È passato poco più di un mese dal verdetto dell’1 giugno, che sembrava mettere apparentemente fine alla battaglia legale tra Johnny Depp e la sua ex moglie, Amber Heard. Al termine di un processo durato sei settimane, un processo tanto legale quanto mediatico, la giuria aveva dato ragione all’attore, ritenendolo parte lesa nel processo per diffamazione intentato da Depp dopo che Amber Heard lo aveva accusato di violenza domestica in un suo editoriale sul Washington Post, nel 2018. Nell’articolo in questione la donna non ha mai fatto esplicitamente il nome di Depp, che tuttavia ha deciso di muoversi legalmente in quanto le accuse avrebbero “gravemente danneggiato la sua carriera”.
Era chiaro a tutti però che la battaglia legale era destinata ad un sequel. Già pochi giorni dopo il verdetto, il team legale di Amber Heard aveva preannunciato che l’attrice sarebbe ricorsa in appello. I portavoce della donna avevano anche dichiarato che la vittoria di Depp rappresentava “un passo indietro per tutte le donne”. I legali di Amber Heard avevano inoltre sollevato dubbi in merito alla condotta della giuria, che secondo la difesa era stata condizionata dall’aspetto mediatico del processo.
Johnny Depp: Amber Heard chiede un nuovo processo a causa dell’età “sospetta” di uno dei giurati
Dopo dichiarazioni di portavoci, tweet e post Instagram, arriva oggi la prima mossa ufficiale di Amber Heard. L’attrice, attraverso il suo team legale, ha chiesto alla Corte “l’annullamento, nella sua interezza, del verdetto favorevole al Sig. Depp o, in alternativa, un nuovo processo”. La richiesta, decisamente non inaspettata, è stato depositata presso la Virginia Circuit Court l’1 luglio 2022. Una nota di ben 43 pagine, consultabile per intero qui, in cui si legge:
“Si chiede a questa Corte di indagare sulla potenziale condotta impropria dei giurati e di intraprendere le azioni appropriate relative ai risultati dell’indagine. Inoltre le informazioni sull’elenco della giuria sembrano incoerenti con l’identità e i dati demografici di uno dei giurati”, si legge nella nota firmata dall’avvocatessa Elaine Bredehoft. “Il giurato n. 15 sarebbe nato nel 1970, non nel 1945, come riferito e invocato dalle parti nella selezione di una giuria” continua il documento.
“Non è chiaro se il giurato n. 15 sia stato effettivamente convocato per l’incarico di giuria o sia qualificato per far parte della giuria. Appare tuttavia chiaro che l’identità del giurato non sia stata opportunamente verificata. Ciò giustifica un’indagine da parte di questa Corte per determinare se i diritti del giusto processo tra le parti siano stati rispettati. I risultati dell’indagine potrebbero giustificare l’annullamento del verdetto nella sua interezza e la predisposizione di un nuovo processo“.
Al momento il team legale di Johnny Depp, composto da Ben Chew e Camille Vasquez, non ha commentato pubblicamente la richiesta di Amber Heard.
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