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La fuga dei manager da Facebook

Nell’ultimo anno Facebook non sembra aver soltanto cambiato il suo nome in Meta, ma anche rivoluzionato l’organigramma aziendale. E non certo per volere di Mark Zuckerberg. Nel corso del 2021, infatti, il colosso tecnologico ha assistito ad una vera e propria fuga dei dirigenti dai suoi vertici. Dall’inizio dell’anno ad oggi si contano almeno una decina di defezioni per i motivi più disparati. Una situazione anomala per un colosso come Facebook. Cerchiamo allora di capire da cosa dipende questa fuga dei manager da una compagnia più celebri dell’ultimo decennio.

Facebook: la fuga dei manager dai vertici della compagnia

Il 2021 non è stato un anno semplice per Facebook. La piattaforma è stata prima ampiamente criticata per il pessimo ruolo nella diffusione della disinformazione a ridosso dell’attacco al Congresso del 6 Gennaio, e poi quasi affossata dalle dichiarazioni di Frances Haugen. Per non parlare delle accuse per il ruolo che il social ha avuto nelle rivolte di musulmani che hanno causato decine di morti in India, o di quelle legate all’influenza negativa che Instagram ha sulle ragazze adolescenti. E non è tutto. In questo senso, è impossibile dimenticare il duro colpo subito dalla piattaforma per via delle modifiche alla privacy imposte da Apple.

Insomma, un anno alquanto cupo per una delle società più celebri degli ultimi tempi. E come se non bastasse, anche a livello dirigenziale la compagnia non sembra passarsela bene. Nell’ultimo anno, infatti, sono state decine le defezioni di manager che hanno scelto di abbandonare Mark Zuckerberg. A cominciare da Stan Chudnovsky, papà di Messenger, che ha annunciato che lascerà Meta a metà 2022 per “prendersi una bella pausa di molti mesi“. A seguire anche Hugo Barra, che si è occupato di progetti come l’Oculus e i Ray-Ban Stories, e Julien Codornio, che ha avuto un ruolo chiave nello sviluppo di Workplace ma ha scelto di passare a Felix Capital.

E poi ancora la 36enne Fidji Simo, che si è trasferita ad Instacart – dove detiene il ruolo di CEO – insieme a Carolyn Everson, altra importante figura dirigenziale per Facebook. Completano la lista David Fischer, David Marcus, Mike Schroepfer e Mark D’Arcy. Insomma, un elenco abbastanza nutrito di dirigenti che decidono di guardare altrove per il proprio futuro professionale. Eppure, nonostante questa ampia dipartita, Meta conta ora 68 mila dipendenti, ben il 20% in più rispetto allo scorso anno. E, anzi, punta ad acquisirne almeno altri 10 mila in Europa, con l’idea di sviluppare il metaverso. Insomma, Zuckerberg non soffrirà di solitudine, è chiaro.

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