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Hellbound non è Squid Game: la nuova serie Netflix è molto più profonda e cruda

Due serie TV provenienti dallo stesso Paese ma con messaggi completamente diversi

Da una settimana è arrivato sulla piattaforma streaming di Netflix Hellbound, un nuovo prodotto seriale di origine sudcoreana. Fin da subito la serie TV ha suscitato la curiosità del pubblico, in particolare di coloro che cercavano qualcosa di nuovo da vedere dopo aver finito Squid Game.

Molti paragonano Hellbound a Squid Game, la serie TV che ha conquistato le vette di Netflix per più di due mesi. Queste due serie TV sono davvero simili? Scopriamolo insieme.

Prima di procedere ci teniamo ad avvisare il pubblico che questo prodotto, rispetto a Squid Game, è molto più crudo e violento. Pertanto la visione non è adatta a tutti.

Hellbound e Squid Game di Netflix: stesso Paese, critiche differenti

Viene quasi naturale paragonare Hellbound a Squid Game. In realtà, a parte il Paese di provenienza, queste due serie TV non hanno nulla a che vedere con l’altra. Possono essere messe a paragone, magari, da un punto di vista di popolarità e successo: negli ultimi giorni, infatti, Hellbound ha superato gli ascolti in 80 paesi diversi entro 24 ore dal debutto.

Tuttavia vorremmo liberare Hellbound da questi facili paragoni e far capire al pubblico che ci troviamo davanti ad un prodotto ottimo e che si tiene in piedi da solo, senza il bisogno di essere etichettato come il nuovo Squid Game per attirare il pubblico.

Non ne ha bisogno, anche perché non lo è. Anzi, sotto certi aspetti risulta anche più interessante di Squid Game.

Hellbound è una serie horror sudcoreana ispirata all’omonimo webtoon e diretta da Yeon Sanh-ho, il regista di Train to Busan. La trama è ben articolata e costruita su più linee temporali quindi cercheremo di narrarvi il giusto per cercare di comprendere ciò che vuole raccontarci.

Ci troviamo in una versione fantasy della Terra in cui creature soprannaturali, simili a grossi demoni scuri, si materializzano improvvisamente per trascinare gli umani all’inferno. Molti abitanti di Seoul, infatti, dopo aver ricevuto una sentenza di morte da un inquietante volto che si materializza davanti a loro, vengono poi portati via da queste creature nel giorno prestabilito.

La sentenza risulta essere molto cruda. I dannati, i colpevoli, vengono picchiati brutalmente e poi finiscono essere bruciati. Dopo aver portato a termine il loro lavoro, queste tre creature svaniscono nel nulla, lasciando dietro di loro una pesante scia di polvere e cenere.

Fin dall’inizio ci viene evidenziato un aspetto molto importante: questa è la punizione di Dio nei confronti dei peccatori. O almeno è quello che Jeong Jin-soo vuole far credere ai suoi adepti. Jin-soo è infatti il capo della Nuova Verità, una setta religiosa il cui scopo è quello di portare avanti il nome di Dio e ricordare all’uomo che l’unico modo per non finire all’Inferno, e quindi non fare quella brutta fine, è quello di rispettare la Sua volontà.

Accanto alla Nuova Verità troviamo anche i Punta di Freccia, un gruppo di violenti estremisti disposto a tutto pur di eliminare e fermare i miscredenti. Dopo aver trasmesso in diretta TV una sentenza, l’intera città inizia a vivere nel terrore. La Nuova Verità approfitta quindi del caos e dell’incertezza che si stanno dilagando per affermare la sua supremazia.

Si punta il dito verso la religione e in profondità

Uno degli elementi principali di Hellbound e di cui ci interesseremo solo verso la fine del primo episodio, è scoprire chi ha mandato queste creature soprannaturali ad uccidere le persone e, soprattutto, perché. La serie ci mette in evidenza, come accennato prima, che tutto ciò è opera di Dio e del suo potere vendicativo. Gli umani hanno peccato e per questo vanno puniti e portati all’Inferno.

Tuttavia ben presto ci renderemo conto che non è affatto così e che le persone, in particolare Jeong Jin-soo e in seguito il suo successore, si stanno solo approfittando della debole e fragile mente umana per i loro scopi. Scopi, a noi, ancora sconosciuti.

Vedere il modo in cui queste creature agiscono, come uccidono brutalmente le vittime, incute timore e paura. Non sapere da dove provengano, fa sentire gli abitanti inermi. Sono proprio questi gli elementi che Jin-soo sfrutta a suo favore, in particolare la paura.

Nel corso della serie TV ci renderemo conto della sottile ma potente critica nei confronti della religione. In realtà, se vogliamo essere precisi, Hellbound non punta il dito direttamente contro la religione ma lo fa contro i suoi leader.

Il regista sta criticando tutti coloro che si approfittano della religione, e dei suoi seguaci, per dettare le proprie leggi. Ed è fondamentalmente ciò che fanno molti leader religiosi: tolgono a queste persone il libero arbitrio, facendo loro un lavaggio del cervello basato principalmente sulla paura.

“Se ti comporti male, Dio ti punirà e andrai all’Inferno”.

Analizzando un po’ più a fondo il prodotto sudcoreano, viene quasi spontaneo pensare che questa non può essere la volontà di Dio. Che siate credenti o meno, siamo tutti d’accordo sul fatto che Dio non ci ha mai detto di picchiare il nostro prossimo, come non ci ha mai detto di insultare e diventare violenti con chi ha un’idea diversa dalla nostra.

Possiamo osservare come questo concetto astratto del “è la volontà di Dio” venga usato più e più volte nel corso della serie TV, non tanto per spiegare effettivamente la provenienza di queste creature ma per incutere ancora più timore. Non sappiamo da dove provengano queste creature, chi le abbia mandate o quale sia il loro criterio di scelta.

Possiamo però affermare che non è la volontà di Dio.

Hellbound gioca molto bene con questo aspetto perché spinge lo spettatore ad analizzare a fondo la serie, gli indizi che vengono lasciati e i dialoghi. Oltretutto il prodotto seriale non ci mostra solo quanto sia fragile e facilmente influenzabile la mente umana: ci mostra anche quanto gli esseri umani possano diventare incoerenti con le proprie azioni e le proprie parole.

Durante il corso della serie abbiamo modo di vedere in azione le Punte di Freccia e di osservare da vicino quanto le loro azioni possano risultare incoerenti e, soprattutto, brutali. Il gruppo non si ferma davanti a nulla: il suo scopo è quello di fermare tutti i miscredenti e di farla pagare a coloro che sono stati condannati a morte. Questo però include anche le loro famiglie. I membri di questo gruppo di estremisti, infatti, non fanno alcuna distinzione tra anziani, bambini e adulti.

Purtroppo ci sono alcune scene molto crude che vi consigliamo di guardare in compagnia (o addirittura di saltare), specialmente se siete particolarmente sensibili. Quelle scene fanno male ma fanno anche riflettere.

Le Punte di Freccia se ne vanno in giro con una mazza da baseball in acciaio a picchiare chiunque dica il contrario di ciò che pensano. “Dio vi ha abbandonato”, dicono spesso, “E per questo noi vi puniamo”. Se ci pensate bene, però, Dio non ha detto nulla.

Il paradosso di tutta questa situazione qual è? Questo gruppo, le Punte di Freccia, sta punendo un presunto peccato commettendone, però, uno ancora più grande. Probabilmente il peggiore di tutti.

Hellbound, la serie TV sudcoreana di Netflix che fa riflettere

Quello che fa Hellbound, la serie TV che potete trovare su Netflix, è far riflettere il suo spettatore. Purtroppo lo fa in un modo piuttosto violento e crudo, che rischia di urtare la sensibilità altrui. Allo stesso tempo però trasmette numerosi messaggi a cui, ognuno di noi, dovrebbe prestare più attenzione.

Ad un certo punto della prima stagione, composta solo da sei episodi da un’ora l’uno, ci sarà un punto di svolta che spezzerà tutte le nostre certezze. Diciamo che Hellbound non è Squid Game perché affrontano temi completamente diversi.

Non ci riferiamo solo all’aspetto più sovrannaturale di Hellbound ma anche ad una questione di contenuti che, nel corso dei sei episodi, scoprirete. In ogni caso è evidente che l’obiettivo della recente serie TV sudcoreana sia quello di criticare pesantemente tutti coloro che sfruttano i loro poteri per adescare e manipolare persone che si affidano alla religione.

La religione è un argomento che genera ancora accesi dibattiti e di cui si possono avere opinioni contrastanti. Ciò che però possiamo dire è che le leggi divine che Jin-soo e il suo successore professano così ardentemente non sono state scritte da Dio ma dagli uomini. Questo dovrebbe far riflettere.

Se siete curiosi di vedere Hellbound, potete trovare la prima stagione sulla piattaforma streaming di Netflix. Infine vogliamo ricordarvi che solo perché abbiamo tolto da questo prodotto l’etichetta “è uguale a Squid Game”, non significa che sia inferiore quindi vi consigliamo di dargli una chance.

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Un commento

  1. Non condivido l’analisi, il tema portante della serie non è solo la manipolazione delle persone da parte dei leader (religiosi e non) ma anche una critica della religione e del pensiero teista in generale. La condanna emessa statuisce esplicitamente le persone “andranno all’inferno”, e più di una volta nella serie si afferma che, nel caso questa condanna fossero davvero la volontà di dio, allora l’uomo non dovrebbe accettare passivamente ma ribellarsi a dio. È un concetto meraviglioso di riaffermazione dell’umanesimo contro il concetto di divinità onnipotente.

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