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Ecco come l’IA sta cambiando il mercato immobiliare

L’intelligenza artificiale va oltre la domotica

Nelle scorse ore abbiamo scritto in un articolo come l’intelligenza artificiale non sia un argomento affrontabile solo con atteggiamenti al confine tra catastrofismo, scetticismo e ambiguità.

Dal momento che le varie declinazioni dell’IA sono evidentemente sempre più destinate a intrecciare le nostre vite, è bene normarle, conoscerne gli aspetti negativi e valorizzare al massimo quelli positivi.

Tra gli ambiti in cui l’intelligenza artificiale si sta imponendo c’è, per esempio, quello del mercato immobiliare. Che oggi, con una locuzione oscura ai più, viene chiamato real estate.

Noi ci ostineremo a usare la vecchia definizione, e vi racconteremo come l’IA stia cambiando, appunto, il mercato immobiliare.

L’IA, le case e il mercato immobiliare

L’esperienza della casa, dalla ricerca dell’immobile alla vita domestica, sta attraversando un cambio di paradigma.

Oggi l’intelligenza artificiale può garantire non solo un’esperienza di ricerca migliorata e innovativa, ma anche un vantaggio competitivo agli operatori del settore. Ed è un cambiamento che va oltre la domotica e lo smart home, tra regolazione di illuminazione e temperatura, comando dei dispositivi a distanza, rilevazione e segnalazione di guasti. 

smarthome

Domotica e smart home

Qui vale la pena di soffermarci per un… piccolo ripasso. E ricordare come domotica e smart home non siano sinonimi.

La domotica prevede il cablaggio dell’impianto elettrico per automatizzare diverse funzionalità (ad esempio gli elettrodomestici e la climatizzazione). È quindi un’infrastruttura tecnologica strettamente legata alla struttura dell’abitazione.

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La smart home fa invece riferimento all’Internet of Things, e permette la connessione alla Rete di una serie di dispositivi domestici, gestibili da remoto grazie alle app. La smart home è dunque autonoma rispetto alla struttura fisica della casa.

IA e mercato immobiliare oggi: dalla progettazione all’interior design

Ma, dicevamo, oggi l’IA fa parte del mercato immobiliare al di là di domotica e smart home.

Architetti e ingegneri, ad esempio, usano strumenti basati sull’intelligenza artificiale per la progettazione degli edifici, sfruttando le capacità di calcolo di queste tecnologie per elaborare diverse opzioni a partire da determinate variabili, come la cubatura a disposizione.

Grazie all’intelligenza artificiale, per esempio, si possono definire aspetti come il taglio e il dimensionamento dell’immobile. In questo modo è possibile anche aiutare i clienti nell’individuare la tipologia di immobile più adatta.

Dice Marco Tilesi, Ceo di CENTURY 21 Italia: “È ormai evidente che le soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale rappresentano l’avanguardia per l’evoluzione del settore da prima ancora che esista una casa da posizionare sul mercato, e cioè già in sede di progettazione e realizzazione”. 

Successivamente, quando la casa è abitata, gli strumenti basati sull’IA possono essere di supporto nel caso di ristrutturazioni o cambiamenti nell’arredamento. Spiega Tilesi: “In particolare, grazie alla realtà aumentata è possibile vedere i risultati prima di realizzare qualsiasi intervento. Che si tratti di ridipingere una parete o rifare un pavimento”.

Tempi più rapidi

L’IA nel mercato immobiliare permette poi di minimizzare tempi e costi.

E, grazie all’automatizzazione, migliora i sistemi di profilazione: un vantaggio anche per il cliente, che non perde tempo con proposte a cui non è interessato.

Secondo Marco Tilesi “le nuove tecnologie permettono alle agenzie immobiliari di potenziare i propri servizi perfezionando sempre di più la loro conoscenza del mercato e rispondendo in maniera sempre più puntuale e flessibile a esigenze specifiche. Oggi è davvero possibile anticipare i bisogni di chi cerca casa, in maniera efficiente e razionale, e tutto grazie ai dati”.

La sentiment analysis

Si chiama sentiment analysis quell’applicazione dell’IA che permette di analizzare il tono emotivo di un testo (commenti sui social, recensioni…) qualificandolo come positivo, neutro o negativo.

I dati così raccolti e interpretati, che grazie all’intelligenza artificiale raggiungono moli enormi, aggiungono nuove informazioni al quadro a disposizione degli operatori del settore, in particolare rispetto ai comportamenti d’acquisto, che si combinano per esempio alle variabili anagrafiche o economico-finanziarie e a dati come il numero di transazioni per tipologia di immobile in un certo arco temporale.

Tilesi commenta: “Dati sì, ma al centro restano sempre le persone. E la ricerca della casa è un momento dal forte impatto emozionale. Non possiamo ignorare l’investimento affettivo, oltre che economico, che si fa in una casa, e l’Intelligenza Artificiale ci aiuta a dargli il giusto peso”.

La manutenzione

Infine, la manutenzione. L’IA aiuta non solo a tener traccia dello stato dell’immobile e degli interventi necessari, ma anche a prevedere quelli che saranno necessari in futuro, anticipando eventuali problemi e così riducendo ampiamente i costi.

La manutenzione programmata, infatti, non tiene conto in tempo reale delle condizioni effettive dell’immobile. L’Intelligenza Artificiale permette di ribaltare questa prospettiva e favorisce una gestione proattiva della proprietà.  

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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