Lo studio è stato condotto su un campione di 6000 europei (tra francesi, inglesi, italiani, olandesi e spagnoli) e sembra che il mercato della domotica si fondi su ottime premesse.
Domotica: il 66% degli europei si annoia con le faccende domestiche
Tra le faccende sono incluse sia compiti semplici (come accendere la luce o il riscaldamento), sia compiti un po’ più impegnativi come aspirare per terra o ritirare la posta.
Il 78% degli intervistati è addirittura infastidito da queste attività ed i due terzi dei partecipanti non disdegna l’idea di avere una casa automatizzata che aiuti nelle attività quotidiane.
È tuttavia strano notare come il 71% degli intervistati non usi alcun dispositivo smart, nonostante l’interessamento.
Forse perché le soluzioni esistenti oggi non rispondono esattamente alle esigenze oppure sono troppo care.
Ad ogni modo, il 37% degli europei intervistati conta di acquistare un articolo smart nei prossimi dodici mesi.
Il cliente al centro delle attenzioni
Tra le persone che hanno già un dispositivo intelligente, il 40% lo usa tramite smartphone, ma quelli che preferiscono i comandi vocali aumentano (28%).
Ulrich Grote, Presidente della ULE Alliance, afferma: “L’uso di comandi vocali è il futuro.
In fin dei conti la priorità di molti fruitori della domotica è assicurarsi la massima comodità attraverso un uso intuitivo delle soluzioni“.
E conferma che l’era della domotica costosa è finita.
La domotica ha senso se è facilmente fruibile per rispondere alle esigenze di chi la adopera, e anche l’Head of Technology di Philips Hue, George Yianni, la pensa così: “La domotica deve essere aperta e facilmente fruibile per soddisfare appieno le esigenze della clientela.
Per questo motivo ci concentriamo da sempre sul nostro sistema aperto e collaboriamo con quanti più partner possibile“.
La “nuova” domotica veramente al servizio degli utenti
In questo senso si sta muovendo la “nuova” domotica: invece che sperimentare a spron battuto tutte le potenzialità offerte dalla tecnologia, si pensa a ciò di cui gli utenti hanno concretamente bisogno.
Dave Ward, European Product Director presso Ring, afferma: “I consumatori si aspettano una domotica foriera di esperienze positive.
Gli utenti desiderano un vero valore aggiunto, ovvero acquistare un prodotto che risolva un problema invece che portare semplicemente più tecnologia in casa propria“.
Con questo approccio più orientato all’utente, i produttori potrebbero richiamare quelle persone che non hanno ancora osato avvicinarsi alla casa smart, ma che a priori non rifiutano l’idea.
Se si concretizzassero queste prospettive, la Smart Home raggiungerebbe veramente le masse con i due terzi delle persone che ne faranno uso.
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