Da quando Facebook arrivò per la prima volta online, il numero di utenti è rimasto in costante crescita. Negli ultimi anni con un aumento meno rapido di quello visto nei primi anni del lancio globale, ma comunque sempre in positivo. Per questo motivo il fatto che Facebook riporti per la prima volta un calo nel numero di utenti giornalieri ha avuto un impatto fortissimo in borsa: questa è la prima vera crisi del social. La società ha perso quasi il 20%, cancellando 200 miliardi di dollari da Wall Street.
Facebook in crisi, scendono gli utenti giornalieri
La notizia del calo degli utenti di Facebook non arriva a ciel sereno. Anzi, già l’estate scorsa il colosso aveva annunciato che, nonostante i profitti da record durante il periodo pandemico, il numero di persone che utilizzano Facebook su base giornaliera e mensile sarebbe andato a calare. E l’ottobre scorso i dati statistici sugli utenti del social riportavano un calo sostanziale nell’utilizzo da parte dei più giovani, con gli adolescenti in particolare che abbandonano la piattaforma (-13% dal 2019, con previsioni del -45% entro due anni).
I numeri restano ancora altissimi e il calo è, relativamente, minimo. Infatti durante la riunione con gli investitori, Facebook ha riportato un calo di un milione di utenti giornalieri: passiamo da 1,93 miliardi a 1,929. Per un’altra piattaforma un milione di utenti persi sarebbe abbastanza per chiudere, ma Facebook non è una piattaforma qualunque. Ma diventa particolarmente significativo analizzare da dove proviene quel dato.
Infatti sembra che il milione di utenti in meno sia concentrato nel Nord America, dove Facebook raccoglie la stragrande maggioranza dei propri introiti pubblicitari. Molti utenti di Stati Uniti e Canada hanno abbandonato o accantonato l’app di Facebook. Il fatto che il problema sia così localizzato (vicino a casa, possiamo dire) e che questo sia il primo calo nella storia dell’azienda, ha avuto un impatto sismico sulle quotazioni di Meta, la società madre di Facebook. Portando alla perdita di ben 200 miliardi di dollari in borsa.
I problemi di Meta, nonostante i profitti
Il primo calo nella storia del social network per antonomasia era destinato a far rumore. Ma un milione di utenti in meno, per quanto concentrati nel mercato di riferimento, non possono bastare a giustificare un -20% circa a Wall Street. Infatti non sono gli unici problemi emersi nell’ultima earing call dell’azienda con gli azionisti.
Fra Facebook, Instagram e WhatsApp la crescita è rimasta pressoché ferma nell’ultimo trimestre. Meta non ha discusso singolarmente delle altre app, quindi non sappiamo i numeri degli utenti su Instagram e WhatsApp. Ma in totale, riporta 2,82 miliardi di utenti giornalieri, solo 10 milioni in più rispetto al trimestre precedente.
Meta resta fra la manciata di società con numeri miliardari di utenti. Il che la rende incredibilmente redditizia: ha guadagnato 40 miliardi di dollari solo l’anno scorso, un profitto davvero mastodontico. Ma il trading in borsa non piò essere redditizio senza crescita e gli investitori temono un possibile calo del valore azionario nei prossimi mesi.
Facebook: in crisi anche per il metaverso?
Inoltre la divisione Reality Labs, quella che gestisce i visori VR Quest e i prossimi occhiali in AR, ha registrato perdite da 10,2 miliardi di dollari su un profitto annuo di 2,3 miliardi. Zuckerberg ha cambiato il nome dell’azienda in Meta perché pensa che il metaverso (e quindi questa divisione) sia il futuro motore dell’azienda. Ma la scommessa sembra molto costosa e alcuni investitori iniziano a dubitarne.
Il metaverso, secondo molti commentatori, potrebbe iniziare a diventare redditizio anche fra una decina di anni. Ammesso che lo sarà. Nel frattempo Facebook deve affrontare il problema delle crescenti misure sulla privacy, che limitano la sua abilità di vendere pubblicità mirate. Inoltre, dopo l’attenzione della politica USA e i dubbi dell’antitrust americano sulle acquisizioni di Instagram e WhatsApp, sembra difficile pensare a una grande acquisizione per risollevare le sorti dell’azienda.
Ma il rischio più grande sta nel calo degli utenti per i suoi social. Da un lato, ci sono sempre più alternative di livello mondiale: TikTok fra i social e Telegram per la messaggistica, per citarne due. Ma soprattutto l’azienda si trova nella situazione senza precedenti di aver saturato il mercato, anche se il mercato è globale.
La pubblicità sui social serve per pagare gli altri investimenti. Il futuro del metaverso di Meta potrebbe essere messo in crisi dalla fatica di Facebook ad attrarre nuovi utenti. E anche a tenersi quelli che già ha. Siamo ancora lontani da un rischio societario vero, ma questi prossimi anni sarà fondamentali per il futuro dell’azienda: dopo il successo dei social e prima della speranza del metaverso, c’è un medioevo da affrontare. E potrebbe essere una strada in salita.
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