Inquinamento da plastica: DJJI, AnimaMundi Ocean Data e Lagoon una partnership per ridurre il problema

DJJI, AnimaMundi Ocean Data e Lagoon insieme per un obiettivo: cercare di intensificare le misurazioni di inquinamento da plastica per creare un database globale e completo che aiuti il mondo a combattere questo fenomeno.

Inquinamento da plastica e una nuova tecnologia per combatterlo: cosa succede nel dettaglio

DJI, AnimaMundi Ocean Data Solutions e Lagoon stanno utilizzando dei droni per “aprire” il primo database completo al mondo relativo ai rifiuti di plastica sulle coste. Un processo iniziato con droni pilotati da marinai e rilevazioni che si svolte nell’Atlantic Rally for Cruisers (ARC), iniziativa partita da Las Palmas (Isole Canarie) lo scorso 21 novembre.

Ma non finisce qui. DJI infatti sta fornendo droni a Lagoon per effettuare misurazioni anche nelle zone dei Caraibi e, sfruttando la spinta della COP26, cercare di accelerare questo processo in tutto il mondo nella maniera più rapida possibile, in maniera tale poi da poter iniziare la “fase 2” del progetto: quella dello studio e della riduzione dell’inquinamento da plastica su tutte le coste planetarie.

Si parla di 300 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno, di cui almeno 8 milioni di tonnellate finiscono negli oceani, andando a creare un totale dell’80% di tutti i detriti marini (fra cui 33.000 bottiglie di plastica monouso).

Come risolvere il problema?

Utilizzando tecnologie all’avanguardia: l’intelligenza artificiale applicata al suo massimo, con strumenti di nuova generazione e software in grado di registrare tutto in maniera ultra-precisa e istantanea.
Nel mondo digitale di oggi i big data la fanno da padrone e AnimaMundi, grazie alla collaborazione con Lagoon e DJI, sarà in grado di fornire queste informazioni necessarie a coloro che sono coinvolti in progetti per la “salute degli oceani” consentendo un impatto misurabile e orientato ai risultati per i numerosi investimenti effettuati.

La parola agli esperti

Matt Cooper, fondatore e CEO di AnimaMundi, si è così espresso: “Poco prima dell’inizio della COP26, i leader mondiali hanno ammesso che il target annuale di finanziamento di 100 miliardi di dollari per le questioni legate al clima non sarà raggiunto fino al 2023. La necessità di un’azione urgente per l’ambiente potrà però essere soddisfatta con l’esigenza di garantire soluzioni di finanziamento adeguate ed efficaci. Big data come questi,aiuteranno a determinare le priorità per gli interventi”.

Thomas Gailly, direttore del brand Lagoon, ha affermato: “Lagoon è orgogliosa di collaborare con AnimaMundi in questa entusiasmante iniziativa di raccolta dati utilizzando il nostro “Club Lagoon” come parte della soluzione. Abbiamo oltre 6000 dei nostri catamarani che navigano in tutto il mondo e possiamo percepire che i nostri utenti saranno sempre più disposti a partecipare a tali iniziative. È stimolante pensare che la community di Lagoon possa essere coinvolta nell’acquisizione di questi dati tanto necessari, in maniera altamente efficiente. Questa partnership è il complemento perfetto della nostra politica di rispetto dell’ambiente e di tutto il lavoro intrapreso per ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività”.

Olivier Mondon, Senior Communication Manager di DJI Europe, ha detto dal canto suo: “I nostri droni e le nostre fotocamere consentono alle persone di scattare foto, girare video e catturare immagini professionali di alto livello in ogni angolo del mondo. Ogni giorno apprendiamo come i droni avvantaggino la società nel suo insieme e siamo orgogliosi che i nostri droni siano strumento di questa iniziativa ambientale nelle mani di navigatori esperti che saranno in grado di lavorare utilizzando prodotti di second-hand per consentire l’acquisizione di dati dal valore inestimabile”.

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