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Focus Stacking: come avere tutto a fuoco in una fotografia

Un pratico tutorial per imparare a realizzare una fotografia con la tecnica del Focus Stacking

In questi giorni in cui non possiamo uscire con la fotocamera al collo, noi fotografi e appassionati di fotografia stiamo probabilmente fotografando qualsiasi cosa che abbiamo in casa.
Questa situazione però potrebbe essere l’occasione per alimentare la nostra passione e metterci in gioco su nuove tecniche di ripresa.

E se stiamo fotografando tutti gli oggetti che abbiamo in casa, una tecnica che sicuramente è importante conoscere quella del Focus Stacking. Si tratta di una tecnica che nasce per aumentare la profondità di campo in una fotografia ed avere quindi tutto a fuoco. Dentro casa probabilmente non siamo attrezzati con luci o flash necessari per uno still life, quindi non potremo chiudere il diaframma a sufficienza per avere tutti gli elementi della nostra immagine a fuoco.

Come realizzare un Focus Stacking

Per realizzare un Focus Stacking dovremo scattare una serie di fotografie modificando solo la distanza di messa a fuoco. Bisognerà fare un numero sufficiente di scatti per coprire l’intera escursione focale dell’obiettivo che stiamo utilizzando, per poi unirle successivamente in postproduzione.

A dirla così potrebbe sembrare una tecnica molto complicata, sia per la fase di ripresa che per quella di editing. Ma vi rassicuro subito: grazie alle moderne tecnologie implementate nelle fotocamere, ma anche nei software, ci sono una serie di funzioni automatizzate che ci vengono in aiuto.

Ma veniamo al dunque e a cosa serve per procedere. Per realizzare il mio Focus Stacking ho utilizzato la nuova Nikon D780, di cui avrete una prova completa nei prossimi giorni, e un classico 24-70mm f/2,8. Non serve per forza un obiettivo macro, ma quello di cui sicuramente abbiamo bisogno è un treppiedi stabile che non si sposti neanche di un millimetro tra uno scatto e l’altro.

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Per assicurarci di non muovere noi stessi la fotocamera, è bene dotarsi anche di un sistema per scattare in remoto, possibilmente senza fili. Quasi tutte le fotocamere moderne sono dotate di connettività Wi-Fi e Bluetooth, grazie alle quali dialogare con uno smartphone e un’app dedicata. È il momento di sfruttare questa funzionalità! Nikon offre SnapBridge (disponibile sia per iOS che Android).

‎SnapBridge
‎SnapBridge
Developer: Nikon Corporation
Price: Free
SnapBridge
SnapBridge
Developer: Nikon Corporation
Price: Free

Appurato di essere dotati di quello che ci serve possiamo pensare alla composizione dell’immagine e vi suggerisco utilizzare un’inquadratura abbondante. Così facendo possiamo sempre intervenire con un ritaglio durante la postproduzione. Fatelo soprattutto se state utilizzando una fotocamera con un sensore dotato di un abbondante numero di megapixel. 

focus stacking, nikon

Possiamo ora dare il via alla nostra serie di immagini per la realizzazione del Focus Stacking. Nikon mette a disposizione nel menu una funzione che ci semplificherà la vita: la ripresa con cambio messa a fuoco. Questa funzione, detta anche Focus Shifting, cambierà in automatico la messa a fuoco tra uno scatto e l’altro. Noi dovremo solo decidere quanti scatti far fare alla fotocamera, gli step di messa a fuoco, l’intervallo tra uno scatto e l’altro e qualche altra funzione meno importante.

Dovremo sicuramente fare qualche prova prima di arrivare al risultato ideale, ma in questo modo è la fotocamera ad occuparsi di gran parte del lavoro. Tenete a mente che più scatti realizzerete più lavoro ci sarà da fare in postproduzione. Per quanto riguarda gli step di messa a fuoco, nonostante più basso sarà il numero e maggiore sarà la possibilità di riuscita, vi consiglio di trovare una giusta via di mezzo. Nikon offre una scala di larghezza degli step di messa a fuoco su 10 ed io ho optato per impostare il valore su 3. Quindi step ristretti ma non troppo. Io sto parlando del menù di Nikon, ma sappiate che non è l’unica ad offrire questi automatismi, con altri nomi, ma ci sono su tutte le più moderne fotocamere. 

Alcune delle immagini utilizzate per comporre il Focus Stacking

Queste funzioni lasciano, però, a noi il compito di decidere le impostazioni di scatto e per prima cosa vi consiglio di selezionare la modalità manuale o quella priorità di diaframmi perché è importante che quest’ultimo rimanga fisso. In generale stiamo ricorrendo a questa tecnica perché non c’è luce a sufficienza per chiudere il diaframma e avere una profondità di campo così estesa da mantenere tutto a fuoco, quindi dovremo utilizzare la più ampia apertura di diaframma possibile. Nel mio caso f/2,8, infatti, come potete vedere nelle immagini poco sopra la profondità di campo dei singoli scatti è molto ridotta. 

Una volta impostato tutto, facciamo partire la sequenza di scatti attivando la funzione di ripresa con cambio di messa a fuoco e attendiamo che la fotocamera finisca di realizzare le singole fotografie.

La postproduzione

Una volta realizzate le fotografie da mettere insieme per realizzare il nostro Focus Stacking è tempo di passare al computer. Scaricando le fotografie vedrete una serie di immagini identiche se non per la messa a fuoco; da qui inizia il lavoro più lungo! 

Per unire le immagini io ho usato Adobe Photoshop, ma non è l’unico software in grado di aiutarvi nella realizzazione di un Focus Stacking. Il primo passo da compiere una volta aperto Photoshop è selezionare la voce Automatizza che si trova nel menu File (File>Automatizza).  Sotto la voce Automatizza troveremo un altro menu ed è proprio qui che troviamo la funzione che dobbiamo selezionare: Photomerge

focus stacking, photoshop

Si aprirà una finestra che ci chiederà di selezionare le immagini da unire e quindi non dovremo far altro che caricare tramite il pulsante Sfoglia tutte le fotografie appena scattate. Sulla sinistra della schermata appaiono diverse opzioni di unione sotto la voce Layout: quella che ci interessa è quella Automatica, la prima. Tra le opzioni che troviamo in basso, invece, nessuna deve essere selezionata. Fate attenzione perché di default è solitamente preselezionata la voce Fondi le immagini. Procediamo cliccando Ok. 

focus stacking, photoshop

Photoshop impiegherà un po’ di tempo ad elaborare queste immagini e dipenderà ovviamente dal numero e dalla potenza del nostro computer. Una volta ultimato il lavoro Photoshop ci mostrerà il risultato in un unico file con tanti livelli quante erano le fotografie selezionate. Per procedere nella realizzazione del nostro Focus Stacking dovremo a questo punto selezionare tutti i livelli e procedere dal menu Modifica andando a selezionare Fusione automatica livelli (Modifica>Fusione automatica livelli).

focus stacking, photoshop

Si aprirà così l’ultima finestra di dialogo con cui avremo a che fare prima di ottenere una fotografia in cui tutti gli elementi siano a fuoco. Nella finestra scegliamo il metodo di fusione selezionando Crea serie di immagini. Verificate che entrambe le voci in basso siano selezionate e quindi premete Ok. Ci vorrà del tempo, perché questa è la fase finale in cui Photoshop unirà tutti i livelli e tutti i soggetti risulteranno a fuoco. Per farlo il noto software agirà sui livelli con delle maschere e questa operazione richiede del tempo. Ma torno a dire che dipende anche dal numero di file che inizialmente abbiamo selezionato per realizzare il Focus Stacking. 

 

focus stacking, photoshop

Terminato il processore vedremo il risultato di questa lunga postproduzione automatica, che manterrà comunque visibili tutti i singoli livelli e le relative maschere. Potremo anche intervenire manualmente se per qualche motivo alcuni dettagli non dovessero essere stati uniti in modo corretto. O comunque potremo procedere alla postproduzione del file in maniera classica fino ad ottenere il risultato che più ci convince. 

Questo il risultato finale, tutti e tre gli elementi della fotografia sono a fuoco, cosa che non sarebbe stata possibile con un unico scatto. Alla massima apertura avremmo avuto una ridotta profondità di campo, mentre chiudendo il diaframma la scena senza fonti di illuminazione aggiuntive sarebbe stata troppo scura.

Focus Stacking direttamente in macchina

Dopo avervi spiegato come realizzare un Focus Stacking più o meno manualmente, posso anche svelarvi che alcune fotocamere sono in grado di farlo direttamente on board. A casa ho una Lumix G80, una mirrorless dal prezzo decisamente inferiore rispetto alla Nikon utilizzata, ma che tra le tante funzioni offre anche quella del Focus Stacking. È facilissimo attivarla, perché basta spostare la ghiera di controllo sulla voce Post Focus e scattare. Anche con questa fotocamera è importante mantenerla ferma, quindi utilizzate lo stesso un treppiedi. Pochi istanti e il gioco è fatto. 

lumix g80, post focus
Il risultato che ho ottenuto con Lumix G80 e la modalità Post Focus

Ma allora perché fare tutto quel lavoro se ci sono fotocamere che in pochi istanti realizzano un Focus Stacking? La risposta è semplice. Il controllo che possiamo avere sullo scatto realizzato con la piccola mirrorless è minimo e otterremo solo un file JPEG. Ma soprattutto quello che viene realizzato dalla funzioni di Panasonic è un video 4K in cui varia la messa a fuoco e da cui poi si può estrapolare un file da 8MP. Ecco la differenza con quanto una reflex del calibro di Nikon D780 può fare. 

Ciò non toglie che se non abbiamo esigenze particolari, usare la modalità offerta da Lumix può portarci a sperimentare o avvicinarci ad un genere di fotografia che prima magari non sapevamo come affrontare. Può secondo me rappresentare il primo passo per approfondire queste tecnica. Ora sta a voi, se avete voglia, mettetevi alla prova e taggate @techprincessit su Instagram per farci vedere i vostri risultati! 

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Luca Forti

Fotografo dal 2002 e scrivo di fotografia dal 2004: insomma, amo la fotografia e tutto ciò che le ruota intorno. Da due anni sono stato adottato da Milano e da sempre sono appassionato di tecnologia, di praticamente tutti gli sport, amo viaggiare, mangiare bene e non toglietemi il mio gin tonic!

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