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Lancia 037 rinasce: tutti i dettagli di Kimera EVO37

Lancia 037 rinasce: tutti i dettagli di Kimera EVO37, restomod da 505 CV

Un nuovo modello Lancia? Non proprio, anche se vorremmo tanto vedere la rinascita di questo glorioso marchio, definito da un famosissimo manager “senza storia e importanza”. Lancia 037 però è comunque rinata per mano di Kimera Automobili, una piccola Casa cuneese fondata dal pilota di rally Luca Betti, e che lancia la sua prima creazione, Kimera EVO37. È una Lancia 037 modernizzata? Si, ma è anche molto di più. Conosciamo allora la storia di Kimera Automobili, della leggendaria 037 e della incredibile protagonista di oggi, EVO37.

Che cos’è un restomod? E che cos’è Kimera Automobili?

Kimera EVO37 non è solo una citazione di una Lancia 037, è una vera e propria reincarnazione moderna di un’auto a dir poco leggendaria, storia del mondo dei rally e non solo. Si tratta infatti di una restomod. Approfondiremo questo argomento tra qualche giorno, ma in breve un’automobile restomod è un’auto classica rivista, corretta e modernizzata con componenti meccaniche, estetiche ed interne al passo coi tempi.

Come vedremo, la base di partenza è la stessa della Lancia 037, e gli artefici di questa vera e propria opera d’arte sono i ragazzi di Kimera Automobili. Questa piccola Casa, fondata dal pilota di rally Luca Betti, ha sede a Cuneo, a Villa Kimera, ed affonda le sue radici direttamente nel mondo dei rally. Il padre di Luca, Andrea, fu infatti Campione Italiano al volante di Lancia Stratos, e anche lo stesso Luca Betti è stato un pilota di successo, sfiorando il prestigioso titolo di Campione Europeo Rally nel 2011 da indipendente.

Lancia 037 Kimera EVO37 Luca Betti

Abbandonata per ora la carriera agonistica, ha fondato la Kimera Automobili, con sempre un grande amore per i rally, e per le Lancia in particolare, legate a doppio filo con la sua famiglia. Dalle capacità di competitività e cura dei dettagli imparate negli anni di competizioni, Kimera Automobili non ha semplicemente migliorato una Lancia 037. L’auto è stata totalmente rivista, affidandosi a specialisti e agli ingegneri e ai tecnici che negli anni ’80 l’hanno resa grande.

La Lancia 037, l’ultima trazione posteriore a vincere il Campionato Mondiale Rally

I meno appassionati del mondo dei rally tra voi si staranno sicuramente chiedendo: “Ma cos’ha di così speciale questa Lancia che non ho mai sentito?”. Nonostante infatti la Stratos e soprattutto l’immortale Delta Integrale abbiano polarizzato su di loro le maggiori attenzioni del pubblico, la Lancia 037 è forse l’auto da rally più sorprendente e incredibile degli ultimi 50 anni.

Lancia-037-stradale

Già dalle linee, da vera sportiva di razza più assimilabili ad un’auto da corsa in pista più che da rally (aspetto che la accomuna alla Stratos), si capisce che 037 è un’auto diversa dal solito. Per capire fino in fondo cosa renda speciale quest’auto dobbiamo fare un piccolo recap del periodo storico di quest’auto. Siamo nel 1981, e FIAT ha vinto diversi Campionati del Mondo Rally con la mitica 131 Abarth. C’è però bisogno di un nuovo modello, più estremo e performante che potesse partecipare alla nuova categoria regina, il Gruppo B. Così, l’Ingegner Sergio Limone, una figura storica dell’automobilismo italiano, fu il responsabile del progetto, che doveva essere pronto per la stagione 1982.

Lancia 037 stradale posteriore

L’auto che venne creata fu un lavoro di collaborazione tra Case leggendarie: Abarth si occupò della messa a punto del motore; Lancia e Dallara realizzarono il telaio, derivato da quello della sportiva stradale Beta Montecarlo; FIAT infine mise a disposizione la Squadra Corse, capitanata da Cesare Fiorio. La 037 non nacque subito come Lancia, ma lo diventò al Salone di Torino del 1981, dove venne presentata anche la versione stradale. Questa, pur offrendo un motore 2.0 sovralimentato con compressore volumetrico Volumex da 205 CV e un’estetica eccezionale, non ebbe grande successo commerciale. In ogni caso, l’intento di Lancia non era quello di costruire un’automobile stradale di successo: l’obiettivo era quello di vincere in Campionato Mondiale Rally.

L’ultima auto a due ruote motrici a vincere un Mondiale Rally

Dagli stabilimenti di Lancia Corse di Via Caraglio, nel quartiere di Borgo San Paolo a Torino, uscì un’auto da corsa che sfidava tutte le regole. Nel 1981, infatti, aveva debuttato un’auto che avrebbe di lì a poco cambiato il mondo dei rally e dell’auto: Audi quattro. Con la sua trazione integrale e la potenza del suo 5 cilindri turbo, aveva segnato la strada per tutte le rivali: la trazione integrale è la risposta per vincere nei rally.

Lancia 037 in gara neve

Sembra però che in Lancia, quando hanno mandato il messaggio, fossero un po’ distratti… A parte gli scherzi, in Lancia credevano che una trazione posteriore leggera, agile, “derapante” e potente potesse ancora dire la sua contro la stabilissima ma pesante e poco agile Audi. Per questo, la 037 continuò ad avere la trazione posteriore. Dopo un debutto “d’esplorazione” nel 1982, i piloti Markku Alén, Walter Rohrl, Attilio Bettega e Adartico Vudafieri arrivarono al 1983 con la fame di battere i tedeschi e la loro quattro.

Lancia 037 Audi Quattro

Nonostante la sola trazione posteriore, la Lancia Rally 037 (questo il nome completo) grazie al suo motore 2.0 sovralimentato da oltre 320 CV e il peso piuma di 1020 kg riuscì a vincere 5 tappe del Campionato del Mondo 1983, riuscendo in una incredibile tripletta sul podio al Rally di Sanremo. Il Titolo Piloti andò quell’anno all’Audi di Hannu Mikkola, ma il Campionato del Mondo Rally Costruttori andò proprio alla Lancia 037, che battè la incredibile Audi quattro, dominatrice degli anni successivi.

Lancia 037 in gara sterrato

La 037 riuscì in un miracolo sportivo: battere i favoritissimi tedeschi con un mezzo sulla carta inferiore, ma a dir poco leggendario. La sua carriera finì nel 1985, sostituita dalla Lancia Delta S4, la prima Lancia rally a trazione integrale, ma la 037 è rimasta nella storia. La 037 è infatti ad oggi l’ultima automobile a due ruote motrici in grado di aggiudicarsi il Campionato del Mondo Rally, da quel momento appannaggio delle automobili a trazione integrale.

Kimera EVO37, un restomod rispettoso, diretto dagli artefici della Lancia 037

Ora che abbiamo capito l’importanza incredibile di Lancia 037 nel mondo dei rally e non solo, possiamo comprendere meglio il lavoro rispettoso e meticoloso che Kimera Automobili ha messo in piedi per creare la EVO37. E rispetto è senza dubbio la parola d’ordine che Luca Betti e la sua squadra hanno avuto fin dall’inizio di questo progetto.

Kimera non ha infatti effettuato nessuna modifica che potesse stravolgere o modificare il progetto iniziale della 037. Sul sito ufficiale di Kimera infatti campeggia con grande orgoglio la frase “Profondo Rispetto“, mantra dell’intero progetto. Il team cuneese ha infatti coinvolto fin da subito il team di ingegneri artefice di questa incredibile automobile. In che modo? Claudio Lombardi, ingegnere motorista e progettista dietro tutti i progetti della Squadra Corse Lancia, si è occupato della revisione del motore.

Sergio Limone
Credits: Fondazione Gino Macaluso

L’ingegner Sergio Limone, responsabile del progetto 037 e di decine di altre leggendarie auto da corsa del Gruppo FIAT, tra cui ad esempio la 155 DTM, ha invece supervisionato e approvato le modifiche al telaio d’origine. L’ingegner Vittorio Roberti, altro artefice delle vittorie del Gruppo FIAT nelle competizioni tra gli anni ’70 e ’90, ha supervisionato e approvato il processo produttivo e i materiali utilizzati. Infine, il mitico pilota Miki Biasion, due volte Campione del Mondo Rally su Lancia Delta Integrale, ha dato il suo contributo nello sviluppo della vettura. Ma non solo: a quanto sembra infatti Biasion si occuperà anche del collaudo su strada.

Lancia 037 Miki Biasion

Infine, in Kimera non hanno fatto tutto da soli. Si sono infatti avvalsi anche della collaborazione con eccellenze piemontesi ed italiane per la realizzazione della EVO37. Qualche nome? Italtecnica, che si è occupata della messa a punto del motore, la Bonetto CV di Avigliana, specialista nella messa a punto di prototipi e vetture da competizione, la Bellasi di Novara, specializzata nella lavorazione della fibra di carbonio. Non mancano poi delle eccellenze nostrane note in tutto il mondo come Brembo, Pirelli, Pakelo, Sparco e Andreani-Öhlins.

L’estetica e le modifiche rispetto alla Lancia 037: telaio d’origine migliorato e carrozzeria in in fibra di carbonio

Ma quindi che cos’è Kimera EVO37? Si tratta di una Lancia 037 modernizzata e potenziata? Si, ma non solo. In Kimera infatti hanno migliorato praticamente ogni centimetro dell’auto di partenza, a partire dal telaio. Come vi abbiamo raccontato poco fa, infatti, il telaio di Lancia 037 è derivato da quello di Lancia Beta Montecarlo, a cui i tecnici FIAT aggiunsero due strutture tubolari e leggere all’anteriore e al posteriore. Queste strutture però non erano portanti, e non aggiungevano rigidità strutturale all’auto, demandata ancora interamente alla “cellula” centrale della Beta Montecarlo.

Kimera EVO37 telaio

Sotto la supervisione di Sergio Limone, però, in Kimera hanno deciso di fare un passo avanti, mancato nel 1982 per la 037 ma fatto poi con grandi risultati sulla successiva Delta S4. Partendo sempre da una Lancia Beta Montecarlo “donatrice” della cellula centrale, a questa sono state aggiunte nuovamente le strutture tubolari, ma con una sostanziale differenza. Queste ora sono infatti portanti, ingegnerizzate dalla Bonetto CV, per una maggiore rigidità dell’intero telaio, lasciando alla cellula della Beta Montecarlo solo il compito di “proteggere” l’abitacolo. Inoltre, visto che alla cellula centrale non è più demandata tutta la rigidità dell’auto, è stato studiato un roll-bar per l’abitacolo integrato nella struttura. Così si massimizza la sicurezza e la rigidità strutturale, nonché lo spazio a bordo, in quanto il roll-bar non ruba prezioso spazio all’interno.

Kimera EVO37 frontale

Su questo telaio totalmente rinnovato, Kimera EVO37 è vestita da una carrozzeria in fibra di carbonio realizzata ad hoc per lei. La lunghezza è leggermente maggiore rispetto alla 037 Stradale, ed è anche leggermente più larga. L’estetica però è rimasta fedele all’originale, concepita dal fondatore di Kimera Luca Betti. Le linee infatti rimangono nell’insieme le stesse di 037, tipicamente anni ’70/’80. Il frontale è squadrato e dominato dai quattro fari tondi, che verranno poi ripresi anche dalla Delta S4 e dalla leggendaria Delta Integrale.

Ovviamente però, essendo di fronte ad una restomod, i fari qui sono full LED, sia davanti che dietro. Anche la mascherina è stata modificata, resa più moderna, e aggressiva, non più cromata come sulle Beta stradali ma scura, minacciosa e aggressiva. Questa nuova mascherina conserva il logo Lancia fiero al centro e sfoggia il logo EVO37, con colorazione di fondo che riprende la mitica livrea Martini. Non manca poi la “bugna” centrale sul cofano, mentre lateralmente si notano delle linee un po’ più moderne, filanti e definite.

Lancia 037 Kimera EVO37 posteriore

La 037 lateralmente sembrava infatti realizzata con la squadra e il righello. Qui la fibra di carbonio è sapientemente levigata per creare un look moderno ma allo stesso tempo rispettoso della tradizione. Nella stessa direzione vanno i cerchi, dal disegno simile a quello della successiva Delta HF 4WD, e di dimensioni molto più generose. Siamo infatti a 18 pollici all’anteriore e 19 al posteriore, misure necessarie per fare spazio agli enormi freni Brembo celati al di sotto. Infine, il posteriore è dominato dall’enorme alettone in tinta carrozzeria, molto più bello e generoso rispetto a quello in plastica della 037 Stradale. Poco più sotto si nota poi la presa d’aria nera e i fari Full LED Circolari, entrambi ripresi dalla versione di Gruppo B e diversi dalla più paciosa 037 Stradale, che sfoggiava una presa d’aria in tinta e fari quadrati.

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Un nuovo modello Lancia? Non proprio, anche se vorremmo tanto vedere la rinascita di questo glorioso marchio, definito da un famosissimo manager “senza storia e importanza”. Lancia 037 però è comunque rinata per mano di Kimera Automobili, una piccola Casa cuneese fondata dal pilota di rally Luca Betti, e che lancia la sua prima creazione, Kimera EVO37. È una Lancia 037 modernizzata? Si, ma è anche molto di più. Conosciamo allora la storia di Kimera Automobili, della leggendaria 037 e della incredibile protagonista di oggi, EVO37.

Che cos’è un restomod? E che cos’è Kimera Automobili?

Kimera EVO37 non è solo una citazione di una Lancia 037, è una vera e propria reincarnazione moderna di un’auto a dir poco leggendaria, storia del mondo dei rally e non solo. Si tratta infatti di una restomod. Approfondiremo questo argomento tra qualche giorno, ma in breve un’automobile restomod è un’auto classica rivista, corretta e modernizzata con componenti meccaniche, estetiche ed interne al passo coi tempi.

Come vedremo, la base di partenza è la stessa della Lancia 037, e gli artefici di questa vera e propria opera d’arte sono i ragazzi di Kimera Automobili. Questa piccola Casa, fondata dal pilota di rally Luca Betti, ha sede a Cuneo, a Villa Kimera, ed affonda le sue radici direttamente nel mondo dei rally. Il padre di Luca, Andrea, fu infatti Campione Italiano al volante di Lancia Stratos, e anche lo stesso Luca Betti è stato un pilota di successo, sfiorando il prestigioso titolo di Campione Europeo Rally nel 2011 da indipendente.

Lancia 037 Kimera EVO37 Luca Betti

Abbandonata per ora la carriera agonistica, ha fondato la Kimera Automobili, con sempre un grande amore per i rally, e per le Lancia in particolare, legate a doppio filo con la sua famiglia. Dalle capacità di competitività e cura dei dettagli imparate negli anni di competizioni, Kimera Automobili non ha semplicemente migliorato una Lancia 037. L’auto è stata totalmente rivista, affidandosi a specialisti e agli ingegneri e ai tecnici che negli anni ’80 l’hanno resa grande.

La Lancia 037, l’ultima trazione posteriore a vincere il Campionato Mondiale Rally

I meno appassionati del mondo dei rally tra voi si staranno sicuramente chiedendo: “Ma cos’ha di così speciale questa Lancia che non ho mai sentito?”. Nonostante infatti la Stratos e soprattutto l’immortale Delta Integrale abbiano polarizzato su di loro le maggiori attenzioni del pubblico, la Lancia 037 è forse l’auto da rally più sorprendente e incredibile degli ultimi 50 anni.

Lancia-037-stradale

Già dalle linee, da vera sportiva di razza più assimilabili ad un’auto da corsa in pista più che da rally (aspetto che la accomuna alla Stratos), si capisce che 037 è un’auto diversa dal solito. Per capire fino in fondo cosa renda speciale quest’auto dobbiamo fare un piccolo recap del periodo storico di quest’auto. Siamo nel 1981, e FIAT ha vinto diversi Campionati del Mondo Rally con la mitica 131 Abarth. C’è però bisogno di un nuovo modello, più estremo e performante che potesse partecipare alla nuova categoria regina, il Gruppo B. Così, l’Ingegner Sergio Limone, una figura storica dell’automobilismo italiano, fu il responsabile del progetto, che doveva essere pronto per la stagione 1982.

Lancia 037 stradale posteriore

L’auto che venne creata fu un lavoro di collaborazione tra Case leggendarie: Abarth si occupò della messa a punto del motore; Lancia e Dallara realizzarono il telaio, derivato da quello della sportiva stradale Beta Montecarlo; FIAT infine mise a disposizione la Squadra Corse, capitanata da Cesare Fiorio. La 037 non nacque subito come Lancia, ma lo diventò al Salone di Torino del 1981, dove venne presentata anche la versione stradale. Questa, pur offrendo un motore 2.0 sovralimentato con compressore volumetrico Volumex da 205 CV e un’estetica eccezionale, non ebbe grande successo commerciale. In ogni caso, l’intento di Lancia non era quello di costruire un’automobile stradale di successo: l’obiettivo era quello di vincere in Campionato Mondiale Rally.

L’ultima auto a due ruote motrici a vincere un Mondiale Rally

Dagli stabilimenti di Lancia Corse di Via Caraglio, nel quartiere di Borgo San Paolo a Torino, uscì un’auto da corsa che sfidava tutte le regole. Nel 1981, infatti, aveva debuttato un’auto che avrebbe di lì a poco cambiato il mondo dei rally e dell’auto: Audi quattro. Con la sua trazione integrale e la potenza del suo 5 cilindri turbo, aveva segnato la strada per tutte le rivali: la trazione integrale è la risposta per vincere nei rally.

Lancia 037 in gara neve

Sembra però che in Lancia, quando hanno mandato il messaggio, fossero un po’ distratti… A parte gli scherzi, in Lancia credevano che una trazione posteriore leggera, agile, “derapante” e potente potesse ancora dire la sua contro la stabilissima ma pesante e poco agile Audi. Per questo, la 037 continuò ad avere la trazione posteriore. Dopo un debutto “d’esplorazione” nel 1982, i piloti Markku Alén, Walter Rohrl, Attilio Bettega e Adartico Vudafieri arrivarono al 1983 con la fame di battere i tedeschi e la loro quattro.

Lancia 037 Audi Quattro

Nonostante la sola trazione posteriore, la Lancia Rally 037 (questo il nome completo) grazie al suo motore 2.0 sovralimentato da oltre 320 CV e il peso piuma di 1020 kg riuscì a vincere 5 tappe del Campionato del Mondo 1983, riuscendo in una incredibile tripletta sul podio al Rally di Sanremo. Il Titolo Piloti andò quell’anno all’Audi di Hannu Mikkola, ma il Campionato del Mondo Rally Costruttori andò proprio alla Lancia 037, che battè la incredibile Audi quattro, dominatrice degli anni successivi.

Lancia 037 in gara sterrato

La 037 riuscì in un miracolo sportivo: battere i favoritissimi tedeschi con un mezzo sulla carta inferiore, ma a dir poco leggendario. La sua carriera finì nel 1985, sostituita dalla Lancia Delta S4, la prima Lancia rally a trazione integrale, ma la 037 è rimasta nella storia. La 037 è infatti ad oggi l’ultima automobile a due ruote motrici in grado di aggiudicarsi il Campionato del Mondo Rally, da quel momento appannaggio delle automobili a trazione integrale.

Kimera EVO37, un restomod rispettoso, diretto dagli artefici della Lancia 037

Ora che abbiamo capito l’importanza incredibile di Lancia 037 nel mondo dei rally e non solo, possiamo comprendere meglio il lavoro rispettoso e meticoloso che Kimera Automobili ha messo in piedi per creare la EVO37. E rispetto è senza dubbio la parola d’ordine che Luca Betti e la sua squadra hanno avuto fin dall’inizio di questo progetto.

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Kimera non ha infatti effettuato nessuna modifica che potesse stravolgere o modificare il progetto iniziale della 037. Sul sito ufficiale di Kimera infatti campeggia con grande orgoglio la frase “Profondo Rispetto“, mantra dell’intero progetto. Il team cuneese ha infatti coinvolto fin da subito il team di ingegneri artefice di questa incredibile automobile. In che modo? Claudio Lombardi, ingegnere motorista e progettista dietro tutti i progetti della Squadra Corse Lancia, si è occupato della revisione del motore.

Sergio Limone
Credits: Fondazione Gino Macaluso

L’ingegner Sergio Limone, responsabile del progetto 037 e di decine di altre leggendarie auto da corsa del Gruppo FIAT, tra cui ad esempio la 155 DTM, ha invece supervisionato e approvato le modifiche al telaio d’origine. L’ingegner Vittorio Roberti, altro artefice delle vittorie del Gruppo FIAT nelle competizioni tra gli anni ’70 e ’90, ha supervisionato e approvato il processo produttivo e i materiali utilizzati. Infine, il mitico pilota Miki Biasion, due volte Campione del Mondo Rally su Lancia Delta Integrale, ha dato il suo contributo nello sviluppo della vettura. Ma non solo: a quanto sembra infatti Biasion si occuperà anche del collaudo su strada.

Lancia 037 Miki Biasion

Infine, in Kimera non hanno fatto tutto da soli. Si sono infatti avvalsi anche della collaborazione con eccellenze piemontesi ed italiane per la realizzazione della EVO37. Qualche nome? Italtecnica, che si è occupata della messa a punto del motore, la Bonetto CV di Avigliana, specialista nella messa a punto di prototipi e vetture da competizione, la Bellasi di Novara, specializzata nella lavorazione della fibra di carbonio. Non mancano poi delle eccellenze nostrane note in tutto il mondo come Brembo, Pirelli, Pakelo, Sparco e Andreani-Öhlins.

L’estetica e le modifiche rispetto alla Lancia 037: telaio d’origine migliorato e carrozzeria in in fibra di carbonio

Ma quindi che cos’è Kimera EVO37? Si tratta di una Lancia 037 modernizzata e potenziata? Si, ma non solo. In Kimera infatti hanno migliorato praticamente ogni centimetro dell’auto di partenza, a partire dal telaio. Come vi abbiamo raccontato poco fa, infatti, il telaio di Lancia 037 è derivato da quello di Lancia Beta Montecarlo, a cui i tecnici FIAT aggiunsero due strutture tubolari e leggere all’anteriore e al posteriore. Queste strutture però non erano portanti, e non aggiungevano rigidità strutturale all’auto, demandata ancora interamente alla “cellula” centrale della Beta Montecarlo.

Kimera EVO37 telaio

Sotto la supervisione di Sergio Limone, però, in Kimera hanno deciso di fare un passo avanti, mancato nel 1982 per la 037 ma fatto poi con grandi risultati sulla successiva Delta S4. Partendo sempre da una Lancia Beta Montecarlo “donatrice” della cellula centrale, a questa sono state aggiunte nuovamente le strutture tubolari, ma con una sostanziale differenza. Queste ora sono infatti portanti, ingegnerizzate dalla Bonetto CV, per una maggiore rigidità dell’intero telaio, lasciando alla cellula della Beta Montecarlo solo il compito di “proteggere” l’abitacolo. Inoltre, visto che alla cellula centrale non è più demandata tutta la rigidità dell’auto, è stato studiato un roll-bar per l’abitacolo integrato nella struttura. Così si massimizza la sicurezza e la rigidità strutturale, nonché lo spazio a bordo, in quanto il roll-bar non ruba prezioso spazio all’interno.

Kimera EVO37 frontale

Su questo telaio totalmente rinnovato, Kimera EVO37 è vestita da una carrozzeria in fibra di carbonio realizzata ad hoc per lei. La lunghezza è leggermente maggiore rispetto alla 037 Stradale, ed è anche leggermente più larga. L’estetica però è rimasta fedele all’originale, concepita dal fondatore di Kimera Luca Betti. Le linee infatti rimangono nell’insieme le stesse di 037, tipicamente anni ’70/’80. Il frontale è squadrato e dominato dai quattro fari tondi, che verranno poi ripresi anche dalla Delta S4 e dalla leggendaria Delta Integrale.

Ovviamente però, essendo di fronte ad una restomod, i fari qui sono full LED, sia davanti che dietro. Anche la mascherina è stata modificata, resa più moderna, e aggressiva, non più cromata come sulle Beta stradali ma scura, minacciosa e aggressiva. Questa nuova mascherina conserva il logo Lancia fiero al centro e sfoggia il logo EVO37, con colorazione di fondo che riprende la mitica livrea Martini. Non manca poi la “bugna” centrale sul cofano, mentre lateralmente si notano delle linee un po’ più moderne, filanti e definite.

Lancia 037 Kimera EVO37 posteriore

La 037 lateralmente sembrava infatti realizzata con la squadra e il righello. Qui la fibra di carbonio è sapientemente levigata per creare un look moderno ma allo stesso tempo rispettoso della tradizione. Nella stessa direzione vanno i cerchi, dal disegno simile a quello della successiva Delta HF 4WD, e di dimensioni molto più generose. Siamo infatti a 18 pollici all’anteriore e 19 al posteriore, misure necessarie per fare spazio agli enormi freni Brembo celati al di sotto. Infine, il posteriore è dominato dall’enorme alettone in tinta carrozzeria, molto più bello e generoso rispetto a quello in plastica della 037 Stradale. Poco più sotto si nota poi la presa d’aria nera e i fari Full LED Circolari, entrambi ripresi dalla versione di Gruppo B e diversi dalla più paciosa 037 Stradale, che sfoggiava una presa d’aria in tinta e fari quadrati.

La meccanica di Kimera EVO37: motore perfezionato da Italtecnica, turbo+compressore come la Delta S4 e 505 CV!

Da fuori quindi Kimera EVO37 modernizza con rispetto le linee della Lancia 037. Ma il vero show è sotto la carrozzeria. Kimera EVO37 sarà infatti più leggera dei 1170 kg della 037 Stradale, grazie all’uso della fibra di carbonio per la carrozzeria, con un peso ancora non dichiarato ufficialmente, ma che sarà nell’ordine dei 1000 kg. A livello sospensivo e telaistico, insieme alla già citata struttura portante in Kimera hanno conservato lo schema originale di 037, già molto sofisticato. Abbiamo infatti sospensioni a doppio quadrilatero su tutte e quattro le ruote, con doppi ammortizzatori al posteriore per garantire una migliore aderenza sui fondi difficili.

Lancia 037 Kimera EVO37 sospensioni

Molle e ammortizzatori sono by Andreani-Ohlins, e i freni sono degli enormi autoventilanti da 365 mm su tutte e 4 le ruote realizzati da Brembo. Ogni componente della meccanica è realizzato con materiali di pregio: carbonio, kevlar, ma anche titanio e alluminio ricavati dal pieno. Le gomme inoltre sono delle Pirelli P-Zero con misura differenziata tra anteriore e posteriore, e spalla molto ribassata. Dove però Kimera EVO37 ha modificato maggiormente il progetto originale è a livello motoristico.

Lancia 037 Kimera Evo37 laterale

Seppur con grande rispetto, in Kimera hanno scelto un’evoluzione naturale del 2.0 con compressore volumetrico della 037. Il motore di partenza infatti è quello dell’ultima evoluzione della 037, la Evo2 appunto, da 2.111 cm3 e 350 CV. Il motore originale, di cui si utilizza il blocco, è però stato totalmente riprogettato e re-ingegnerizzato da zero da Italtecnica, con il supporto dell’Ingegner Lombardi. Per cominciare, la cilindrata del Bialbero è stata portata a 2,15 litri. Il quattro cilindri in linea 16 valvole è stato poi dotato dell’evoluzione riservata alla successiva Delta S4. Ovvero, Kimera EVO37 è dotata sia di compressore volumetrico sia di un turbocompressore.

Lancia 037 Kimera EVO37 motore

Una doppia sovralimentazione che si rifà alla storia di Lancia, ma che è anche terribilmente moderna, usato oggi anche in Formula 1, a riprova del livello tecnologico raggiunto a Borgo San Paolo negli anni ’80. Il sistema turbo più compressore volumetrico è dotato di un turbocompressore che agisce agli alti regimi, e di un compressore volumetrico di tipo Roots, di stessa concezione del Volumex Lancia. La novità è però la presenza di un’elettrofrizione, ovviamente elettronica. Cosa significa? Che il compressore non assorbe potenza al motore quando non serve, come succede sulle automobili volumetriche tradizionali. Questo porta ad avere tutti i benefici di un classico compressore, ovvero la coppia in basso e la prontezza all’acceleratore, ma senza l’assorbimento di potenza tipico di questa soluzione.

Lancia 037 con Kimera EVO37

Il motore è stato poi alleggerito, è dotato di gestione elettronica di motore e sovralimentazioni ed è accoppiato ad un nuovo cambio manuale a 6 marce e ad un differenziale autobloccante posteriore. Le prestazioni di questo motore sono incredibili: eroga infatti 505 CV e 550 Nm di coppia, numeri superiori anche alla più estrema versione di 037 da corsa. Un motore che tributa sia la Lancia 037 che la Delta S4, considerata la vettura Gruppo B con il miglior motore mai creata. Non abbiamo ancora delle prestazioni dichiarate, ma siamo sicuri che possa tenere testa alle migliori supercar al mondo.

Quanto costa Kimera EVO37? E quante ne verranno prodotte?

Kimera EVO37 non è quindi solo una restomod di Lancia 037. Si tratta di una supercar moderna, potente e all’avanguardia. Forte di un’estetica a dir poco eccezionale, è un tributo alla tecnologia italiana, all’eccellenza motoristica piemontese, al marchio Lancia e alle supercar analogiche, cattive, carismatiche. Kimera EVO37 non rimarrà infatti un esemplare unico. La presentazione ufficiale arriverà in una cornice prestigiosissima, il Goodwood Festival Of Speed di luglio. Gli occhi saranno sicuramente tutti su di lei, e diversi acquirenti potranno pensare di acquistarla. Saranno infatti prodotti solo 37 esemplari (e quanti sennò?), dei quali già 11 sono stati venduti a collezionisti internazionali.

Il prezzo? La base di partenza è di 480.000 euro più IVA. Un listino a dir poco stellare, ma che non stona su un’automobile speciale come Kimera EVO37. Quest’automobile ha già stregato tantissimi appassionati, che forse non si erano dimenticati di Lancia e di 037 come alcuni vogliono pensare. E anche chi non conosceva quest’automobile leggendaria, ora ne è sicuramente innamorato. I nostri complimenti alla giovane Kimera Automobili, che ha realizzato praticamente da zero un sogno e un’automobile incredibile, che speriamo con tutto il cuore di poter vedere presto e magari provare per voi. E voi, cosa ne penaste? Vi piace questa Kimera EVO37? Conoscevate già la storia della incredibile Lancia 037? Fatecelo sapere qui sotto nei commenti, vi aspettiamo!

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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