Il geocaching si presenta come la caccia al tesoro più grande del mondo e raccoglie tantissimi appassionati in tutto il pianeta. Ma che cos’è esattamente? Come si può iniziare a giocare? Che ne abbiate già sentito parlare o sia la prima volta che scoprite della sua esistenza, oggi vogliamo portarvi alla sua scoperta, per conoscere un mondo divertente e coinvolgente.
Ma di preciso, che cos’è il geocaching?
Tutto parte all’inizio degli anni 2000, quando le norme sull’utilizzo delle tecnologie GPS per i privati si allentarono. Dave Ulmer decide quindi di creare un nuovo gioco, sfruttando queste nuove possibilità. Nasconde un contenitore nella zona di Portland e su un newsgroup comunica le coordinate in cui l’ha posizionato. Numerosi appassionati si mettono alla ricerca di questa scatola misteriosa e soprattutto iniziano a loro volta a posizionarne altri. Nasce così il grande fenomeno del geocaching.
Fondamentalmente si tratta di una caccia al tesoro, realizzata in parte sfruttando la tecnologia. Con un rilevatore GPS ci si reca sul luogo indicato dalle coordinate e a quel punto si passa a una ‘seconda fase’. Le strumentazioni infatti non permettono una precisione millimetrica e comunque non bastano. I tesori (definiti in gergo “cache”) sono spesso nascosti nelle maniere più creative. Una volta raggiunta la posizione quindi bisogna guardarsi intorno, spesso aiutati dagli indizi offerti da chi ha nascosto il tesoro.
Gli espedienti a disposizione per occultare i cache sono tantissimi. Dai supporti magnetici a piastre da spostare, fino al camuffamento dietro oggetti naturali (magari aiutati dal colore delle scatole) le possibilità sono pressoché infinite. L’idea non è solo rendere più accattivanti le ricerche ma anche ostacolare eventuali ritrovamenti casuali che potrebbero portare alla distruzione o allo spostamento degli oggetti. A posizionarli (e eventualmente a provvedere alla loro manutenzione) sono di norma altri appassionati che continuano a portare avanti la sfida e il divertimento.
La filosofia romantica del geocaching
Ma cosa sono questi cache? Cosa si trova al loro interno? In sostanza niente. Dimensioni e forma dei contenitori possono variare, così come il loro contenuto, ma salvo rare eccezioni non si tratta di oggetti di valore. Spesso si tratta di piccoli souvenir, sorprese delle merendine o similari e non è detto che siano presenti davvero. Se si prendono poi, è buona abitudine sostituirli con qualcosa di simile, per chi arriverà in futuro. Gli unici elementi che non dovrebbero mancare sono matita e logbook, un foglio in cui segnare data e ora del ritrovamento, oltre che il nome (o soprannome) del cacciatore che ha scovato il cache.
A questo punto della spiegazione, tipicamente arriva la domanda: “Se non c’è una ricompensa, perché farlo?“. Semplicemente perché è divertente. La filosofia del geocaching in fondo è tutta riassunta nella frase “L’importante non è la meta, ma il viaggio“. Chi vuole partecipare a questo tipo di attività non lo fa nella speranza di diventare ricco o con uno scopo preciso, ma per godere di un’esperienza accattivante, che stimola il ragionamento e diverte molto, a prescindere dal risultato finale.
Arrivare al parco, al monumento, alla palizzata che nasconde il cache e iniziare a guardarsi intorno. Spremere le meningi cercando di decifrare l’indizio lasciato da un altro appassionato, sentendosi parte di una grande community. Aguzzare la vista alla ricerca di qualsiasi spunto che possa rivelare il cache. Infine, provare una soddisfazione unica nell’aver superato la sfida e segnare il proprio nome insieme a quello di tanti altri che come noi condividono un piccolo segreto. Questo è il geocaching ed è assolutamente appassionante.
Spesso poi, queste ricerche portano in angoli del mondo bellissimi ma sconosciuti. Molti nascondono i cache in luoghi che il grande pubblico non conosce ma meritano di essere scoperti tanto e più dei piccoli tesori. Questo è vero in Paesi distanti quanto nel giardino dietro casa. Dedicarsi al geocaching è un modo eccezionale per venire a conoscenza di scorci di cui abbiamo sempre ignorato l’esistenza, nonostante la vicinanza geografica.
Come si fa a partecipare?
Al giorno d’oggi lanciarsi nel geocaching è molto più facile che in passato. Ormai ognuno di noi gira con almeno un ricevitore GPS sempre in tasca ed esistono diverse applicazioni e servizi che propongono elenchi di cache con relative coordinate e indizi direttamente sugli smartphone.
Il più noto e importante è Geocaching.com. Basta iscriversi, fare il login e scandagliare la mappa per trovare tutti i cache disseminati intorno a noi. Sono davvero molti più di quanto si possa pensare e quasi sicuramente troverete una piccola o grande community di appassionati intorno a voi. Persone che pur non essendosi mai incontrate davvero, condividono un piccolo segreto che li accomuna. Una passione che porta tutti più vicini in uno spirito di puro divertimento e che vi farà guardare le città con occhi diversi. In fondo il geocaching è anche (e forse soprattutto) questo.
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