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Freaks Out: com’è il film di Gabriele Mainetti

Freaks Out arriverà nelle sale italiane il 28 ottobre.

A 6 anni di distanza da Lo chiamavano Jeeg Robot e dopo una produzione travagliata, cominciata addirittura ad aprile 2018, abbiamo finalmente potuto ammirare la nuova fatica di Gabriele Mainetti Freaks Out, presentata in concorso a Venezia 78. Un’opera incredibilmente ambiziosa, forte di un budget di circa 12 milioni di euro e di una cura per la scenografia e gli effetti speciali più unica che rara per il cinema italiano contemporaneo, che ci trasporta nella Roma del 1943, devastata dalla seconda guerra mondiale e dall’occupazione nazista. In uno scenario di povertà e desolazione, già ispiratore dell’irripetibile stagione neorealista del nostro cinema, si muovono Matilde, Cencio, Fulvio e Mario, che grazie alle loro caratteristiche fisiche e ai loro particolari poteri sono i protagonisti del circo Mezza Piotta.

La loro precaria tranquillità viene improvvisamente sventrata insieme al circo da un bombardamento. Il successivo rastrellamento nazista coinvolge anche il proprietario del circo Israel, figura di riferimento per i 4 freak, ai quali non resta che vagare per Roma alla ricerca di un’improbabile salvezza. La loro strada si incrocia però con quella di Franz, nazista che ha a sua volta un prezioso potere, che gli permette di vedere il futuro e l’imminente distruzione del suo regime.

Freaks Out: l’ambiziosa opera seconda di Gabriele Mainetti

Durante l’incipit di Freaks Out si prova una sensazione di stordimento. Da tempo immemore non avevamo infatti il piacere di gustare un film italiano con ambizione da kolossal, capace di rielaborare in un racconto squisitamente originale e personale una moltitudine di riferimenti cinematografici e non, che spaziano da Federico Fellini a Steven Spielberg, accarezzando al tempo stesso il filone supereroistico, la commedia all’italiana e il dramma storico. Un uomo-lupo dalla forza sovrumana (Claudio Santamaria), un rozzo albino capace di controllare gli insetti (Pietro Castellitto), un nano che attira i metalli (Giancarlo Martini) e una ragazza che infligge scariche elettriche a chiunque la tocchi (Aurora Giovinazzo, vera e propria rivelazione del film) costituiscono la bizzarra compagnia protagonista di un avventuroso racconto di formazione, che nonostante il contesto drammatico è ricco di sardonico umorismo e di battute pungenti.

Come nella tradizione delle migliori opere di Mario Monicelli, i protagonisti di Freaks Out sono imperfetti, sgraziati, persino detestabili in certi frangenti, come quando si fanno ingenuamente attrarre dalle false lusinghe naziste. Gli stessi partigiani, che si muovono tangenzialmente al quartetto principale, sono personaggi spesso inquietanti e sinistri, pronti a tutto pur di prendere il sopravvento nel conflitto bellico. Viceversa, grazie anche all’aiuto in sceneggiatura di Nicola Guaglianone, Mainetti riesce a dare un briciolo di umanità al villain principale Franz, la cui vocazione artistica lo conduce anche all’esecuzione al pianoforte di due cover di Creep e Sweet Child o’ Mine, splendidi anacronismi di un’opera che si poggia anche sulle proprie contraddizioni.

Un racconto dalla forte dimensione umana

Il viaggio inaspettato di Matilde, Cencio, Fulvio e Mario ci porta a momenti memorabili, come un volo romantico che ci ha ricordato La donna cannone di Francesco De Gregori e un ardito accostamento fra la svastica e uno dei principali simboli della modernità. A farsi strada nel cuore dello spettatore è però soprattutto la dimensione umana del racconto, che porta quattro reietti della società, con alle spalle un’esistenza fatta di derisione e privazione, a trovare fiducia in loro stessi e nei loro improvvisati compagni di viaggio. In una lenta camminata verso il tramonto, che ricorda quella di Luke Skywalker verso i soli di Tatooine, risiede la chiave emotiva di un film che si confronta con le proprie fonti di ispirazione, talvolta difettando in coesione interna ed esagerando nell’accumulo di temi ed eventi, conservando però sempre l’inventiva e la purezza di sguardo che sono alla base del grande cinema.

Freaks Out arriverà nelle sale italiane il 28 ottobre, distribuito da 01 Distribution.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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