Google ha presentato Gemini Live, una nuova versione del suo assistente AI che promette di trasformare l’interazione tra utenti e dispositivi mobili, con conversazioni più naturali e integrazione con le app Google. E non è l’unico cambiamento software presentato durante l’evento di annuncio Pixel: Google integra ancora più funzionalità AI in tutto Android.
Gemini Live: l’assistente AI di Google vuole rendere gli smartphone più intelligenti
Gemini Live introduce un’esperienza di conversazione mobile che permette agli utenti di interagire con l’AI in modo naturale e intuitivo. L’assistente può gestire compiti complessi, dal brainstorming professionale all’organizzazione di eventi, attraverso un dialogo fluido e contestuale.
Tra le novità in arrivo, già da oggi, ci sono:
- Conversazioni a mani libere: gli utenti possono parlare con Gemini anche con il telefono bloccato o tenendo l’assistente in background.
- Personalizzazione vocale: 10 nuove voci tra cui scegliere per un’esperienza su misura.
- Integrazione con le app Google: collaborazione seamless con Gmail, Keep, Tasks e YouTube Music (questa funzione arriverà nelle prossime settimane).
La disponibilità di Gemini Live è inizialmente limitata agli abbonati Gemini Advanced su dispositivi Android, e solo in lingua inglese, con piani di espansione per iOS e supporto multilingue nelle prossime settimane.
Potenziamento dell’ecosistema Android
Su Android, Gemini si integra profondamente nel sistema operativo. Gli utenti possono accedere all’assistente tramite il pulsante di accensione o il comando vocale “Ehi Google”. La funzione “Informazioni su questa pagina” consente di ottenere assistenza contestuale su qualsiasi contenuto visualizzato sullo schermo.
L’assistente può interagire direttamente con molte app Android, permettendo ad esempio di trascinare immagini generate dall’AI in Gmail o Google Messaggi.
Le altre novità AI sugli smartphone Android
Oltre a Gemini Live, Google ha annunciato nuove funzionalità di Gemini per dispositivi Android, tra cui:
- Overlay di Gemini: gli utenti possono ora attivare Gemini sopra qualsiasi app in esecuzione per porre domande sul contenuto visualizzato.
- Generazione di immagini: possibilità di creare immagini direttamente dall’overlay e trascinarle in app come Gmail e Messaggi.
Google assicura che servirà il consenso diretto degli utenti perché Gemini possa accedere a informazioni personali per fornire assistenza personalizzata. E grazie a Gemini Nano, un modello AI on-device, può elaborare i dati più sensibili direttamente sul dispositivo senza inviarli al cloud.
Gemini supporta 45 lingue, in oltre 200 paesi e territori e supportando centinaia di modelli di smartphone di decine di produttori. Se per provare le novità (come Gemini Live) dovremo usare l’inglese, presto dovrebbe arrivare l’integrazione anche in italiano.
Google: il futuro dell’AI dopo Gemini Live
Nonostante le potenzialità, Google riconosce le sfide legate all’implementazione di modelli linguistici avanzati, come tempi di risposta più lunghi per attività semplici e occasionali imprecisioni. Per affrontare questi problemi, l’azienda sta implementando nuovi modelli come Gemini 1.5 Flash, progettati per migliorare velocità e accuratezza.
Google prevede di lanciare integrazioni più profonde con Google Home, Telefono e Messaggi nei prossimi mesi. L’azienda si dice fiduciosa che i benefici di un assistente AI superino ormai le sfide, tanto da pianificare l’introduzione di Gemini come assistente predefinito sul suo Google Pixel 9, annunciato ieri insieme a nuove cuffie e smartwatch.
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