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Chi vuol essere milionario a colpi di tosse

La storia di Charles Ingram che riuscì a vincere un milione di sterline con un'indimenticabile truffa.

Chi vuol essere milionario? è uno dei quiz televisivi più famosi di tutti i tempi. Nato in Inghilterra e diventato celebre anche in Italia grazie alle tante puntate condotte da Gerry Scotti, il format è relativamente semplice: quindici domande di difficoltà crescente e se arrivi fino in fondo senza sbagliare, vinci un milione (o un miliardo nelle prime edizioni del nostro Paese). Oggi però non parliamo della storia di questo gioco, ma di una storia in particolare. È quella di Charles Ingram, l’uomo che riuscì a truffare il quiz grazie a dei colpi di tosse.

Un piano ben architettato

chi vuol essere milionario ingram truffaEra il 2001 e Chi vuol essere milionario? andava in onda sulle reti televisive britanniche da tre anni. Nella puntata del 9 settembre Charles Ingram, un maggiore dell’Esercito Britannico riuscì a vincere la prova iniziale di velocità dopo aver fallito due tentativi precedenti e arrivò a giocare per i premi principali del quiz. la sua performance però non fu eccezionale. Alla fine delle registrazioni, Ingram aveva raggiunto la settima domanda con già due aiuti utilizzati e con un lungo cammino davanti a sé.

Sembrava una storia tipica dello show: un concorrente che arriva, riesce a proseguire un po’, raccoglie qualche migliaio di sterline e torna a casa con quelle. E invece no, perché il giorno dopo quando arriva sul set Charles Ingram è un’altra persona.

L’uomo infatti piano piano riesce ad azzeccare tutte le risposte una dietro l’altra. Domande sempre più difficili che riesce a superare agilmente, anche senza più poter utilizzare gli aiuti. Nessun quesito riesce a fermarlo e così la scalata di Ingram arriva fino alla domanda da un milione di sterline. “Il numero uno seguito da cento zeri come si chiama?” gli chiede il conduttore Chris Tarrant. Ingram risponde “Googol” e celebra una grande vittoria.

C’è però qualcosa di molto strano nel suo comportamento. I suoi ragionamenti sono bizzarri, si contraddice, non sono chiari i motivi per cui arriva a determinate scelte. Addirittura dice di “non avere mai sentito prima” il nome di un artista, prima di optare proprio per esso come sua risposta definitiva. Insomma, è sospetto e infatti la produzione sospende il pagamento del premio.

Chi vuol essere milionario a colpi di tosse?

Ci furono delle segnalazioni di irregolarità in quella vittoria. Fra le persone che le evidenziarono ci fu in particolare Larry Whitehurst, un concorrente del gioco che non era riuscito a vincere la prova iniziale del dito più veloce. Già durante le registrazioni l’uomo notò qualcosa di strano. C’era qualcuno che tossiva in studio e sempre in corrispondenza della risposta esatta.

La ricostruzione successiva dei fatti, avvenuta durante il processo, ipotizza un accordo tra Ingram, la moglie Diana e Tecwen Whittock, un altro dei concorrenti di quella serata. Insieme i tre unirono le forze per riuscire a truffare Chi vuol essere milionario?.

L’idea era estremamente semplice: a ogni domanda, Ingram avrebbe letto le diverse opzioni a voce alta, fingendo di ragionare. La moglie, presente tra il pubblico, o Whittock, che era tra i giocatori scartati ma comunque nello studio, gli avrebbero fatto un segnale per suggerire la risposta esatta. Quando Ingram pronunciava quella corretta, sarebbe arrivato un colpo di tosse sufficientemente forte affinché lo sentisse. Sembra il trucco più banale del mondo, ma appunto funzionò fino alla fine.

Potete vederlo nel filmato che trovate qui sopra. Si tratta di una versione delle due puntate modificata dalla produzione per rendere più semplici da udire i rumori ambientali raccolti dai microfoni in studio, che fu utilizzata durante il processo. Ripercorrendo la scalata di Ingram in effetti si nota come ci siano diverse occasioni in cui le sue decisioni appaiono influenzate da colpi di tosse, confermando le ipotesi di Whitehurst e dell’accusa.

La grande truffa a Chi vuol essere milionario?

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Come è andata a finire poi? Dopo il processo, sia i coniugi Ingram che Tecwen Whittock furono trovati colpevoli e condannati a 18 e 12 mesi di prigione rispettivamente, con la condizionale. A queste pene si aggiunsero multe e oneri processuali, portando il totale dovuto a 115.000£, poi ulteriormente ridotti in appello. In tutto questo, Ingram continuò a dichiararsi innocente. La vicenda divenne estremamente famosa nel Regno Unito, dando origine a libri e a Quiz, un’opera teatrale, recentemente trasposta in una serie TV.

Curiosamente, Ingram e la moglie sono poi tornati a partecipare a show televisivi. In particolare attirò diverse critiche la loro presenza in un’edizione ‘Celebrity’ di un altro popolare quiz britannico, ovvero The Weakest Link, a pochi anni dal loro exploit.

Conoscevate questa curiosa storia? E di quali altre grandi truffe in quiz televisivi avete sentito parlare?

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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