Un titolo atteso a lungo, per gli appassionati del franchise targato Platinum Games e Nintendo. Dopo aver spiegato di recente le ragioni per cui questo titolo è approdato da circa una settimana solo su Nintendo Switch, abbiamo finalmente per le mani Bayonetta 3, nuovo capitolo della saga che, per chi non lo sapesse, ha per protagonista un’affascinante e seducente strega. Questo capitolo arriva a seguito del primo gioco nel 2009, e Bayonetta 2 nel 2014, ma rimane pur sempre il classico action adventure dal ritmo incessante. Dimostra ancora oggi la sua freschezza e vivacità, tenendoci sempre sotto pressione tra uno scontro e l’altro in rapida sequenza. Un titolo decisamente interessante e valido, come vi raccontiamo nella nostra recensione dopo la prova su Switch. La nostra però non è stata un’esperienza totalmente positiva; qualche piccolo neo lo abbiamo notato e vi spieghiamo perché nel nostro articolo.
Bayonetta 3, il ritorno di una strega in tempo per Halloween
Un caso, o forse no, ma questa famosa strega del mondo videoludico torna a fare capolino sulla nostra console della grande N proprio in tempo per Halloween. Disponibile dallo scorso 28 ottobre, Bayonetta 3 propone una storia senza troppe pretese narrative o sostrati particolarmente approfonditi. Il cardine della storia è dettato da una sequela di quadretti assurdi ed esageratamente scenografici. Una serie di personaggi istrionici e caleidoscopici si susseguono sullo schermo della nostra console (anche se vi consigliamo di provare il titolo su TV, ma ci arriviamo più avanti).
Bayonetta 3 prosegue dunque sulla sua strada, già spianata dai precedenti capitoli e diversi colpi di scena (più scenografici in realtà). Fatto salvo qualche momento dialogico più sottile, Bayonetta 3 presenta diversi personaggi vecchi e nuovi, accanto ai classici Homunculus. Tutti da scoprire e di cui non vi sveleremo troppo.
Questi compaiono in orde in quasi ogni scontro che dobbiamo affrontare, durante i quali ci saranno anche dei boss, abbastanza facili da sconfiggere. A tal proposito, ricordiamo che abbiamo a disposizione tre diversi livelli di difficoltà, e ciascuno presenta sfide commisurate alla modalità selezionata.
Sfida tra Angeli e Demoni
Non perdiamo di vista il nostro obiettivo e guardiamo meglio al gameplay, dove guidiamo Cereza o Viola, ma solo nei livelli dedicati, per far fuori tutti gli Homunculus che compariranno. Altri contenuti però popolano il gioco, con zone secondarie piene dei cosiddetti Versetti opzionali, e con diverse possibilità di esplorazione. Questo aspetto ci consente di raccogliere le Lacrime di Sangue di Umbra sparse per i mondi, oltre alle prove di abilità contro Angeli e Demoni, puzzle da risolvere e altro ancora. Vi assicuriamo però che avrete di fronte una serie di sfide con tratti non solo action, ma che promettono una commistione di generi che piacerà sicuramente.
In Bayonetta 3 ci sono stavolta anche dei comprimari fortissimi e davvero validi, per quanto la Strega di Umbra possa equipaggiare due set di armi per volta. Oltre a questo, può assumere le sembianze delle creature demoniache controllate, controllando a nostra volta il demone stesso. Questo però non salva Cereza da danni subiti, in quanto non può difendersi dagli attacchi. Ricordiamo anche che l’evocazione è possibile solo quando la barra magica è abbastanza piena, ma che si svuota con rapidità e negli scontri sono sempre più richiesti precisione e controllo.
Anche l’occhio (e l’orecchio) vuole la sua parte
Nel corso delle partite, Bayonetta 3 presenta strumenti e demoni inediti, grazie ai quali possiamo sperimentare soluzioni diverse per caratterizzare gli scontri. È qui che arrivano però i nei di cui vi avevamo parlato in apertura, riguardanti soprattutto il comparto tecnico, e in parte grafico, che il motore di gioco mostra su Nintendo Switch.
Probabilmente un limite della console stessa, che non consente di rendere giustizia a Bayonetta 3, e che comporta di conseguenza diverse difficoltà. Tra queste, instabilità nel frame rate, risoluzione sporca e con alcune fatiche dovute a glitch, blurring e diversi altri difetti grafici.
Per equilibrare questi difetti, il comparto audio arriva in aiuto, con una colonna sonora di tutto rispetto e con una nuova doppiatrice, Jennifer Tale, per la protagonista, che porta avanti l’eredità di Hellena Taylor con onore e tenendo alta la bandiera dell’identità della Strega. Una scelta decisamente appropriata da parte del team Platinum Games, che tenta così di risollevarsi dopo la recente dichiarazione di fallimento del progetto Babylon’s Fall realizzato in maniera insoddisfacente con Square Enix.
La recensione di Bayonetta 3 in pillole
Bayonetta 3 forse non colpisce quanto il secondo capitolo nel comparto artistico, ma non mancano momenti narrativi di impatto. La durata e rigiocabilità di questo titolo sono meritevoli di nota, garantendo almeno circa quindici ore di azione e adrenalina. Senza dimenticare tutto quello che vi attende dopo i titoli di coda, ma questa è un’altra storia. Le incertezze tecniche inficiano in parte il nostro giudizio complessivo nei confronti di Bayonetta 3, ma questo non diminuisce le capacità di spettacolarizzazione di questo gioco, estroso e variegato. Infine il mix di generi, che non annichilisce quello action che la fa da padrone, rende il nuovo lavoro di Platinum Games davvero meritevole della vostra attenzione e indispensabile per gli amanti della serie e del genere in questione.
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