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La recensione di DJI Avata: volare non è mai stato così entusiasmante

Volare.
È il sogno di molti.
E ovviamente non parliamo di salire su un aereo e raggiungere la meta delle vacanze.
Volare nel senso di librarsi in aria e spostarsi senza vincoli e confini, osservando ciò che ci corconda e godendoci quella che, da sempre, è considerata una delle esperienze più esaltanti di questa nostra vita.

Qualcuno decide di viverla buttandosi con un paracadute, altri usando un intermediario: il drone.
Non un drone qualunque ma un drone FPV, ossia con visuale in prima persona. Quelli che vengono accompagnati da un visore che somiglia molto a quelli per la realtà virtuale ma che in realtà non è altro che uno schermo posizionato di fronte ai vostri occhi. Un po’ come se foste in una sala buia, da soli, con l’immagine proiettata davanti a voi.
A questa categoria appartiene il nuovo DJI Avata, l’ultimo drone FPV del colosso cinese.

La recensione di DJI Avata

DJI Avata recensione design

La prima volta che abbiamo visto DJI Avata siamo rimasti piuttosto sorpresi: le dimensioni sono estramemente contenute (180×180×80 mm) e il peso è di soli 410 grammi, molto meno rispetto al suo predecessore, DJI FPV, che di grammi ne pesa 795.
Affiancato poi ai due principali accessori della versione Pro-View Combo, ossia DJI Goggles 2 e DJI Motion Controller, questo drone sembra ancora più compatto.
Non fatevi però ingannare dalle apparenze: prima di tutto Avata ha molto da offrire e, in secondo luogo, supera i 250 grammi, il che significa che è necessario il patentino per guidarlo. Vi ricordiamo inoltre che il volo con visuale in prima persona è consentito solo in presenza di un osservatore quindi per poterlo usare dovrete essere in compagnia di un’altra persona che sorveglia il veivolo.
Detto questo, buttiamoci a capofitto in questa recensione di DJI Avata.

Leggero, resistente e pronto a tutto

DJI Avata recensione sensore

Come anticipato, siamo di fronte ad un drone piuttosto leggero ma no, questo non implica fragilità. La qualità costruttiva di DJI Avata è ottima; una volta preso in mano restituisce una sensazione di solidità e resistenza, merito anche dei paraeliche integrati che aiutano a resistere anche alle piccole collissioni.

Sulla parte frontale troviamo il sensore CMOS da 1/1.7 pollici e 48 megapixel con apertura F/2.8 e un angolo di visione di 155°, montata su un gimbal che permette di regolare l’angolazione della camera, passando a -80° a + 65°. Sul retro invece troviamo la batteria, che garantisce fino a 18 minuti di volo, mentre sulla parte inferiore abbiamo il sistema di visione a due telecamere che, affiancate al sistema di rilevamento a infrarossi, permettono al drone di mantenere la posizione, stazionare in modo più preciso, volare al chiuso (o in posti dove non è disponibile la navigazione satellitare) e identificare aree inadatte all’atterraggio, come ad esempio gli specchi d’acqua.

DJI Avata recensione sistemi di sicurezza

La sicurezza è affidata anche ad una serie di funzioni software: Freno d’emergenza e volo stazionario, arresta il drone e lo tiene fermo in un punto, Failsafe Return to Home lo riporta al punto di partenza premendo un pulsante o in caso di perdita del segnale e la Modalità Tartaruga lo raddrizza dopo un capovolgimento.
Abbiamo anche un sistema di geoencing, il DJI GEO 2.0, che avvisa i piloti piloti delle restrizioni dello spazio aereo circostante, dei potenziali pericoli e impedisce automaticamente ai droni di volare vicino ai luoghi ad alto rischio come gli aeroporti.
DJI Avata utilizza inoltre il sistema di ricezione AirSense ADS-B per avvisare gli utenti quando aeroplani o elicotteri si trovano nelle vicinanze e trasmette il segnale AeroScope di DJI per aiutare le autorità a monitorare i droni in volo in luoghi sensibili.

DJI Avata recensione microSD

Ci hanno invece perplessi lo slot per la scheda SD e lo sportellino per il connettore USB-C. Si trovano infatti in un punto tra le eliche e il corpo centrale che è piuttosto scomodo da raggiungere. In un paio di casi ci siamo arresi e abbiamo rimosso del tutto l’elica per riuscire ad infilare un cavo.

DJI Avata recensione: come lo piloto?

Il nuovo velivolo cinese arriva insieme a due nuovi accessori, il visore DJI Goggles 2 e il DJI Motion Controller, che guida il drone con i movimenti della mano.
Sappiate però che non sono le uniche opzioni possibili. Potete associare Avata anche DJI FPV Remote Controller 2 e al visore DJI FPV Goggles V2.
Noi abbiamo avuto modo di usarlo con i primi e l’esperienza d’uso è stata meravigliosa.

DJI Avata con DJI Goggles 2

Il nuovo visore è piccolo e leggero, con un display micro OLED che permette di vedere in tempo reale ciò che vede il drone.
Sulla parte inferiore troviamo il connettore per la ricarica, la porta USB-C e due ghiere per la regolazione delle diottrie, così può essere utilizzato anche da coloro che abitualmente portano gli occhiali, mentre sulla superiore troviamo le antenne per il collegamento ad Avata.
La parte superiore ospita due antenne mentre internamente ci sono le lenti, il tasto di appaiamento e il sensore di prossimità, che permette al visore di capire quando lo indossate e quando lo togliete, così può attivare e disabilitare lo schermo di conseguenza.
Concludiamo la panoramica estetica con i due lati: a sinistra abbiamo i LED, lo slot per la microSD e il jack da 3,5 mm per l’audio mentre a destra DJI ha posizionato un pannello a sfioramento con cui potete controllare le impostazioni della camera ed entrare all’interno del menù.

DJI Goggles 2

Come anticipato, il collegamento a DJI Avata avviene praticamente con la pressione di un tasto. I due dispositivi utilizzano la tramissione DJI O3+, che garantisce bassa latenza, una distanza di trasmissione dichiarata di oltre 10 km, la doppia frequenza con selezione automatica, un bitrate elevato di 50 Mb/s e una serie di sistemi anti-interferenza all’avanguardia.
Tutto questo permette di ricevere il feed video in tempo reale, feed a cui vengono sovrapposte informazioni utili come le barre colorate per segnalare la distanza da eventuali ostacoli, il tempo di volo rimanente, lo spazio disponibile sulla microSD, il livello della batteria, la telemetria di volo e molto altro ancora. Insomma, i dati utili sono tutti lì, davanti ai vostri occhi.

DJI Goggles 2 power bank

L’aspetto un po’ insolito dei DJI Goggles 2 è che non hanno una loro batteria interna. Sì, avete capito bene. Il visore infatti va collegato, con l’apposito cavo, al power bank proprietario da 1.800 mAh, che garantisce circa un’ora e mezza di autonomia. Una volta scaricato, dovrete ricaricare questa batteria esterna usando un normale cavo USB-C.
Scomodo? In realtà no, anche perché durante l’uso siete mediamente fermi, è solo la vostra mano a muoversi.

L’unico vero difetto che abbiamo trovato ai Goggles 2 riguarda il pannello soft touch laterale. Di base è comodo, con un piccolo punto in rilievo al centro che vi aiuta ad orientarvi meglio. Bisogna abituarsi un po’ per riuscire ad usarlo efficaciemente ma, dopo qualche giorno, non avrete grandi difficoltà.
Il problema è il posizionamento. La superficie sensibile al tocco è a destra e noi siamo destrorsi, quindi con la destra teniamo il controller. Ci siamo quindi trovati a dover usare la mano sinistra o, più semplicemente, a doverci fermare, passare il controller alla mano sinistra, e usare la destra per entrare nel menù o eliminare una notifica.

DJI Avata con DJI Motion controller 1
DJI Motion Controller

Per pilotare il drone abbiamo usato il DJI Motion Controller, che per certi versi ricorda un po’ i vecchi joystick. Anche in questo il collegamento richiede la sola pressione di un tasto, quello di accensione e spegnimento che trovate a destra. Gli altri pulsanti, uniti ai movimenti del polso, permettono di manovrare il drone mentre la porta USB-C è indispensabile per la ricarica. Sappiate però che in media l’autonomia è di cinque ore, più che sufficienti a coprire numerosi voli.

La domanda più ovvia ora è: quindi piloto alla cieca?
In un certo senso, sì.
O meglio, in realtà il visore vi offre una visuale completa di cosa sta facendo il drone. Non vedrete però i tasti del Motion Controller, il che significa che dovrete ricordarveli. Inizialmente potrebbe sembrare un’impresa impossibile ma il sistema di controllo è pensato per essere intuitivo e permettervi di guidare DJI Avata senza difficoltà. Agli inizi, sappiatelo, sarà un po’ più difficoltoso; dovrete famigliarizzare con i comandi e capire come usarli ma la fase di apprendimento, complice l’ottimo tutorial, è molto rapida e con un po’ di pratica riuscirete ancha a cimentarvi con operazioni un po’ più complesse. Sempre in sicurezza.

L’altra domanda naturale è: mi verrà la nausea? Tranquilli, niente motion sickness. Non avrete quindi quella sensazione di nausea e fastidio tipica dei visori per la realtà virtuale, anche se siete particolarmente sensibili.

DJI Avata in volo 2

Le modalità di volo utilizzabili sono 3:

  • Modalità normale (N): possiamo considerarla quella basa, simile a quanto offerto da altri droni e pensata per garantire il massimo livello di sicurezza possibile;
  • Modalità manuale (M): funziona solo con il radiocomando DJI FPV Remote Controller 2, quindi non abbiamo avuto modo di provarla. Sappiate però che consente un controllo completo e illimitato ed è quindi dedicata ad utenti esperti che vogliono personalizzare i parametri rinunciando però ad una serie di sistemi di sicurezza;
  • Modalità Sport (S): è la modalità ibrida, o intermedia se preferite. Offre alcune delle capacità di movimento dinamico fornite con la modalità M insieme ad alcune delle principali caratteristiche di sicurezza della modalità N.

Ad accompagnarvi infine abbiamo due applicazioni.
La prima è DJI Fly, con cui effettuate la prima attivazione, aggiornate il firmware, controllate il girato e verificate le informazioni locali relative alla zona di volo; in aggiunta potete visualizzare in tempo reale quello che sta visionando l’operatore ma per farlo dovrete collegarle il telefono al visore usando un cavo USB-C. DJI Fly inoltre permette di usare la funzione “Trova il drone” che vi aiuta a capire dove si trova il drone facendogli emettere suoni, accendendo luci e mostrandovi gli ultimi 30 secondi di volo.
La seconda app è DJI Virtual Flight ed è un simulatore gratuito che vi aiuta a fare un po’ di pratica in scenari facili, divertenti e privi di rischi.

Cosa faccio con DJI Avata?

Pilotare DJI Avata è un’esperienza entusiasmante. E l’entusiasmo aumenta quando realizzate che un drone così piccolo può regalarvi emozioni uniche. Niente quindi vi vieta di solcare i cieli per il solo gusto di farlo, di guardare le cose da una prospettiva nuova e totalmente immersiva.
Se poi volete un ricordo di questa esperienza, basta scattare qualche foto o registrare dei video.
A disposizione avete 20 GB di memoria interna, espandibile tramite microSD, il già citato sensore CMOS da 48 megapixel e due sistemi che si occupano della stabilizzazione delle immagini: DJI RockSteady, che elimina le vibrazioni complessive dell’immagini, e DJI HorizonSteady, che mantiene l’immagine orientata a livello reale.

Utilizzando i DJI Goggles 2 è possibile registrare clip in 4K @50/60 fps, in 2.7K @50/60/100 fps, a 1080p @50/60/100 fps.
Qualora invece usaste i DJI FPV Goggles 2 avrete video in 2.7K fino a 120fps e a 1080p fino a 120fps.

E la qualità? La lente grandangolare, che ha il vantaggio di offrire un’ottima visione periferica per volare in sicurezza, permette di portare a casa ottimi filmati, con tanti dettagli e colori vividi e accesi. Non avrete fastidiosi riflessi e il drone si comporta alla grande anche alla luce diretta del sole, luce diretta che no, non vi abbiglia usando il visore.
La stabilizzazione poi è eccellente ma da DJI non ci aspettavamo nulla di diverso.

https://vimeo.com/743029570

Vi segnaliamo inoltre la presenza della modalità colore D-Cinelike, pensata per aiutare coloro che vogliono intervenire sulle immagini con programmi che si occupano anche di color correction. Una funzione che potrebbe entusiasmare video maker e content creator.

DJI Avata foto
Foto scattata con DJI Avata

Infine l’autonomia. Come anticipato raggiungiamo al massimo i 18 minuti. Non tantissimi ma sufficienti a fare un bel volo e portarvi a casa ottime riprese.

La recensione di DJI Avata: conclusioni

DJI Avata recensione 1

DJI Avata arriva sul mercato in 3 versioni:

  • standalone, a 579 €;
  • Fly Smart Combo, con FPV Goggles V2 e Motion Controller, a 1.159 €;
  • Pro-View Combo, con i Goggles 2 e il Motion Controller, a 1.439 €.

E sì, l’ultima è quella che abbiamo avuto modo di provare noi.
Vale quella cifra? A nostro avviso sì. Certo, non è per tutti ma potrebbe essere sicuramente un ottimo prodotto sia per video maker e creatori di contenuti sia per gli appassionati che vogliono un prodotto completo ed intuitivo, soprattutto se è la prima volta che si cimentano con la visuale in prima persona. DJI Avata è divertente, immersivo e alla portata di tutti, neofiti inclusi.

PRO

  • Ottima qualità costruttiva
  • Compatto e leggero
  • Riprese in 4K
  • Sistema di controllo intuitivo

CONTRO

  • Pannelo soft touch di DJI Goggles non comodissimo
  • Accesso alla microSD su DJI Avata difficoltoso

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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