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Google porta l’AI di Gemini anche negli annunci della rete di ricerca

Google porta l’intelligenza artificiale generativa in Google Ads, usando il modello Gemini per semplificare il lavoro agli inserzionisti, sia nella creazione delle campagne che nel potenziare gli annunci della rete di ricerca.

Google porta l’AI di Gemini anche nelle pubblicità di Google Ads

Il cuore di questa innovazione è Gemini, il modello di intelligenza artificiale di Google. L’azienda lo ha testato per potenziare le soluzioni pubblicitarie, e ora lo porterà anche su Google Ads. Gli inserzionisti negli Stati Uniti e nel Regno Unito possono accedere alla beta: serve l’URL del proprio sito web. Da qui, l’IA di Google guiderà la creazione di campagne ottimizzate, generando contenuti pubblicitari rilevanti, compresi testi creativi e parole chiave.

Google spiega nel suo blog che i risultati iniziali sono promettenti. L’esperienza conversazionale ha dimostrato di aiutare gli inserzionisti a costruire campagne di ricerca di qualità superiore con meno sforzo. La metrica Ad Strength, che valuta la pertinenza, la qualità e la diversità del testo dell’annuncio, sembra indicare miglioramenti negli annunci — più originali, con meno sforzo.

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Altre novità in arrivo: immagini generate dall’AI (ma etichettate)

Inoltre, Google Gemini aiuta a creare immagini accattivanti, importanti anche per la Ricerca visiva. L’esperienza conversazionale suggerisce immagini personalizzate utilizzando l’intelligenza artificiale generativa e le immagini della landing page. Questa funzionalità arriverà nei prossimi mesi: gli inserzionisti dovranno approvare i diversi asset, comprese le immagini, prima della pubblicazione della campagna.

Per garantire la trasparenza, tutte le immagini generate dall’intelligenza artificiale saranno identificate come tali. Google utilizzerà SynthID per applicare una filigrana invisibile a queste immagini. Un impegno a identificare le immagini create all’AI che si sposa con i principi sull’intelligenza artificiale che Google ha pubblicato nel 2018.

I risultati iniziali sembrano positivi

I dati raccolti indicano che gli inserzionisti di piccole imprese che utilizzano l’esperienza conversazionale hanno il 42% di probabilità in più di pubblicare campagne sulla rete di ricerca con una Ad Strength “Buona” o “Eccellente”. Chi aumenta la propria Ad Strength da “Scarso” a “Eccellente” registrano un aumento medio delle conversioni del 12%.

Questi primi risultati fanno pensare che l’uso dell’AI di Gemini in Google Ads può aiutare gli inserzionisti, soprattutto su quelli che non possono contare su un team per creare gli annunci. Ma allargando la platea, resta da vedere se le percentuali resteranno altrettanto positive: l’apertura della beta sarà un test interessante per Google.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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