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Essere James Bond: com’è il documentario sullo 007 di Daniel Craig

Essere James Bond è disponibile in noleggio gratuito su Apple TV fino al 7 ottobre.

Con l’era di Daniel Craig che si avvia verso la verso la sua conclusione con l’imminente No Time to Die, è tempo di bilanci e omaggi nei confronti di un interprete che ha indelebilmente segnato la storia della saga dell’Agente 007, dando nuova linfa al personaggio di James Bond. Arriva quindi nel momento perfetto Essere James Bond, documentario di Baillie Walsh disponibile in noleggio gratuito su Apple TV fino al 7 ottobre. Un breve ma avvincente progetto (la durata è di appena 46 minuti), che ha però il merito di tributare il meritato riconoscimento a un interprete che nel momento dell’annuncio del suo ingresso nella serie era stato accolto con diffidenza e freddezza.

Essere James Bond ci fa tornare all’ottobre del 2005, nel momento dell’annuncio ufficiale di Daniel Craig come nuovo volto della saga a partire dal successivo Casino Royale. Attraverso interviste e immagini di archivio, riviviamo lo scetticismo generale che ha accompagnato la scelta, portando addirittura alla nascita del sito Danielcraigisnotbond.com, volto a denigrare l’attore. Per molte persone prevenute, poi nettamente smentite dai fatti, Craig era semplicemente troppo distante dall’aura di eleganza e fascino che contraddistingue James Bond, e addirittura colpevole di non essere alto e moro.

È lo stesso Craig a condividere il suo stato d’animo dell’epoca, commentando con lucidità e schiettezza la sua ruvida reazione alle domande pungenti della stampa e rivelando il suo malessere per i commenti di odio nei suoi confronti, che già nel 2005 infestavano la rete. Piccole e sporadiche ombre che però spariscono di fronte alle tante luci dell’era Craig, sottolineate con dovizia di particolari da Essere James Bond.

Essere James Bond: il ciclo di Daniel Craig in un toccante documentario

È la stessa Barbara Broccoli a motivare la sua volontà di avere Craig nella saga creata da suo padre. Ripercorrendo le immagini di Elizabeth e di altri film d’autore distanti dalle atmosfere di 007, la produttrice rivela la sua folgorazione per l’interprete, che anche da giovane dimostrava un carisma e una presenza scenica fuori dal comune, oltre che un’evidente sensibilità. Perfetta quindi la scelta di ingaggiarlo in un momento di rifondazione della serie, in cui James Bond doveva dimostrare non solo fascino e humour ma anche umanità.

Caratteristiche che emergono prepotentemente in una scena chiave di Casino Royale, quando Daniel Craig ed Eva Green si trovano sotto la doccia. Un momento che inizialmente avrebbe dovuto terminare con una sequenza di sesso, ma che grazie all’intuizione di Craig si è trasformato in una scena delicata e toccante, con James Bond che dimostra cuore e sentimento consolando la sua partner, allontanandosi dallo stereotipo di macho inscalfibile.

Essere James Bond attraversa l’intero ciclo di Craig, affrontando le difficoltà produttive di Quantum of Solace e l’infortunio patito durante le riprese di Spectre, che ha costretto l’attore a lavorare con un tutore capace di limitare il dolore e la rigidità nei movimenti derivanti dal ginocchio dolorante. Il documentario tocca anche il momentaneo rifiuto da parte di Craig a interpretare nuovamente 007, che lo stesso Craig motiva come una fase di allontanamento dopo lo stress emotivo e fisico patito.

L’affetto di questo straordinario interprete per il personaggio che ha contribuito a rivitalizzare affiora vigorosamente nel momento della conclusione delle riprese di No Time to Die, che coincide con il suo addio a James Bond. Con le lacrime di Craig e con il sincero entusiasmo dei suoi colleghi, tutti presenti per l’occasione, Essere James Bond rende omaggio a questo splendido 007, dichiarando aperta la sua difficilissima successione.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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