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Dentro la Canzone: Guardia ’82 di Brunori SAS racconta un amore che nasce e un’estate che muore

Il 31 d'agosto c'è una storia che nasce e un'estate che muore

Nel settembre 2009 Dario Brunori era uno squattrinato cantautore calabrese di belle speranze, che si apprestava a festeggiare i suoi 22 anni. Quello che non sapeva però è che il suo disco, uscito poche settimane prima e chiamato Vol. 1, avrebbe dato il via ad una carriera musicale niente male, che lo avrebbe affermato come uno degli artisti italiani più interessanti del panorama underground, con lo pseudonimo di Brunori SAS. La traccia n. 6 di Vol.1 è una canzone chiamata Guardia ‘82, tra le preferite dei fan di Brunori, il cui significato cela tanta malinconia e un forte senso poetico e romantico. Ve ne parliamo in questo nuovo episodio di Dentro la Canzone, la rubrica di TechPrincess che ogni domenica vi racconta storie di musica.

Guardia ‘82 è essenzialmente una canzone d’amore, raccontata e urlata con la voce inconfondibile di Brunori e un testo che attraversa 10 anni. I protagonisti sono bambino e una bambina, decisamente troppo piccoli per conoscere certi sentimenti, che frequentano la stessa spiaggia con le proprie famiglie, nell’estate del 1982. Quella stessa estate, insomma, in cui si festeggiava l’incredibile impresa dell’Italia ai Campionati Mondiali di Calcio di Spagna

Usanza comune, per molte famiglie italiane, è di ritornare nei medesimi luoghi di vacanza ogni anno. Nascono così amicizie tra i figli piccoli, che magari 10 anni dopo sviluppano sentimenti più forti. Queste le premesse di Guardia ‘82, ma per capire a fondo il significato del pezzo di Brunori, dobbiamo tuffarci a capofitto nel testo.

Il significato di Guardia ’82 di Brunori SAS: il testo

La spiaggia di Guardia rovente era piena di gente
Si parlava di sport, di Pertini e Bearzot
Io ignaro di questo, ignaro di tutto
Fabbricavo castelli di sabbia
Con paletta e secchiello, ed in testa un cappello

Dando per scontato che la canzone sia autobiografica, il protagonista è un bambino di 5 anni (Brunori è classe 1977 e il brano, come suggerisce il titolo, è ambientato nel 1982). Ci troviamo sulla spiaggia di Guardia Piemontese, località marina in provincia di Cosenza, dove Brunori è cresciuto. Qui gli adulti parlano dell’incredibile epopea della Nazionale Italiana di calcio guidata da Enzo Bearzot – che aveva appena vinto i Mondiali di Spagna – e di quell’epica scena in cui il CT, e l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, festeggiano sull’aereo giocando a carte.

Al giovane protagonista però questi discorsi sullo sport non interessano troppo. E ci sembra quasi di vederlo, con un cappello in testa, intento a costruire castelli di sabbia sul bagnasciuga.

E lei stava senza mutande
Ma io non la guardavo neanche
M’infilavo i braccioli e poi dritto nel mare
Non sapevo neanche cosa fosse l’amore

Con l’innocenza che solo i bambini possono avere, lui vede la sua coetanea nuda, tipico per i bambini in spiaggia. È ovviamente troppo piccolo per essere interessato a lei, e il suo unico interesse è quello di tuffarsi in acqua. I due protagonisti di questa storia, però, si sono appena conosciuti.

Dieci anni più tardi la vidi vicino a un falò
E bruciava la carne e bruciavano canne
Io stavo seduto da solo a suonar la chitarra
A cantare canzoni, a cercare attenzioni

In quella stessa località di mare, 10 anni dopo, i due sono cresciuti e sono nel mezzo della pubertà adolescenziale. Il protagonista è diventato un giovanissimo musicista, un cantautore. E se sei un cantautore, ai falò sei obbligato a suonare. È l’età delle prime volte, dei vizi nascosti ai genitori e della necessità di sentirsi accettati.

Ma lei non mi guardava neanche
E io facevo finta di niente
Ingollavo Peroni e iniziavo ad urlare
Delle pene che solo ti sa dare l’amore

Lei, tuttavia, non sembra essere troppo interessato a lui. E lui, d’altro canto, si sforza di fare il finto indifferente, tracannando birra e cantando a squarciagola i struggenti brani del canzoniere italiano. Questa parte del testo è in realtà un riferimento ironico ad un cliché abbastanza comune tra i musicisti. Spesso infatti si ritiene che coloro che suonano ai falò si ritrovano a fare da sottofondo agli altri presenti, i quali invece sono liberi di amoreggiare.

Sulla spiaggia lattine anni ’80
Quando il mare s’incazza e riporta ricordi che avevi coperto di sabbia
Palloni arancioni sgonfiati
Fare ciao ad un treno che passa
E guardare nel cielo la scia di un aereo.

Arriviamo così al ritornello, che è in realtà un enorme flashback. Un salto temporale di 10 anni indietro, in cui il protagonista ricorda con nostalgia tutta quanta la spensieratezza di quando era solo un bambino negli anni ’80. La spiaggia sporca di lattine, la gioia nel salutare treni e aerei con la mano e gli immancabili Super Santos sgonfi, iconica marca di palloni da spiaggia a basso prezzo.

E lei sempre senza mutande
E io che non capivo neanche
E scavavo la sabbia cercando tesori
E vedevo la vita soltanto a colori

Il ritornello termina con un elenco di situazioni, tutte che rimandano a quando lui trovava più piacere nel vivere avventure fantasiose nei suoi castelli di sabbia, che nel pensare alla ragazza. Tempi che però, ineluttabilmente, non torneranno più.

E poi di colpo fra le sue braccia
Noi due stretti sotto la doccia
La paura e la voglia di fare l’amore
Il 31 d’agosto c’è una storia che nasce
E un’estate che muore

L’ultima strofa si svolge in un tempo non definito, probabilmente qualche anno dopo la famosa scena del falò del verso precedente. A farci pensare a questa ipotesi sono due fattori: il video ufficiale (in cui il protagonista appare più adulto) e la struttura armonica (c’è un cambio di tonalità, come a simboleggiare il passare del tempo).

Ad ogni modo in quest’ultima strofa i due si ritrovano insieme, abbracciati sotto la doccia. Probabilmente faranno l’amore, sebbene siano spaventati perchè potrebbe essere la loro prima volta. Poco importa come andrà a finire: è il 31 di agosto. Un amore è appena iniziato. Un’altra estate è appena finita.

Il video ufficiale e l’aspetto compositivo di Guardia ’82

Con uno stile spudoratamente didascalico, il video ufficiale di Guardia ’82 riprende per filo e per segno il testo della canzone, con il suo significato nostalgico. Le sequenze delle varie epoche temporali sono sottolineate da marcati filtri visivi, e si alternano a immagini dello stesso Brunori che canta in barca. Alla fine del video l’artista, con la sua band, si ritrova a suonare sulla spiaggia, mentre i due protagonisti, ormai adulti, si baciano.

Dal punto di vista musicale la canzone è una semplice ballata il Sol maggiore, suonata con un capotasto al VII. Dopo un inizio chitarra acustica e voce, il primo strumento ad entrare in azione è una chitarra elettrica, che riprende il tema melodico suonando 4 note sul finire della prima strofa (utilizzando quello che sembra essere un effetto tremolo).

Dalla seconda strofa in poi entrano insieme basso, pianoforte e batteria, e il pezzo cresce fino all’esplosione del ritornello. Nell’ultima strofa si ritorna all’intima atmosfera di chitarra e voce con un cambio di tonalità (il pezzo si alza di un tono) per simboleggiare il trascorrere del tempo. Si tratta di un espediente largamente usato nella musica leggera italiana e da cantautori come Luigi Tenco. Nell’ultimo ritornello c’è invece un nuovo climax, con tutti gli strumenti che compartecipano all’esplosivo finale caratterizzato da un coro femminile.

Per molti fan, ogni anno, il 31 agosto è il BRUNORI DAY.

Bonus Track: “Un amore che comincia d’estate….”

Dato il tema, ci sembrava giusto chiudere questo articolo con quella che in musica si sarebbe chiamata bonus track. Una citazione di un altro cantautore chiamato Luciano Ligabue. Non citeremo una sua canzone però. Nella sua raccolta di poesia intitolata Lettere d’amore nel frigo ne è presente una chiamata Un amore pronto a sudare. Questa recita: “Un amore che comincia d’estate si è perso la primavera, ma non lo si vedrà mai pensare all’autunno imminente”.

Volevamo così augurare a voi lettori di Dentro la Canzone una fine estate piena di sentimenti travolgenti.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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