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Roborace: al via il primo campionato per auto autonome

Roborace, la prima occasione per vedere guidare in pista… dei robot

Sembrava fantascienza, ma alla fine è diventato realtà.
Tra pochissimi giorni prenderà il via il primo campionato automobilistico aperto ad auto a guida autonoma, Roborace.
Fino anche solo a 10 anni fa chiunque avesse detto di aver visto una gara tra veri e propri robot in pista avrebbe chiamato l’attenzione del personale sanitario.
In così pochi anni, invece, l’idea di vedere automobili guidate dall’Intelligenza Artificiale si è concretizzata in Roborace.
Abbiamo conosciuto meglio questa realtà durante la presentazione del primo Team ufficiale Roborace, l’Acronis SIT Autonomous Team.

L’auto partecipante al campionato è uguale per tutti, le gomme e l’hardware interno idem.
La tecnologia che c’è all’interno è da capogiro, ma sarà la programmazione a fare tutta la differenza.

Che cos’è Roborace? RoboCar e DevBot 2.0

Roborace è il primo campionato aperto solamente a vetture a guida autonoma.
Il progetto parte nel 2015 per la precisione, anno in cui è stata presentata la RoboCar, la prima auto da corsa autonoma.
La sua forma futuristica non lascia spazio ad un cockpit, e sotto il “cofano” trovano posto 4 motori elettrici capaci di oltre 500 CV di potenza, per un peso di circa 1350 kg.

Roborace senza cockpit

Dopo il debutto statico, ci sono state diverse “dimostrazioni” durante Fiere, giornate in pista e durante i weekend di Formula E, prima vetrina internazionale di questo progetto.
Successivamente, il progetto si è evoluto ed è entrato nel vivo con la DevBot.

Com’è evidente però quest’auto è molto più tradizionale nelle forme rispetto alla RoboCar.
Infatti, il telaio di partenza è quello di una Ginetta LMP3, ovvero un’auto prototipo tradizionale, con cockpit per il pilota… vero.
Quest’auto ha questo spazio sia per fare spazio alla componentistica per l’intelligenza artificiale sia per lo spazio per un eventuale pilota, usato durante i test.
Visto che il software e l’hardware all’interno sono sperimentali e spesso unici, durante i test in pista un pilota in carne ed ossa resta all’interno dell’auto per prenderne il controllo in caso di problemi o incidenti.

Nella Season Beta (la prima stagione completa) invece, verrà usata la nuova versione della DevBot, la DevBot 2.0.
Più moderna ed accattivante nella linea, c’è più spazio per le componenti elettroniche e mantengono lo spazio per il pilota reale durante i test. E non preoccupatevi per le prestazioni: siamo ai livelli di un prototipo tradizionale, davvero veloce.

Le Roborace: meccanica identica, GPS, lidar ma soprattutto software

Ed è infatti il software il vero terreno di scontro nel campionato Roborace.
Le automobili come detto infatti sono tutte uguali: stesso powertrain, stesse batterie, stesse gomme (Michelin).
Persino l’hardware è lo stesso, con processori e memorie fornite da Nvidia.
La differenza sarà fatta proprio sul software, sulla sensoristica e sui sistemi di localizzazione.

Roborace devbot 2.0

Il motto di Roborace infatti è “We won’t out-cool anyone, but we will out-nerd everyone: non siamo qui per essere più cool degli altri, ma per essere più nerd.
Anche i termini usati sono tipicamente nerd: la prima stagione di test è stata chiamata Season Alpha, mentre la prima stagione completa sarà chiamata Season Beta.
Il punto focale di tutta la competizione è infatti il codice, la computazione di tutti gli input provenienti dai sensori o dal GPS.
Si gioca con i dati, non solo con la pura velocità.
Secondo i vertici di Roborace, infatti, questa non è una nuova competizione all’interno del motorsport, è il Motorsport 2.0.

Il progetto Acronis SIT Autonomous Team: partecipare per migliorare la guida autonoma stradale

Il primo team a partecipare ufficialmente all’avventura Roborace è l’Acronis SIT Autonomous Team.
L’SIT (acronimo per Schaffenhausen Institute of Technology) è un’università svizzera, che punta a partecipare a questo progetto per svariati motivi.
Da una parte c’è la voglia di mettere subito in “pista” i programmatori e gli ingegneri informatici che studiano e lavorano nella struttura.
Dall’altra, la voglia di sviluppare ed aiutare concretamente l’industria automobilistica a migliorare le proprie tecnologie di guida autonoma, affidandosi alla freschezza e alla voglia di vincere dei ragazzi dell’SIT.

Il team si avvale del supporto e dell’esperienza di Acronis, società “americo-singaporiana” leader nella produzione di software e nella sicurezza informatica, partner per la Cyber Protection sia per il SIT Team che per tutto il campionato Roborace.

“Per noi Roborace è un’occasione unica per accelerare lo sviluppo della tecnologia di guida autonoma ci rivela il Team Principal dell’Acronis SIT Autonomous Team, Ilya Shimchik. “Riuscire a sviluppare una tecnologia spingendola ai suoi limiti massimi in una serie di ambienti controllati sempre diversi è una situazione quasi unica. Solo restando al limite massimo della tecnologia questa si svilupperà al massimo della velocità, sia in pista che su strada.”

L’auto dell’Acronis SIT Autonomous Team avrà quindi la meccanica uguale a quella dei competitor, mentre dal punto di vista software e sensoristica hanno puntato ad un GPS sul tetto dell’auto, e ad un lidar per ogni angolo dell’auto.

SIT Acronis autonomous team

Anche per Acronis sarà una sfida davvero interessante.
“La parte più interessante dell’intero progetto è la ricerca e lo sviluppo di tecnologie” ci spiega Jan Jaap Jager, Board Advisor di Acronis.
“Dovremo imparare da tutti i nostri partner, ed è un terreno di prova unico anche per il futuro della guida autonoma su strada.
Per Roborace, dovremo saper raccogliere TeraByte di dati per ogni gara, e dovremo essere in grado di computarli e metterli al sicuro da eventuali attacchi immediatamente.

La nostra tecnologia ha gli stessi principi di proteggere moltissimi dati con l’aiuto di intelligenza artificiale e Machine Learning. Questo quindi è un modo innovativo di imparare sul campo.”

Come si correrà: modalità, format e… Metaverse

Abbiamo analizzato la tecnologia, la prima squadra a debuttare e anche la tecnologia nascosta dentro le RoboRace. Manca solo sapere come gareggeranno.

Il desiderio di tutti era quello di far gareggiare le automobili l’una contro l’altra, come una normale competizione automobilistica.
Sfortunatamente, la tecnologia dell’intelligenza artificiale non permette ancora l’azione ruota a ruota.
Per questo, ci sarà una sfida a tempo, ma particolare.

Roborace metaverse

Ogni auto infatti avrà una sessione di giri dove cercherà di far segnare il tempo più veloce possibile, ma non sarà completamente sola.
Visto che la sfida è soprattutto software, con Roborace debutterà il Metaverse.
Questi sono una serie di ostacoli che vengono piazzati digitalmente sulla pista in realtà mista, reale/virtuale.
Per le prime gare questi ostacoli saranno statici, ma presto verranno implementati anche ostacoli mobili o auto “fantasma”.
Tutti questi ostacoli non saranno realmente piazzati sulla pista, ma saranno visibili alle auto tramite codice e anche gli spettatori potranno vederli dalle immagini in broadcasting.

C’è poi una sfida nella sfida: questi ostacoli possono dare penalità se colpiti, ma possono anche dare dei bonus in tempo.
Gli ostacoli verranno piazzati circa 300 m davanti all’auto: in questo breve tragitto, l’IA dovrà riconoscere la presenza dell’ostacolo, riconoscerlo, capire se è una penalità o un bonus e agire di conseguenza.

Alla fine del turno, al tempo totale verranno aggiunte eventuali penalità o bonus “prese” dall’auto.
C’è anche un video di Roborace che mostra l’inizio dei test per l’implementazione del Metaverse.
Più facile a vedersi che a dirsi!

Debutto in pista in Galles, gare tra auto nelle prossime stagioni

Ormai siamo agli sgoccioli, il debutto di Roborace è sempre più vicino.
Nelle prossime settimane avverrà il primo round della stagione sullo splendido circuito gallese di Angelsey, famoso anche per le prove del programma TV inglese Fifth Gear.
A strapiombo sul mare, con tantissimo vento, il circuito inglese sarà una prima sfida molto tosta.
Successivamente ci saranno molte altre tappe, con la possibilità nei prossimi 12 mesi di correre su un circuito di Formula 1…

Per chi invece è rimasto deluso dall’assenza di sfida in pista tra le diverse auto, c’è da dire che i team e l’organizzazione di Roborace si aspettano di poter mettere in pista le auto tutte insieme molto presto.
La data più probabile è quella della Stagione 2, quindi tra 2 anni. C’è però fiducia per riuscire a portare le auto una contro l’altra già nella prima stagione piena, la Stagione 1.

Roborace è una realtà giovane, ma molto ben indirizzata.
Idee, voglia di fare e voglia di far conoscere al mondo il Motorsport 2.0 sono le motivazioni che muovono i team. L’obiettivo più grande e nobile è però sicuramente quello di far crescere in modo esponenziale i test e le competenze riguardo alla guida autonoma. Se poi ci si diverte nel frattempo…

Io, robot
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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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