Facebook pagherà ai propri moderatori un risarcimento di 52 milioni di dollari per danni psicologici causati dal lavoro. Questa la sentenza dopo una causa legale del 2018.
Facebook ed il super risarcimento
Facebook ha accettato di pagare il risarcimento da 52 milioni di dollari come compensazione per problemi di salute mentale causati ai propri moderatori.
Nel 2018, diversi ex moderatori del social network, hanno avviato una causa in cui imputavano all’azienda l’incapacità di fornire un luogo di lavoro che fosse sicuro, esponendoli a gravi danni psicologici.
Membri dell’accusa hanno confidato a The Verge di essere stati diagnosticati con PTSD (disturbo da stress post traumatico) dopo aver visualizzato regolarmente contenuti angoscianti (come omicidi violenti) nei post su Facebook.
“Andresti al lavoro ogni mattina alle 9, accendendo il computer e guardando qualcuno a cui viene tagliata la testa?”, ha detto uno dei moderatori di Facebook a The Guardian nel 2017. “Ogni giorno, ogni minuto, è questo ciò che vedi. Teste che vengono tagliate “.
La sentenza
La sentenza riguarda 11.250 ex ed attuali moderatori in California, Arizona, Texas e Florida; che hanno lavorato per Facebook tra il 2015 ed il 2020.
Secondo l’accordo presentato alla Corte superiore di San Mateo in California, gli ex moderatori riceveranno un risarcimento di almeno 1.000 dollari ciascuno. Tuttavia, a seconda delle circostanze individuali, della salute mentale e degli infortuni, potranno essere concessi fino a 50.000 dollari.
Facebook dovrà inoltre implementare anche modifiche ai suoi processi di moderazione. Un intervento che prevederà il supporto di professionisti della salute mentale, sessioni mensili di terapia di gruppo e la modifica degli strumenti di moderazione, in modo che i video vengano riprodotti in bianco e nero.
Tutti interventi che, si spera, potranno in futuro migliorare la salute mentale dei collaboratori dell’azienda.
Purtroppo non è raro che i video da moderare mostrino scene raccapriccianti, come abusi sessuali su minori, terrorismo o crudeltà verso gli animali. La speranza è che le nuove soluzioni che verrano introdotte possano concretamente aiutare quantomeno a limitarne l’impatto emotivo.
“Siamo grati alle persone che svolgono questo importante lavoro per rendere Facebook un ambiente sicuro per tutti“, ha affermato il team Facebook in una nota. “Siamo impegnati a fornire loro ulteriore supporto attraverso questo accordo e in futuro”.
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