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Diritto alla riparazione: il Parlamento Europeo chiede prodotti più durevoli

La proposta della Commissione è prevista per la fine del 2022

A tutti noi sarà capitato di sentir parlare, durante una qualche conversazione, di obsolescenza programmata.

Quando si guasta un elettrodomestico, o lo smartphone va in tilt prima del tempo, c’è chi scrolla la testa e afferma che gli stessi oggetti vent’anni fa sarebbero durati ben di più.

Con il concetto di obsolescenza programmata si intende infatti la pianificazione della durata di un determinato prodotto. Che dopo un certo tempo diventa inservibile o, ancor peggio, viene percepito come obsoleto dai consumatori.

Per ovviare a questa deriva, che ha anche ricadute tutt’altro che virtuose sul nostro già sufficientemente provato pianeta, è stato introdotto un concetto per certi versi opposto: quello del diritto alla riparazione. Sul quale il Parlamento Europeo è intervenuto nelle scorse ore.

Scopriamo anzitutto cosa si intende per diritto alla riparazione, e vediamo poi quali sono le recenti richieste per Parlamento Ue.

riparazione smartphone

Il diritto alla riparazione

Il diritto alla riparazione, o right to repair, è stato approvato dall’Unione Europea con il Regolamento 2021/341.

In estrema sintesi, i produttori di apparecchi elettronici (dalle lavatrici agli smartphone, dai televisori ai tablet) dovranno attenersi ad alcune regole. Tra le quali rendere i prodotti facilmente riparabili anche al di fuori dei circuiti ufficiali, e fare anche in modo che siano facilmente reperibili sul mercato i pezzi di ricambio. Non solo: dovranno anche fornire di trasparenti istruzioni per la riparazione.

È del tutto evidente come questo pacchetto di norme miri proprio a mettere un freno all’enorme produzione di rifiuti tecnologici, oltre che all’obsolescenza programmata. Contro cui è in arrivo un giro di vite.

Contro l’obsolescenza programmata

Con 509 voti favorevoli, 3 contrari e 13 astensioni, il Parlamento Europeo ha approvato le proprie richieste per la proposta della Commissione Europea sul diritto alla riparazione.

Il comunicato stampa pubblicato nella giornata di giovedì 7 aprile spiega meglio quali sono le richieste dell’Ue, che punta all’introduzione sul mercato di prodotti più durevoli. E mira inoltre a favorire la riparazione anziché la sostituzione.

Le richieste dell’Ue

Gli eurodeputati chiedono che i prodotti siano progettati per durare più a lungo e per essere riparati in modo sicuro, e che i loro componenti siano facilmente rimovibili. I consumatori, poi, dovrebbero accedere gratuitamente alle informazioni che riguardano la riparazione e la manutenzione.

Un punto specifico riguarda i dispositivi digitali. Secondo la proposta del Parlamento Europeo sul diritto alla riparazione, gli aggiornamenti delle applicazioni dovrebbero essere reversibili (cioè, si dovrebbe poter tornare a una versione precedente). E non dovrebbero comportare una diminuzione delle prestazioni.

I consumatori dovrebbero essere chiaramente informati sugli aggiornamenti, che dovrebbero essere resi disponibili per un periodo di tempo minimo.

Tra le altre richieste dei deputati europei, spicca quella per gli incentivi ai consumatori, per favorire la riparazione di un prodotto anziché la sostituzione. Tra le proposte concrete in questo senso, l’estensione delle garanzie o la fornitura di un dispositivo sostitutivo per la durata della riparazione.

Segnaliamo poi la richiesta di regole armonizzate sulle informazioni ai consumatori, la diffusione di strumenti di etichettatura intelligente come i codici QR e una futura direttiva sulla progettazione ecocompatibile con requisiti di durabilità e riparazione dei prodotti.

Il Self Service Repair di Apple

Dal 2022 Apple ha lanciato il programma Self Service Repair, che consentirà la riparazione fai da te degli iPhone e di altri prodotti dell’azienda.

Eppure, si legge nel post aziendale pubblicato per il lancio dell’iniziativa, “il servizio Self Service Repair è pensato per persone specializzate nell’assistenza tecnica che hanno le competenze e l’esperienza richieste per riparare dispositivi elettronici. Per la maggior parte della clientela, recarsi presso un fornitore di assistenza professionale con tecnici di assistenza certificati che usano parti originali Apple è il modo più sicuro e affidabile per ottenere una riparazione”.

Quindi, il servizio – nato tra non poche polemiche – non sembrerebbe andare esattamente nella direzione del diritto alla riparazione.

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L’impatto ambientale

Il diritto alla riparazione è pensato anche per contenere l’impatto ambientale dei rifiuti tecnologici.

Alcuni dati sono impressionanti. I consumatori europei producono mediamente 16,2 chilogrammi di rifiuti elettronici in un anno, contro i 5,6 del continente asiatico e i 2,5 dell’Africa.

 Ogni giorno, a livello globale, buttiamo nella spazzatura qualcosa come 78 milioni di batterie.

Una delle più recenti proposte avanzate dall’Unione Europea è stata quella di utilizzare un caricatore unico per tutti i dispositivi elettronici. Ma questa proposta, apparentemente più che sensata, ha subito incassato il netto rifiuto non solo dei produttori ma anche di alcune associazioni di consumatori.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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