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La recensione di Fitbit Sense 2: siamo a metà strada

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Le prime ore in compagnia di Fitbit Sense 2 ci hanno entusiasmati. Lo smartwatch dell’azienda statunitense, ora proprietà di Google, è estremamente comodo, capace di adattarsi perfettamente al polso e di “scomparire”, occupandosi però di raccogliere per voi una marea di dati. Dopo qualche giorno però abbiamo iniziato a notare le piccole mancanze e i limiti di un prodotto che si presenta sul mercato con un costo importante: 299,99 €. Vi raccontiamo tutto in questa recensione.

La recensione di Fibit Sense 2

Abbiamo parlato di “smartwatch” ma in realtà non è il termine più adatto. Per quanto l’estetica e parte delle funzionalità potrebbero assimilarlo ad un orologio smart, Fitbit Sense 2 è più che altro un fitness tracker avanzato, privo della possibilità di installare applicazioni di terze parti. E questa in realtà è solo una delle ragioni per cui, a nostro avviso, l’azienda americana è ancora a metà strada: l’ultimo arrivato è un ibrido che non ha ancora deciso quale percorso intraprendere, oscillando tra la voglia (e la necessità) di evolversi per diventare un vero e proprio smartphone e quella di rimanere ancorato alla tradizione Fitbit, che ormai da anni ci regala prodotti completessimi per quanto riguarda fitness e benessere.

Design

Fitbit Sense 2 recensione design

Il design di Fitbit Sense 2 è analogo a quello del suo precedessore: abbiamo un quadrante quadrato dai bordi stondati, una scocca in alluminio – disponibile nelle colorazioni grafite, grigio platino e oro -, un comodo cinturino in elastomero (nelle varianti small e large) e un sistema di aggancio del cinturino stesso che risulta particolarmente intuitivo.
Invariate anche le dimensioni così come i sensori presenti a bordo.
Quindi sono identici? Non esattamente. Ci sono due differenze da segnalare: la prima è la presenza di un tasto fisico, che fa a sostituire il tasto a sfioramento diventando più comodo nell’utilizzo quotidiano, mentre la seconda riguarda il posizionamento degli elettrodi per la misurazione dell’elettrocardiogramma, che ora sono inseriti nel vetro che protegge il display invece che nella cassa.

Piccole modifiche, è vero, ma che troviamo assolutamente azzeccate: Fitbit ha cambiato ciò che non funzionava perfettamente mantendo invece invariati gli elementi che gli utenti avevano apprezzato nella prima versione. Insomma, come sempre squadra che vince non si cambia, al massimo si fanno piccoli aggiustamenti.

Tutto questo rende Sense 2 davvero molto pratico nell’uso quotidiano: vi accorgete a malapena della sua presenza, anche durante l’attività fisica o il sonno, senza contare che l’estetica vi permette di usarlo anche in situazioni più formali, senza sembrare fuori luogo. In più potete contare sulla resistenza all’acqua fino a 50 metri, cosa che vi consente tra le altre cose di tenerlo in piscina e usarlo per i vostri allenamenti di nuoto.

Fitbit Sense 2 recensione cinturino

E il display? Tranquilli, non ce ne siamo dimenticati. Semplicemente è praticamente uguale a quello del modello precedente quindi un AMOLED touch, con risoluzione 336×336 pixel e una luminosità tale da garantire una buona visibilità anche sotto il sole. Vi segnaliamo infine il supporto all’always-on display che, a nostro avviso, è forse la miglior soluzione per chi ha bisogno di tenere sempre sotto controllo l’orario. In che senso? Fitbit Sense 2 prevede 3 modalità di attivazione del display:

  • solo pulsante;
  • pulsante e movimento;
  • always-on display (AOD).

Normalmente avremmo optato per la seconda modalità che, sulla carta, permette di vedere al volo che ore sono anche quando avete le mani occupate, senza però innalzare i consumi come avviene con l’AOD. Peccato che molto spesso il movimento del polso non venga recepito, costrigendoci alla pressione del tasto o a toccare lo schermo. Un difetto che ci auguriamo possa essere risolto con un aggiornamento del software.

Fitbit Sense 2 recensione: quanti dati!

Fitbit Sense 2 analisi del sonno

Il vero punto di forza di Fitbit Sense 2 è rappresentato dai dati che può raccogliere per voi: battito cardiaco, temperatura cutanea, ossigenazione del sangue, frequenza respiratoria, variabilità del battito cardiaco, elettrodcardiogramma, analisi del sonno e analisi dello stress. C’è davvero tutto ma, anche qui, emerge qualche limite. Il primo riguarda l’ossigenzazione del sangue (Sp02). Mentre molti smartwatch prevedono un apposito menù e la possibilità di effettuare la misurazione in tempo reale, Sense 2 rileva il dato durante il sonno ma non ve lo mostra. O meglio, realizza un grafico che trovate sull’applicazione e che potete però consultare solo il giorno seguente. In alternativa potete usare una watch face dedicata alla Sp02, disponibile nell’apposito store.
Insomma, il sistema è un po’ macchinoso e indubbiamente migliorabile.

L’altro aspetto da considerare è che sì, le informazioni sono parecchie ma non sempre ben spiegate.
Vi facciamo due esempi opposti.
L’analisi del sonno è estremamente completa, dove tutti i dati sono chiari, intepretabili, ben divisi e ben spiegati.
La temperatura cutanea invece è un grafico privo di spiegazioni. O meglio, avete una descrizione di che cos’è ma non gli strumenti per capire cosa significhino le variazioni.

A questo aggiungiamo un ulteriore elemento: alcuni dati sono disponibili solo attivando l’abbonamento Premium, inclusa l’analisi avanzata del sonno che è uno dei maggiori plus di Sense 2. Il costo? 8,99 € al mese che vanno a sommarsi ai praticamente 300 euro del prodotto.

Fitbit Sense 2 recensione: interfaccia e applicazione

Fitbit Sense 2 app

Potete accedere alle informazioni e funzionalità di Fitbit Sense 2 in due modi: direttamente dall’orologio o tramite l’app.
L’interfaccia del prodotto è piuttosto intuitiva: vi basta scorrere verso destra o verso sinistra per avere widget che mostrano i dati dell’attività fisica, il meteo, il battito cardiaco, il sonno e altro ancora, mentre la pressione del tasto vi apre tutte le funzionalità disponibili.
Avete inoltre il doppio click sul tasto fisico che funge da scorciatoia per Alexa, le impostazioni, le risposte corpore e Fitbit Wallet mentre la pressione prolungata richiama l’assistente vocale, che sì, è solo quello di Amazon. Google Assistant è inspiegabilmente assente, soprattutto considerando che Fitbit è proprietà di Google.
Tutto risulta quindi molto semplice anche per i nuovi arrivati, peccato però per qualche incertezza e lag di troppo che troviamo poco giustificabile su un prodotto di questo livello.

L’applicazione invece è perfetta: rapida, completa, comprensibile. C’è tutto ciò di cui avete bisogno, inclusa la marea di dati a cui facevamo riferimento poco sopra.

Cosa manca?

Domanda leggittima. Abbiamo già anticipato l’impossibilità di installare applicazioni di terze parti ma cosa significa? Beh, mentre altri smartwatch consentono di aggiungere funzionalità, Sense 2 non lo fa. Ad esempio, niente Spotify direttamente al polso. O, ancora, niente app per la gestione della smart home.
In futuro dovrebbero arrivare Google Maps e Google Wallet ma questo aggiornamento non ha ancora una data precisa.

Fitbit Sense 2 prevede anche qualche altra rinuncia.
Manca, ad esempio, il Wi-Fi, che permetteva di scaricare i vostri brani preferiti direttamente all’interno del fitness tracker. E, per coerenza, non c’è più la possibilità di collegare gli auricolari all’orologio per ascoltare musica in assenza dello smartphone.

Abbiamo il GPS ma non il più preciso e reattivo del mercato. Il tempo necessario ad agganciare il segnale è sorprendentemente lungo e il percorso registrato si discosta di diversi metri dalla realtà.

La recensione di Fitbit Sense 2: conclusione

Fitbit Sense 2 recensione sensori

Il più grande nemico di Fitbit Sense 2 è Fitbit.
Ci spieghiamo meglio.
Il nuovo arrivato ha delle mancanze ma, a conti fatti, non possiamo dire di non esserci trovati bene. E’ comunque molto comodo, con un bel display visibile sotto il sole, un’app completa e un’immensità di dati attendibili a cui fare riferimento, dati che per altro potete raccogliere un pdf stampabile e condivisibile, ad esempio, con il vostro medico. E poi si prende cura di voi, chiedendovi come vi sentite, invitandovi a respirare e prendervi due minuti di tempo per voi, per meditare su come vi sentite. Per quanto possa suonare inutile vi aiuterà a mantenere la calma e ad essere sempre coscienti di come state.
Non sono inizie, sono elementi che favoriscono il vostro benessere psicofisico e vi aiutano a monitorarlo. Con costanza e senza preoccuparvi della batteria che garantisce 4-5 giorni di utilizzo.

Il problema è che viene venduto come uno smartwatch anche se tecnicamente non lo è. E viene venduto al prezzo di uno smartwatch (+ abbonamento) anche se mancano le app di terze parti, non permette di rispondere alle notifiche, non vi consente di usare microfono e speaker per gestire le chiamate, non prevede la musica direttamente sul device… Insomma, manca qualcosa. Qualcosa che potrebbe farvi propendere per il modello precedente o, addirittura, per il Charge 5 che raccoglie più o meno le stesse informazioni.
Forse ad un prezzo inferiore sarebbe stato più appetibile.

PRO

  • Comodissimo ed elegante
  • Display ben visibile
  • Tasto fisico
  • Una marea di dati
  • App completissima

CONTRO

  • Qualche incertezza di troppo
  • GPS poco reattivo e preciso
  • Niente app di terze parti
  • Prezzo importante + abbonamento mensile

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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