Se vi stavate abituando a chiamare l’AI di Google “Bard”, dimenticatevi quel nome: l’azienda di Mountain View ha rinominato il proprio chatbot AI Gemini, come il modello di intelligenza artificiale lanciato alla fine dell’anno scorso. Non solo: anche le funzioni di Duet e di tutti gli altri strumenti AI avranno rientreranno sotto il cappello di Gemini, per il quale arriva anche un’app che può farvi da assistente vocale su Android. E con il lancio di Gemini Ultra 1.0, l’AI di Big G diventa ancora più potente — e accessibile a tutti.
L’AI di Google ora si chiama Gemini, addio a Bard e Duet
Nel campo dell’AI, distinguere fra il nome del prodotto e quello del modello sottostante non è facile per chi non è “del settore”. Per esempio, spesso si dice che app di ricerca o per la composizione di testo con l’AI (tipo Copilot di Microsoft) “usano ChatGPT”. Ma non è vero: ChatGPT è il nome dello strumento che potete utilizzare al sito ufficiale e nell’app di OpenAI. Il modello LLM (Large Language Model) che usano si chiama GPT.
Tuttavia, la sigla GPT permetteva di capire facilmente di cosa si stava parlando. Con i prodotti di Google, non era altrettanto semplice. Il sito per chattare con l’intelligenza artificiale si chiamava Bard, anche se esisteva un servizio simile chiamato Duet AI. Il modello che li faceva interagire, si chiama però Gemini — e ci sono diverse varianti, come Gemini Nano che funziona sugli smartphone e la versione Ultra per i server. Insomma, una serie di nomi diversi che non sono facili da gestire per il marketing — qualcosa su cui Google deve recuperare terreno rispetto a ChatGPT.
Quindi, l’azienda di Mountain View ha deciso di semplificare: tutto quello che riguarda l’AI si chiamerà Gemini. Il chatbot, precedentemente noto come Bard, diventa Gemini e avrà un’app dedicata per Android. Inoltre, il colosso tecnologico ha incluso tutte le sue funzionalità AI di Duet e di Google Workspace sotto il marchio Gemini.
L’assistente AI di Google
Come annuncia la stessa Google sul proprio blog, ora potete sfruttare il modello Gemini Pro 1.0 in quaranta diverse lingue, incluso l’italiano, direttamente dal sito dedicato. Noi l’abbiamo testato subito per chiedere le differenze fra Bard e Gemini, e sembra che l’AI non sappia ancora che sono diventati la stessa cosa. Ma per il resto, funziona.
Oltre che dal browser, potete anche accedere dal vostro smartphone. L’app mobile di Gemini arriva infatti per ogni dispositivo Android, offrendo un’esperienza simile a quella web. Ma c’è una novità interessante: potrete, infatti, sostituire l’Assistente Google con Gemini, affinché diventi il nuovo assistente predefinito. E presto potrebbe diventare anche quello di default, visto come Google sembri puntare sempre più sull’AI conversazionale.
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Nonostante non ci sia ancora un’app dedicata per iOS (e comunque, non potete sostituire Siri come assistente predefinito per ora), potrete accedere alle funzionalità AI di Gemini attraverso l’app Google su dispositivi Apple. C’è persino un’interruttore nell’app che permette di passare da Ricerca a Gemini, qualcosa che, come sottolinea The Verge, sa di salto epocale: Ricerca resta il prodotto di punta di Google.
Google lancia anche Gemini Ultra 1.0
L’azienda di Mountain View non ha annunciato solo un rebranding e un’app mobile. Infatti, lancia anche Gemini Ultra 1.0, la versione più avanzata del suo modello linguistico. Per accedere a questa intelligenza artificiale più potente gli utenti dovranno iscriversi a un abbonamento. Tuttavia, Gemini Advanced è incluso nel piano Google One AI Premium (insieme a 2 TB di spazio su Google Drive e altre funzionalità). E potrete anche usare Gemini in Gmail, in Docs e altre app dell’azienda — anche se non da subito, la funzione arriverà “presto”.
Big G ha deciso di investire molto in Gemini, anche a livello d’immagine. Sostituire Ricerca, arricchire le app di Google WorkSpace: il potenziale dell’AI generativa sembra enorme. Ma per avere successo, Google dovrà competere con OpenAI. Oltre al nome e alla comodità di usare Gemini come assistente predefinito dello smartphone, serviranno anche le prestazioni. E al momento, GPT-4 sembra più veloce e competente di quello che, fino a ieri, chiamavano Bard. Anche se Google ha senza dubbio ridotto il distacco rispetto anche a solo qualche mese.
Con il lancio sui Pixel ma anche sui Galaxy S24, la popolarità di Gemini potrebbe presto crescere. Anche perché Google sta integrando la sua AI anche negli annunci di Google Ads e in tanti altri servizi per le aziende. La competizione fra AI non è mai stata così alta, e finalmente abbiamo i nomi definitivi (si spera) dei contendenti: Gemini vs ChatGPT. Chi vincerà, resta ancora da vedere.
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