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Mobilisights torna al CES: tutto il potenziale dei dati dei veicoli

Al CES dell’anno scorso nacque Mobilisights, società che promette di rivoluzionare il settore automobilistico utilizzando i dati provenienti dai veicoli connessi di Stellantis. Dopo un anno dal lancio, sempre nella cornice del CES 2024 di Las Vegas, abbiamo intervistato il CEO di Mobilisights Sajiv Ghate per capire come sta evolvendo l’azienda e quali servizi diventano disponibili per i clienti. E anche provare a intuire dove potrà andare in futuro, magari usando i dati delle auto per progettare smart cities e fare ricerca con i dati aggregati e anonimizzati.

Mobilisights e l’importanza dei dati dei veicoli: intervista al CEO

Le auto connesse hanno un potenziale enorme. Infatti, le auto connesse in rete permettono di raccogliere dati su come gli utenti guidano, su quali strade percorrono – ma solo se gli utenti acconsentono attivamente a farlo. In questo modo possono accedere a servizi di diverso tipo, per esempio risparmiare sull’assicurazione se guidano in maniera sicura. E le aziende possono gestire le flotte aziendali con precisione.

Mobilisights ha un grande vantaggio competitivo grazie all’accesso esclusivo ai dati dei veicoli connessi prodotti dai modelli dei 14 brand iconici di Stellantis. Una quantità di auto in continua crescita: la stragrande maggioranza delle nuove auto di Stellantis è connessa, e la percentuale continua a salire. Questo privilegio ha permesso a Mobilisights di sviluppare soluzioni su misura per diverse esigenze. E di crescere velocemente nell’ultimo anno.

Al CES 2024 Mobilisights celebra un primo anno di successi – ma è solo l’inizio

Nel primo anno di attività, Mobilisights ha compiuto i passi per diventare pienamente operativa. Il CEO Sanjiv Ghate spiega: “Stiamo celebrando il nostro primo anniversario del lancio di Mobilisights, avvenuto proprio qui a Las Vegas l’anno scorso. Un’occasione per guardare indietro a quello che abbiamo fatto, ma anche per lanciare uno sguardo al futuro”.

Ghate continua: “Questo è stato un anno di grandi progressi. Abbiamo formato una squadra considerevole, siamo pienamente operativi. Siamo molto attivi in ​​due regioni, nel Nord America ed Europa occidentale”, dove l’azienda lavora con gestori di flotte e con Stellantis per fornire servizi aggiuntivi ai clienti. “Ma stiamo costruendo una piattaforma globale e una suite globale di prodotti. Quindi siamo pronti e determinati a crescere”.

Sanjiv Ghate, CEO Mobilisights min

Mobilisights non ha alcuna intenzione di rallentare il ritmo di crescita. “Uno dei nostri obiettivi per il 2024 è esaminare le opportunità di crescita in termini di base clienti, anche se ne abbiamo già di diverse dozzine. Stiamo lavorando per avere altri partner che possano usare i dati delle auto connesse per fornire servizi utili a chi guida”.

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Il potenziale dei dati

Ghate e Sebastien Fraysse, a capo delle vendite nell’area EMEA, ci spiegano che i dati raccolti da Mobilisights abilitano diversi tipi di servizi. Per esempio, i gestori di flotte in Europa e Nord America possono beneficiare dei pacchetti di dati per monitorare i consumi e ottimizzare le operazioni in tempo reale, migliorando l’efficienza del noleggio. Mobilisights collabora attivamente con numerosi partner nel settore, tra cui Free2move, Geotab, Guidepoint Systems, e molte altre aziende innovative.

Per chi guida, ci sono molti altri vantaggi. Quello delle assicurazioni è il caso d’uso più richiesto. Ma stiamo lavorando anche con aziende che forniscono assistenza stradale, e poi ci sono tutti i casi d’uso relativi ai veicoli elettrici”. Lo streaming di dati per la gestione efficace della ricarica dei veicoli elettrici diventerà sempre più importante, soprattutto nella nostra Europa che vuole diventare sempre più green.

Fraysse spiega che “Il nostro ruolo in Europa è collegare i punti fra i clienti dei veicoli di Stellantis e l’ecosistema di partner. Qualcosa che ci tiene molto occupati: siamo presenti in Italia, nel Regno Unito, in Francia, in Spagna”.  

Il consenso prima di tutto

Fra le domande che ci eravamo segnati per i dirigenti, c’era una sezione tutta dedicata alla privacy. Ma Ghate ci ha anticipato, spiegando da subito che: “Tutto è ovviamente basato sul consenso. L’utente acconsente esplicitamente all’utilizzo dei dati per ognuno dei casi d’uso che seguiamo”. Ghate spiega che il contatto diretto con il consumatore lo gestisce il fornitore di servizi. “Il consumatore dà il suo consenso a Stellantis e ai partner, in maniera esplicita: se non accetta attivamente per ogni funzionalità, non analizziamo i dati”.

La privacy è un valore fondamentale nel nostro mondo sempre connesso. Ma chi è disposto a fornire i dati, può ottenere diversi vantaggi. “Il vantaggio principale sta nel monitoraggio della salute del veicolo, ma può tornare utile anche nel caso di smarrimento o furto del veicolo. Ma allo stesso modo, il cliente può andare da un’agenzia di assicurazione e, dopo aver nuovamente espresso il suo consenso, rendiamo disponibili i dati per monitorare il modo in cui guida: questo potrebbe garantire l’accesso a tariffe agevolate. E poi abbiamo visto che ha un vantaggio intrinseco: chi ha questo tipo di assicurazione tende a farlo in sicurezza. Una vittoria per tutti quelli che sono per strada, non solo i clienti”.

autostrade aumento tariffe min

Le aziende che gestiscono flotte possono invece capire l’efficienza delle soluzioni scelte, possono valutare il consumo di carburante e capire i percorsi più seguiti. Il tutto senza “l’attrito di dongle e hardware extra: ci pensano i veicoli connessi di Stellantis”, spiega Fraysse. Che ha sottolineato come stiano lavorando a casi d’uso anche sulla manutenzione predittiva, sia per le flotte che per i privati: saprete quando andare dal meccanico e per quanto resterà fermo il mezzo. E anche il vostro meccanico saprà cosa serve: ordinerà i pezzi per tempo, saprà come gestire il lavoro.

Oltre al CES 2024: il futuro di Mobilisights

Per il futuro, Mobilisights ha idee chiare. “Stiamo facendo crescere parecchio le squadre. Prevediamo cento nuove assunzioni nel 2024. Abbiamo già team in Europa e Nord America, ma recentemente abbiamo aperto un nuovo ufficio a Bangalore. Siamo una squadra in crescita lì. Abbiamo hub nordamericani a Detroit, Chicago, hub europei, soprattutto in Italia, a Torino e Parigi, e poi Bangalore”. Anche i veicoli connessi aumenteranno. “Oggi non possiamo dire che il 100% dei veicoli Stellantis è connesso, ma le flotte commerciali e la maggior parte delle auto dei consumatori lo sono. Siamo molto vicini”.

Quando chiediamo a Ghate e Fraysse come vedono Mobilisights a cinque anni da questo incontro al CES 2024, pur nella difficoltà di prevedere un mercato complesso, sembra che gli obiettivi siano chiari. “Vogliamo crescere dal punto di vista geografico – lo stiamo già facendo. E poi aumenteremo il portafoglio di prodotti: abbiamo già costruito una piattaforma scalabile e pronta a qualsiasi caso d’uso nuovo” spiega Ghate.

Ma la prospettiva più interessante, forse, riguarda quello che si può fare anonimizzando i dati per trarre analitiche. “Crediamo fermamente che i dati provenienti dai veicoli possano davvero migliorare il processo decisionale in molti settori verticali diversi. L’unico punto che vogliamo assicurarci è che tutto sia guidato dal consenso dell’utente”.

 Il cielo è il limite in questi casi: da chi vuole progettare le smart cities, ai governi che vogliono capire come gestire il traffico, alle aziende che installano colonnine di ricarica. “I casi d’uso a cui lavoriamo oggi avvantaggiano l’utente. Ma anonimizzando i dati e traendo conclusioni analitiche, potremmo aiutare istituzioni e associazioni a capire come migliorare la società” spiega Ghate.

Fraysse aggiunge: “Uno dei casi d’uso che ci sta più a cuore è quello della sicurezza: possiamo aiutare i governi a rendere le strade più sicure, e i produttori a costruire veicoli e accessori che migliorano la sicurezza.

Insomma, nonostante un anno di successo, Mobilisights torna al CES 2024 con prospettive davvero interessanti. Se volete conoscere meglio questa realtà, potete farlo al sito ufficiale.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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