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La recensione di DJI Air 3: la via di mezzo che stavamo aspettando?

“La via di mezzo” ben definisce DJI Air 3.
Anzi, a dire il vero definisce tutti i droni della serie Air, perché in fondo sono nati per questo: posizionarsi a metà tra i compattissimi Mini e i super Mavic.
Questo significa che da un lato abbiamo una serie di elementi che vengono ampiamenti ripresi dai fratelli, dall’altro che riescono a coniugare in maniera eccellente prezzo e caratteristiche, mettendo nelle mani dei piloti un prodotto completo, agile e ben carrozzato.
Dovete però partire da un importante presupposto: le apparenze ingannano.

DJI Air 2S, il suo predecessore, montava un sensore da 1 pollice con apertura fissa.
Il Mavic 2 Pro sfoderava un sensore analogo ma con apertura variabile.
L’Air 3 ha un sensore da 1/1.3 pollici con apertura fissa, come il Mini 4 Pro.
L’apparentemente logica conclusione è che si sia fatto un passo indietro. O addirittura che non sia una vera via di mezzo, ma un prodotto che tende pericolosamente verso il basso, fino a fondersi con la famiglia dei Mini.
E invece no.
Prima di tutto perché gli obiettivi sono due. Sempre da 1/1.3″ ma con diverse focali: abbiamo un 24mm F/1.7 – e questo sì che è lo stesso dei Mini – e un 70mm F/2.8.
L’altro aspetto da considerare è che DJI ha fatto un lavoro di reingegnerizzazione che consente al sensore di catturare addirittura più luce rispetto all’Air 2S.
Insomma, non è come sembra.

Questo però è solo uno degli aspetti che va a giustificare il prezzo di DJI Air 3: 1.099 €.
O meglio, si parte da questa cifra perché ci sono più versioni. Nello specifico:

  • DJI Air 3 con il radiocomando DJI RC-N2 a 1.099 €;
  • DJI Air 3 Fly More Combo con DJI RC-N2 a 1.359 €;
  • DJI Air 3 Fly More Combo con DJI RC 2 a 1.599 €.

Noi abbiamo messo mano a quest’ultima versione, che include quindi un radiocomando dotato di display da 5,5 pollici a 1080p e con una luminosità di 700 nit.
La confezione includere anche 3 batterie di volo, una stazione di ricarica e una borsa a tracolla che contiene tutto quanto e che facilita notevolmente il trasporto.

DJI Air 3 recensione: com’è fatto?

DJI Air 3 recensione design

Il design urla “DJI” da qualsiasi punto di vista: scocca grigia, sistema di ripiegamento dei bracci studiato per tenerne due sopra e due sotto con le eliche quasi adese al resto del corpo, il classico gimbal per la stabilizzazione dei due obiettivi e gli eventi sensori sulla parte inferiore.
È un prodotto tutto sommato compatto e nemmeno troppo pesante considerando che ci fermiamo a 720 grammi contro i 958 del Mavic 3 Pro. Siamo però lontano da 249 grammi dei Mini e questo significa solo una cosa: l’attestato A1-A3 è obbligatorio.

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Le maggiori dimensioni rispetto al fratellino piccolo significano naturalmente batteria più capiente: DJI dichiara 46 minuti. Tenete però presente che è un valore simbolico. O meglio, un numero che potete raggiungere in condizioni particolarmente favorevoli ma dovete sempre considerare il vento, la velocità, la qualità con cui state registrando… tutti elementi che vi fanno scendere intorno ai 30-35 minuti effettivi.
Se poi optate per il Fly More Combo arrivate ad un’ora e mezza di volo senza troppe difficoltà.

DJI Air 3 con RC 2

Ad accompagnare il nostro DJI Air 3 c’era il DJI RC 2. Quali sono i plus di questo radiocomando con display incorporato rispetto agli altri?

  1. non ci sono cavi da collegare;
  2. non dovete sacrificare il vostro smartphone, il che significa che anche durante il volo potete continuare ad utilizzarlo e che non avete notifiche fastidiose da evitare mentre siete concentrati sulle vostre riprese;
  3. i dati sono più al sicuro.

Sul campo è un piacere da utilizzare: è comodo, non si surriscalda, ha una buona luminosità anche sotto il sole, è molto reattivo e monta un nuovo processore che, insieme al sistema operativo basato su Android 11, rende fluido ed intuitivo l’utilizzo.

Se state pensando “va beh, uso il mio vecchio controller“, dobbiamo deludervi: non potete farlo.
La serie precedente, quindi DJI RC e DJI RCN1, non è compatibile poiché il protocollo di trasmissione è cambiato, ora abbiamo l’O4.
La distanza massima di trasmissione è di 20 km senza interferenze, anche se vi ricordiamo che dovreste mantenere il contatto visivo con il drone.

Come vola?

DJI Air 3 recensione come vola

DJI Air 3 prevede 3 modalità di volo: Cine, Normale e Sport.
Cosa cambia? Cine nasce per portare a casa riprese fluide quindi riduce la sensibilità dei controlli mentre Sport spegne il rilevamento ostacoli per consentirvi acrobazie più avanzate (e pericolose se non avete la giusta famigliarità).

Non avete mai messo mano su un drone? Niente panico.
Prima di tutto questo modello è pensato per essere semplice da usare, anche per neofiti. In secondo luogo è pieno di sensori ovunque, è dotato di GPS e integra il già citato sistema di rilevamento ed evitamento degli ostacoli. Sia chiaro, questo non significa che faccia tutto da solo, dovrete comunque fare molta attenzione, ma la tecnologia vi darà una mano.

A disposizione avete anche tutte le funzionalità software a cui DJI ci ha abituati: dal Ritorno a casa, classico oppure avanzato, all’Active Track per inseguire un soggetto, passando per la navigazione a WayPoint con la possibilità di indicare velocemente i POI, Point of Interest.
Tutto questo vi aiuta sia nel volo sia in fase di ripresa.
Il che ci porta ad un’altra domanda…

Come sono video e foto?

Dji Air 3 sensore

DJI non delude e vi permette di portare a casa sia foto che video di alta qualità.
Il teleobiettivo poi è una marcia in più. Lo sappiamo, può sembrare poco utile su un drone e invece no. Una volta abituati, difficilmente ne farete a mano perché riesce a darvi un punto di vista differente o quello zoom di cui avete bisogno, mantenendo per altro la stessa qualità del sensore principale e potendo sfruttare le stesse feature.

Certo, il 24mm regala qualche dettaglio in più e si comporta meglio in condizioni di scarsa luminosità ma nel complesso avete clip perfette per ogni tipo di utilizzo. Potete registrare in 4K in orizzontale e in 2.7K in verticale, con un crop sul sensore principale perché no, Air 3 non può ruotare la testa per girare direttamente in verticale in 4K. Un male assoluto? Non necessariamente visto che attualmente i social non supportano il 4K ma la maggior parte dei contenuti è in FullHD. Non è escluso però che un futuro DJI Air 3S possa regalarci il 4K nativo verticale.
E gli fps? Dipendono dalla risoluzione. Con i 1080p arrivate anche ai 200 fps.

Un altro elemento da considerare è il nuovo profilo colore D-Log M a 10 bit, introdotto con il Mini 4 Pro. Siete quindi liberi di girare le vostre clip in LOG per poi lavorarle in post-produzione, così potete uniformare il girato ad altre camere o dare un mood particolare alle vostre clip.

Bene anche il fronte fotografico, con la possibilità di scattare in RAW (DNG) e in JPG e le foto in RAW sono ricche di informazioni e facilmente lavorabili con i software dedicati.

La recensione di DJI Air 3: conclusioni

DJI Air 3 recensione come funziona

DJI AIr 3 è un drone dedicato a tutti coloro che vogliono e possono andare oltre i Mini.
“Vogliono” perché sono attratti sia dalla completezza hardware e software sia dal doppio obiettivo.
“Possono” perché naturalmente serve il patentino e la disponibilità economica per fare questo acquisto.
Nel complesso comunque l’abbiamo trovato un ottimo prodotto, più grande e pesante dei Mini perché offre di più senza però diventare complicato e difficile da padroneggiare, anche per chi è alle prime armi.

DJI Air 3 Fly More Combo con DJI RC 2 (radiocomando con...
  • Scatti mozzafiato e coinvolgenti - La doppia fotocamera di DJI Air 3 offre diverse lunghezze focali creative, ideali per...
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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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