il risultato è un successo inaudito: entro febbraio 2006 è il gioco più venduto per PS2 e nel giro di due anni fa registrare 1,53 milioni di copie vendute.

A cosa si deve tutto questo successo? Dopotutto i rhythm games non erano una grande novità: nelle sale giochi titoli come Beatmania IIDX o Dance Dance Revolution erano diffusissimi. Ma allora cos’era successo? Sicuramente la rivoluzione era anche estetica: con Guitar Hero arriva il controller a forma di Gibson SG, chitarra iconica per tutti coloro cresciuti a pane e rock’n’roll, che prevede sul manico cinque tasti colorati, da premere in corrispondenza delle note evidenziate sullo schermo. Inoltre è finalmente possibile giocare da casa, sfidando amici, senza la pressione degli altri avventori della sala giochi. Solo questo? No: Guitar Hero presenta una selezione musicale da brividi: dai Deep Purple ai Queen passando per Jimi Hendrix, Red Hot Chili Peppers e Queens Of The Stone Age. Tutti i brani suddivisi per difficoltà, dando la possibilità al giocatore di migliorare e sbloccare altre iconiche canzoni. Un gioco così non si era mai visto, la morale di questa storia, forse, sta tutta in quest’ultima affermazione.

Le strade di RedOctane e Harmonix si separano

Il giocattolo però stava per rompersi, anzi si era già rotto, sebbene la frattura fosse ancora troppo piccola per essere visibile. Nel 2006 RodOctane viene acquisita da Activision. Dall’altra parte MTV ingloba Harmonix: le due società che avevano creato il videogame erano ora rivali. Activision ci vide subito del potenziale, e non si fece sfuggire l’opportunità di capitalizzare, lanciando in rapida successione Rock the 80’s, Guitar Hero III: Legends of Rock e una versione per mobile: tutto nel 2007. Rock the 80’s non era altro che un DLC con canzoni anni 80, venduto però al prezzo di un gioco intero. Guitar Hero III è, probabilmente, il vero apice del franchise, che tocca vette altissime di giocabilità e grafica. 

Rock Band: il mercato è ormai saturo

Nel frattempo però Harmonix non stava a guardare, e preparava il lancio di un proprio titolo che vede la luce nel 2007: Rock Band. La grande novità? Non solo chitarre: con Rock Band era possibile collegare un microfono e cantare o addirittura acquistare dei pad come controller della batteria.

Il mercato era ora diviso in due franchise molto simili per dinamiche di gioco, che differiscono principalmente per la colonna sonora, a seconda dei diritti acquisiti da una delle due case. Entrambi i titoli vendono bene, il che porta le due realtà a spingere sempre di più sull’acceleratore. Nel solo 2009 Guitar Hero rilascia ben 7 titoli diversi, una follia che si spiega in un solo modo: capitalizzare il più possibile. Dal punto di vista del gameplay, infatti, non vi è alcuna sostanziale differenza tra i vari capitoli. Siamo ad un punto di non ritorno e intanto MTV Networks fa uscire, nel 2010, Rock Band 3.

Ma il mercato oramai è saturo e i costi delle strumentazioni (periferiche, batteria, chitarra, microfono) e di titoli che erano pressochè identici l’uno con l’altro, ha portato ben presto la bolla ad implodere. Activision dichiara infatti, nel 2011, il brand finito, sebbene lancerà pochi anni dopo un ultimo titolo di addio.

Guitar Hero Live: la morte definitiva

Come fanno alcune band con le Reunion di fine carriera, la morte ufficiale di Guitar Hero arriva nel 2015, con l’uscita di Guitar Hero Live. Un gioco che si mostra totalmente rinnovato dal punto di vista grafico, con la possibilità di suonare guardando i videoclip delle canzoni e la modalità live in cui ci si esibisce guardando dei video reali di una band su di un palco, con il pubblico reale che reagisce a seconda della qualità della performance. Dal punto di vista del gameplay però, il tutto rimane identico. L’unica sostanziale differenza riguarda la scelta di sostituire il classico sistema a 5 tasti colorati per utilizzarne uno a sei tasti, suddivisi su due file da tre. Nonostante siano passati 4 anni dal precedente capitolo, Guitar Hero Live non soddisfa gli obbiettivi di Activision e il marchio Guitar Hero lascia definitivamente le scene.

Ciò che era nato come novità assoluta è diventato, nel giro di pochi anni, una copia di sé stesso. L’incapacità di capitalizzare a lungo termine, con titoli nuovi e differenti tra loro, ha forse dato il colpo di grazia al mondo dei rhtym games.

Con la morte di Guitar Hero e Rock Band quale sarà il futuro dei rhythm games?

Nonostante gli ultimi sette anni non abbiano offerto sostanziali novità ai rhythm games, c’è però un titolo che continua a vendere bene e lo fa dalla sua nascita nel 2009: Just Dance. Proprio pochi mesi fa è uscita infatti, con successo, l’edizione 2022. Ma per quanto riguarda gli strumenti? Dopo sette anni di silenzio, proprio da settembre di quest’anno, si potrà tornare a fare air guitar grazie alla tecnologia VR di Unplugged.

Unplugged permette infatti di sfruttare al meglio la realtà virtuale per un music game che è indiscutibilmente figlio di quel che è stato Guitar Hero. Che il futuro del rock’n’roll risieda nella realtà virtuale?

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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