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Elon Musk vs Twitter: emergono alcune conversazioni private tra le parti

Sono state pubblicate alcune conversazioni avvenute tra Musk e i pezzi grossi di Twitter

Se Elon Musk non fa parlare di sé, sono gli altri a far parlare di lui. In questo caso al centro dello scandalo ci sono alcuni documenti emersi riguardanti conversazioni avvenute tra Musk e figure chiave di Twitter, come il fondatore Dorsey, l’attuale CEO Parag Agrawal e molti altri. Delle rivelazioni parecchio scottanti in vista del processo che vede Elon Musk contro Twitter, che dovrebbe svolgersi tra poche settimane.

Sono emerse alcune conversazioni tra Elon Musk e le persone chiave di Twitter

Come ben sapete, Elon Musk ha a lungo cercato di arrivare ad un accordo per l’acquisizione del social network Twitter. Le cose non sono finite per nulla bene e, tra poche settimane, ci sarà il processo tra Musk e Twitter. Ma proprio nelle ultime ore sono emersi dei documenti che rivelano alcune conversazioni avvenute tra il CEO di Tesla e pezzi grossi del social, dal fondatore Jack Dorsey al presidente Bret Taylor, per passare al CEO Agrawal e altre conversazioni con l’investitore Jason Calacanis e perfino Joe Rogan.

Ovviamente si tratta di pezzi di conversazione, quindi è difficile comprenderne a pieno il contesto, ma da alcune frasi si possono comprendere i rapporti tesi tra il CEO di Tesla e le persone di Twitter.

Come riporta TechCrunch, in una conversazione all’inizio di aprile con il CEO di Twitter Parag Agrawal – prima che la loro relazione si inasprisse – Musk ha ammesso di non amare essere un leader. “Francamente, odio fare cose manageriali. Non credo che dovrei essere il capo di nessuno. Ma mi piace aiutare a risolvere i problemi tecnici/di progettazione del prodotto”, ha detto Musk ad Agrawal. Insomma, Elon Musk non vuole essere un capo. Ed è una rivelazione piuttosto strana dato che esce dalla bocca – o dalla tastiera – dell’amministratore delegato di parecchie aziende.

La relazione tra Musk e Agrawal sembrava promettente all’inizio. “Trattami come un ingegnere invece che come un amministratore delegato”, ha detto Agrawal a Musk.

Durante le loro conversazioni, il fondatore ed ex CEO di Twitter Jack Dorsey parla regolarmente in modo molto positivo delle capacità ingegneristiche di Agrawal. Ma il 26 aprile, Dorsey, Musk e Agrawal hanno partecipato a un Hangout di Google insieme per discutere dell’acquisizione. A giudicare dai testi, non è andata bene. E proprio qui sembra che il rapporto tra Musk e Agrawal sia diventato teso.

“Almeno è diventato chiaro che non potete lavorare insieme. Questo è stato chiarito.”, ha detto Dorsey.

La stravagante idea di Elon Musk

Elon Musk ha avuto alcune idee controverse per Twitter, come fare una verifica che tutti gli utenti fossero umani e rendere l’algoritmo open source (questa è stata prima l’idea di Dorsey). Ma forse la sua idea peggiore è combattere lo spam dei bot facendo pagare alle persone dogecoin per twittare.

“Ho un’idea per un sistema di social media blockchain che esegue sia pagamenti che brevi messaggi di testo/link come Twitter. Devi pagare una piccola somma per registrare il tuo messaggio sulla catena, che eliminerà la stragrande maggioranza dello spam e dei bot. La libertà di parola è garantita”.

elon musk vs twitter

Pochi giorni dopo, il 13 aprile, l’idea di Musk ha preso forma.

“Si tratta di una versione di Twitter basata su blockchain, in cui i ‘tweet’ sono incorporati nella transazione di commenti”, ha detto a Steve Davis, presidente di The Boring Company. “Quindi dovresti pagare tipo 0,1 Doge per commento o repost di quel commento”. Fortunatamente, Musk in seguito ha concluso che un Twitter basato su blockchain non sarebbe stato fattibile in questo momento.

Spostandoci sul rapporto tra Dorsey e Musk, sembra che già a marzo i due stessero conversando sul futuro di Twitter. “Serve una nuova piattaforma. Non può essere un’azienda. Questo è il motivo per cui me ne sono andato”, ha detto Dorsey. Quando Musk ha chiesto come dovrebbe essere Twitter, Jack ha risposto: “Credo che debba essere un protocollo open source, finanziato da una sorta di fondazione che non possiede il protocollo, lo fa solo avanzare. Un po’ come ha fatto Signal. Non può avere un modello pubblicitario”.

In un commento pubblico ad aprile, Dorsey ha affermato che “Elon è l’unica soluzione” di cui si fida. Ma in privato era altrettanto favorevole a Musk. “Ti apprezzo. Questa è la strada giusta e unica. Continuerò a fare tutto il necessario per far funzionare il tutto”, ha detto il fondatore a Musk.

Le conversazioni con Gayle King

Elon Musk ha poi parlato con Gayle King, co-conduttrice di un programma della CBS. “ELON! Stai acquistando Twitter! Ora non pensi che dovremmo sederci insieme faccia a faccia? Come dicono i ragazzi di oggi, questa mossa [l’acquisto di Twitter] è una “mossa da gangsta”.”

Musk ha poi detto a Gayle King che Oprah dovrebbe unirsi al consiglio di Twitter. “Forse Oprah sarebbe interessata a entrare a far parte del consiglio di Twitter se la mia offerta andasse a buon fine. La saggezza sull’umanità e sapere cosa è giusto sono più importanti delle cosiddette abilità di “governo del consiglio”, che nella mia esperienza non significano praticamente nulla”, ha detto Musk.

L’imprenditore Jason Calacanis si sarebbe offerto di essere CEO di Twitter

elon musk vs twitter

Un’altra informazione interessante è che l’imprenditore Jason Calacanis si è offerto volontario per essere il CEO di Twitter. Non ha infatti potuto fare a meno di contattare Musk ad aprile, quando la notizia dell’offerta per l’acquisto di Twitter era in circolazione.

“Potresti facilmente ripulire bot e spam e rendere il servizio praticabile per molti più utenti: rimuovere bot e spam è molto meno complicato di quello che sta facendo il team di guida autonoma di Tesla”, ha scritto Calacanis. “E perché le spunte blu dovrebbero essere limitati all’élite, alla stampa e alle celebrità? Com’è democratico?”

Calacanis ha anche suggerito di tagliare la forza lavoro di Twitter di oltre la metà per rendere più favorevole la sua matematica delle entrate. “Giorno zero”, ha scritto Calacanis. “Affilate le vostre lame ragazzi. Due giorni a settimana di presenza in ufficio = 20% partenze volontarie.”

Quando Musk ha chiesto se voleva essere un consulente strategico se l’accordo fosse andato a buon fine, Calacanis ha risposto: “Membro del consiglio, consigliere, qualunque cosa… Mettimi in partita, coach! Il CEO di Twitter è il lavoro dei miei sogni”.

Successivamente però sembra che anche in questo caso i rapporti si siano incrinati. “Morgan Stanley e Jared [Birchall, il gestore patrimoniale/braccio destro di Musk] pensano che tu stia usando la nostra amicizia non in modo positivo” ha scritto Musk a maggio. Infatti l’imprenditore avrebbe messo in campo interessi di investimento.

E, infine, anche Joe Rogan si sarebbe dimostrato entusiasta. “Spero DAVVERO che tu abbia Twitter”, ha scritto Joe Rogan il 23 marzo. “Se lo fai, dovremmo organizzare una festa pazzesca”. (Musk ha risposto con l’emoji del 100).

Se siete curiosi di leggere tutte le conversazioni, potete trovare l’intero documento visitando questa pagina.

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Source
TechCrunch

Sara Grigolin

Amo le serie tv, i libri, la musica e sono malata di tecnologia. Soprattutto se è dotata di led RGB.

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