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Nasce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale

Pubblicata la bozza del decreto legge che ha appena avuto l’ok del Consiglio dei ministri

Al via l’Agenzia per la cybersecurity.

O più precisamente, come si legge nella bozza del decreto legge che porta la data di martedì 8 giugno, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Il decreto, composto da 19 articoli, è stato illustrato al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) da Franco Gabrielli, neonominato sottosegretario con delega ai servizi segreti. Dopo di che, in tempi brevissimi, ha ricevuto l’approvazione del Consiglio dei ministri.

Scopriamo qualcosa in più sull’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, di cui già circola l’acronimo Acn, e che (si legge nella bozza) sarà un organismo di diritto pubblico con autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale e organizzativa.

Cybersecurity: nasce l’Agenzia nazionale

Si stringono i tempi sull’Agenzia per la cybersecurity nazionale, il cui testo ha ricevuto prima l’assenso del Copasir e poi quello del Consiglio dei Ministri.

Gabrielli ha dunque illustrato la bozza del decreto legge al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Per il sottosegretario, l’Italia è vulnerabile sul versante delle minacce cyber “per mancanza dei consapevolezza dei rischi, per un deficit di cultura su questi temi. Purtroppo siamo molto in ritardo e dobbiamo camminare a passi molto svelti”.

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Il via libera del Governo

È arrivato in tempi rapidissimi, nel pomeriggio di ieri giovedì 10 giugno, il via libera del Consiglio dei ministri: l’Italia avrà la sua Agenzia nazionale per la cybersecurity.

Fino a poche ore fa si parlava solo di una bozza. Ma ora, si legge in una nota del Governo, “il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell’architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Il provvedimento completa la strategia di cyber-resilienza nazionale, avviata con la disciplina sul perimetro cibernetico, e accresce, attraverso la promozione della cultura della sicurezza cibernetica, la consapevolezza del settore pubblico, privato e della società civile sui rischi e le minacce cyber”.

Di cosa si occuperà l’Agenzia

 È sempre la nota di Palazzo Chigi a illustrare le funzione dell’Agenzia. Che “opererà sotto la responsabilità del Presidente del Consiglio dei ministri e dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e in stretto raccordo con il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”.

In sintesi, l’Agenzia si occuperà di esercitare le funzioni di Autorità nazionale in materia di cybersecurity, a tutela dalle minacce cibernetiche; aumentare la sicurezza dei sistemi di Information and communications technology (ICT); sviluppare competenze nel campo della cybersecurity in un’ottica di autonomia strategica nazionale; assumere le funzioni di interlocutore unico nazionale per i soggetti pubblici e privati in materia di misure di cybersecurity.

Il totonomi per la direzione

Per il posto di direttore dell’Agenzia (che resterà in carica per quattro anni) il candidato favorito sembra Roberto Baldoni, docente di Sistemi distribuiti alla Sapienza di Roma e vicedirettore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis). Baldoni si è occupato di difesa cibernetica, dando attuazione alle direttive Ue in materia. Un altro nome in lizza è quello di Nunzia Ciardi, direttrice della Polizia postale.

Come sarà organizzata l’Agenzia

Per l’Agenzia nazionale sulla cybersecurity è prevista l’assunzione di personale che non necessariamente provenga dalla Pubblica Amministrazione. L’organico iniziale sarà di 300 persone, che secondo il decreto legge crescerà sino ad arrivare a 800 unità nel 2027. Lo staff sarà suddiviso in sei dipartimenti. Nella bozza non è ancora indicata la dotazione finanziaria destinata all’Agenzia.

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Il ruolo centrale del Premier

Nel decreto si legge che spettano al Presidente del Consiglio “l’alta direzione e la responsabilità generale delle politiche di cybersicurezza; l’adozione della strategia nazionale di cybersicurezza, sentito il comitato interministeriale per la cybersicurezza; la nomina e la revoca del direttore generale e del vice direttore generale dell’Acn”.

Tutte queste funzioni saranno delegabili al sottosegretario ai servizi segreti Gabrielli.

Sarà anche istituito un comitato interministeriale per la cybersicurezza e un nucleo per la cybersecurity a supporto del Premier.

Il Governo ha poi individuato nella nascente Agenzia il Centro nazionale di coordinamento italiano, che si interfaccerà con il “Centro europeo di competenza per la cybersicurezza nell’ambito industriale, tecnologico e della ricerca”, a sua volta di recente istituzione.

Le reazioni

Professionisti ed esperti del settore plaudono alla nascita dell’Agenzia.

L’augurio è che adesso “vengano riversate nell’Agenzia le risorse necessarie, perché a creare targhe si fa molto in fretta in Italia ma poi servono fondi e competenze”. Queste le parole di Stefano Zanero, professore associato di Computer Security al Politecnico di Milano. Che aggiunge: “Ritengo comunque importante creare una Agenzia che rappresenti un centro di competenze legale, gestionale e politico ma ritengo altrettanto importante che una Agenzia nazionale abbia al suo interno anche una forte natura tecnica”.

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Autore

  • Claudio Bagnasco

    Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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