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Facebook: il Garante chiede chiarimenti sulle elezioni

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Che il legame tra le elezioni politiche e i social sia stretto lo abbiamo detto e ripetuto.

Intanto perché le piattaforme social sono diventate un terreno di confronto tra i personaggi politici, oltre che di campagna elettorale. Abbiamo analizzato altrove come si stanno comportando i principali partiti politici e i rispettivi leader in vista delle elezioni.

C’è chi, come Pippo Civati, ha fornito il proprio recapito telefonico per essere contattato su WhatsApp. E chi, non più esattamente teenager (ci riferiamo a Silvio Berlusconi), è sbarcato su TikTok.

Ma anche, se non soprattutto, i social sono l’ambito in cui una percentuale sempre crescente della popolazione cerca informazioni elettorali, sia dal punto di vista tecnico (come votare) che riguardo i programmi dei vari schieramenti. Ma le piattaforme social sono anche l’agone in cui partecipare attivamente al dibattito politico.

E i social, naturalmente, lo sanno. E sanno bene il rischio di disinformazione che investe il dibattito elettorale nei loro spazi. Per questo molti di loro sono corsi ai ripari.

I social e le elezioni del 25 settembre

Vi abbiamo parlato, per esempio, di come TikTok abbia attivato il Centro Elezioni, per garantire la veridicità delle informazioni in ambito elettorale. Anche i social del gruppo Meta, in primis Facebook e Instagram, si sono attivati in questo senso.

Ma a qualcuno è parso curioso che queste aziende, più volte multate per atteggiamenti diciamo così distratti nei confronti della privacy degli utenti, siano diventati improvvisamente loro garanti.

E così su Facebook si è espresso il Garante, quello con l’iniziale maiuscola, lui sì nato per proteggere i dati personali degli italiani.

Vediamo meglio cosa è accaduto nelle scorse ore.

Facebook: il Garante chiede chiarimenti

La nota è stata pubblicata sul sito del Garante nella giornata di giovedì 22 settembre. E il titolo lascia poco spazio a dubbi interpretativi: “Garante privacy a Facebook: chiarire iniziative intraprese su elezioni politiche italiane.”

In concreto, il nostro Garante per la protezione dei dati personali ha inviato a Facebook Italia (ovvero Meta) “una richiesta urgente di chiarimenti in relazione alle attività intraprese dal social network riguardo alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano.”

Facebook e le elezioni del 25 settembre

Ricordiamo che, in vista delle elezioni del 25 settembre, il gruppo Meta ha promosso diverse iniziative.

In collaborazione con alcune organizzazioni indipendenti di fact-checking, i social di casa Zuckerberg informano gli utenti tramite promemoria e li indirizzano al sito web del ministero dell’Interno. È stato inoltre attivato un Centro operativo virtuale “al fine di identificare potenziali minacce in tempo reale e prendere provvedimenti in tempi rapidi”.

La campagna informativa è indirizzata agli utenti maggiorenni italiani, e il duplice obiettivo sarebbe quello di contrastare la disinformazione e rimuovere i contenuti che disincentivano al voto.

I dubbi del Garante

Ma l’operazione di Facebook lascia perplesso il Garante. Specie in riferimento al passato, quando le incursioni di Meta in ambito politico non hanno certo prodotto risultati confortanti.

Basti pensare al caso Cambridge Analytica, azienda britannica di consulenza per il marketing online, che aveva ricevuto una vastissima quantità di dati degli utenti di Facebook. Dati che successivamente erano stati usati ad arte per manipolare i voti degli elettori britannici in occasione della cosiddetta Brexit (nel 2016). E l’anno successivo per le elezioni di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.

Proprio alla luce di ciò, il Garante “ricorda che è necessario prestare particolare attenzione al trattamento di dati idonei a rivelare le opinioni politiche degli interessati e al rispetto della libera manifestazione del pensiero”.

La richiesta del Garante a Facebook

Dunque Facebook dovrà fornire al Garante “informazioni puntuali sull’iniziativa intrapresa; sulla natura e modalità dei trattamenti di dati su eventuali accordi finalizzati all’invio di promemoria e la pubblicazione degli adesivi informativi (pubblicati anche su Instagram-Gruppo Meta); sulle misure adottate per garantire, come annunciato, che l’iniziativa sia portata a conoscenza solo di persone maggiorenni”.

Facebook: l'inchiesta finale
  • Frenkel, Sheera (Autore)

La risposta di Meta

Meta ha subito risposto alla richiesta del Garante per la protezione dei dati personali. Spiegando che “gli strumenti elettorali lanciati in Italia sono stati espressamente progettati per rispettare la privacy degli utenti e conformarsi al Gdpr”, cioè il Regolamento generale sulla protezione dei dati europeo.

Inoltre, l’azienda ha fatto sapere che l’iniziativa dei promemoria sulle elezioni è stata precedentemente concordata con il Garante della privacy irlandese, la principale autorità di regolamentazione per Meta in Europa. E che uno strumento informativo analogo era già stato utilizzato nei Paesi Bassi, in Francia e in Germania.

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