Come può il crollo del Bitcoin mandare in crisi una nazione?
Può, ed è sintomatico di un aspetto della realtà forse poco considerato. Si sta dematerializzando tutto. Dalle sim alla musica (oggi chi acquista un compact disc viene preso per un appassionato di modernariato). E fin qui siamo ancora in un passaggio tutto sommato indolore.
Poi c’è, ad esempio, il mercato degli NFT. Di cui tutti c’eravamo invaghiti, ma che – visti i recenti numeri – potrebbe essere una bolla già destinata a sgonfiarsi.
Pensiamo inoltre il metaverso, che va sovrapponendosi alla realtà, creando dei cortocircuiti di non facile decifrazione. Sul metaverso, infatti, c’è stato il primo caso di molestie sessuali. E c’è stato anche chi ha pensato bene di spendere 650.000 dollari per acquistare uno yacht in Non Fungible Token. Curiosi cortocircuiti tra reale e virtuale. Ci si dimentica, insomma, che anche facendo clic si possano compiere azioni concrete, con tutte le conseguenze del caso.
I Bitcoin ed El Salvador
Il denaro contante è avviato a scomparire, ed è un bene. L’avvento delle criptovalute, invece, somiglia a quello degli NFT: sta attraendo moltissimi curiosi, ma siamo ancora lontani da qualunque stabilità, e da qualunque possibilità di fare previsioni a lunga gittata.
Tuttavia, non troppo prudente è stato Nayid Bukele, presidente della repubblica di El Salvador, che lo scorso anno ha pensato bene di creare un precedente clamoroso. Il suo Paese è stato infatti il primo al mondo ad aver reso il Bitcoin moneta legale.
I motivi? Tutti, a guardar bene, più che plausibili. La maggior parte delle entrate della nazione è rappresentata dalle somme che gli emigrati salvadoregni inviano alle proprie famiglie. Ma c’è il problema delle transazioni internazionali, che farebbero guadagnare agli intermediari le percentuali di commissione, che possono arrivare al 20% del denaro inviato. Questi costi sarebbero abbattuti dal Bitcoin. Che inoltre svincolerebbe El Salvador dagli oneri vincoli economici verso la FED, la banca centrale degli Stati Uniti.
L’instabilità del Bitcoin
Il disegno di legge è diventato operativo in tempi brevissimi. Presentato dal presidente Nayid Bukele il 6 giugno del 2021, nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 giugno ha ricevuto 62 voti favorevoli del Parlamento su 84. E dopo i 90 giorni previsti dalla legge, il 7 settembre la valuta è ufficialmente diventata legale, affiancando il dollaro statunitense.
Tuttavia, a distanza di mesi, El Salvador ha dovuto fare i conti con l’instabilità delle criptovalute. Che adesso, è proprio il caso di dirlo, stanno mostrando il conto.
Il crollo del Bitcoin
Nelle scorse ore il Bitcoin è sceso sotto i 27.000 dollari, arrivando ai 26.600.
Non si toccavano valori così bassi dalla fine del 2020. Basti pensare che all’inizio del novembre dello scorso anno la criptomoneta era arrivata al suo massimo storico, intorno ai 70.000 dollari. E i più ottimisti avevano pronosticato che da lì a poco il Bitcoin avrebbe superato quota 100.000.
Ecco invece il tonfo. Il crollo della più celebre criptomoneta ha diverse cause, tra cui la crisi dei mercati azionari, che sta danneggiando tutte le criptovalute. Ma anche la forte inflazione, dovuta tra l’altro al rialzo dei costi energetici.
Il crollo del Bitcoin e la repubblica di El Salvador
Il forte abbassamento del valore dei Bitcoin ha spinto il presidente di El Salvador a farne scorta. E così, Nayib Bukele ha dato un annuncio via Twitter, secondo cui sarebbe pronto un ingente piano di acquisto di 500 bitcoin al prezzo medi di 30.744 dollari. Ovvero il più grande acquisto mai fatto da uno Stato.
Stando al calcolo di Bloomberg, l’operazione avrebbe portato le riserve totali del paese a 2.301 Bitcoin, per un controvalore di 72 milioni di dollari.
Quindi, l’aver scelto come seconda moneta legale il Bitcoin sta dando risultati positivi alla repubblica di El Salvador?
El Salvador e il rischio default
Non esattamente. Gli analisti hanno fatto notare come il controvalore attuale della somma di Bitcoin di El Salvador sia inferiore del 25% rispetto all’investimento fatto, che ammonta a 103 milioni di dollari.
Il crollo del Bitcoin (-52% rispetto a sei mesi fa) impedirà al presidente Bukele di attuare il suo proposito di pagare almeno una parte degli stipendi e delle pensioni in criptomoneta. Ma non solo.
Secondo il quotidiano spagnolo El Pais, il crollo del Bitcoin assieme a una situazione economica già precaria, renderebbe davvero arduo per il Paese onorare la scadenza del bond da 800 milioni di dollari, prevista per il gennaio del 2023.
Potrebbe venire in aiuto di El Salvador il Fondo monetario internazionale, ma c’è un problema nuovamente legato al Bitcoin. Che, è proprio il FMI a dirlo, “espone le casse statali alla volatilità dei prezzi della criptovaluta”.
Quindi il finanziamento ci sarà solo se il Paese rinuncia a riconoscere il Bitcoin come moneta legale.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Da non perdere questa settimana su Techprincess
🎮 Che impatto avranno le elezioni americane sui videogiochi?
🚘 I gadget più strani delle case automobilistiche
🇨🇳 Un gruppo di ricercatori cinesi ha sviluppato un modello di IA per uso militare basato su Llama di Meta
🔍 ChatGPT si aggiorna e ora naviga sul web
Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!