La tecnologia sta rivoluzionando completamente le nostre vite. Ogni aspetto della nostra giornata sta piano piano cambiando e questo influisce direttamente anche sui nostri occhi. I dispositivi digitali influiscono moltissimo sul nostro sguardo, su come e quanto si muove e su dove si posa. Per questo motivo quindi ZEISS ha lanciato SmartLife, un nuovo portafoglio di lenti da vista, pronto a soddisfare tutte le necessità moderne dei nostri occhi.
ZEISS SmartLife, le lenti per le donne e gli uomini di oggi
Ci sono tantissimi dati che dimostrano quanto la tecnologia stia diventando sempre più pervasiva nelle nostre vite. Siamo connessi con la rete e di conseguenza con il mondo e questo diventa giorno dopo giorno più vero per le fasce d’età più alte, che registrano i maggiori tassi di crescita. Le stesse persone che, per ragioni fisiologiche, devono stare particolarmente alla salute dei propri occhi, per poter vedere al meglio.
Così ZEISS, gruppo tecnologico leader nel campo dell’ottica e dell’optoelettronica, ha deciso di lanciare un portafoglio di lenti che si adatti ai nuovi bisogni. Tutto parte da un’attenta analisi dei comportamenti visivi della popolazione, in rapporto a come cambia l’utilizzo dei device.
Uno degli aspetti chiave in cui sono cambiate le nostre abitudini riguarda direttamente gli smartphone. Oggi questi dispositivi offrono molte più potenzialità e questo richiede un’attenzione uditiva e soprattutto visiva molto più intensa. Dai dati in particolare emerge che il 70% dei consumatori usa più di un dispositivo e svolge più attività contemporaneamente. Moltissimi ad esempio utilizzano lo smartphone per guardare le mappe mentre si spostano a piedi per la città e l’Internet of Things offrirà tante altre possibilità d’uso.
Tutto questo comporta che i device sono tenuti molto più vicini agli occhi, ma non solo. Il Dynamic Gaze Study condotto da ZEISS ha approfondito l’influenza degli smartphone sul nostro sguardo, per scoprire come impatti anche sul movimento stesso degli occhi.
Lo studio di ZEISS alla base delle nuove lenti
L’analisi condotta dallo ZEISS Vision Science Lab di Tubinga, in Germania, è avvenuto osservando i soggetti alle prese con diverse attività, con e senza smartphone. Sfruttando strumenti tecnologici e telecamere, hanno registrato tutti i movimenti degli occhi nei due casi, valutando di conseguenza le variazioni.
Il risultato è che l’impatto è piuttosto forte. Gli occhi si spostano molto più frequentemente quando è presente uno smartphone. Soprattutto poi si tende ad osservare il device semplicemente spostando lo sguardo, senza muovere effettivamente la testa.
Questo significa che la parte inferiore della lente dell’occhiale viene sfruttata molto di più che in passato e di conseguenza ZEISS ha incorporato questo fattore nel suo portafoglio SmartLife. Ed è solo uno degli accorgimenti presi per offrire un’esperienza di visione molto più curata e meno stressante per gli occhi.
Il tutto incrociato con le necessità personali legate all’età. Con il passare del tempo cambia sia lo stile di vita, ma soprattutto l’anatomia e la fisiologia degli occhi. Questo significa che le persone di età più avanzata hanno necessità differenti che vanno oltre la semplice introduzione di lenti progressive o monofocali. Tutto questo si riflette nella grande varietà del nuovo portafoglio di lenti ZEISS, offrendo un campo di visione più esteso e adatto alle necessità moderne.
L’importanza delle nuove lenti ZEISS
Dopo la presentazione del nuovo portafoglio, abbiamo avuto l’occasione di parlare con Elena Rubino, Head of Marketing Zeiss Vision Care. Ci siamo fatti raccontare come nasce il progetto SmartLife e lei ci ha spiegato che tutto parte “dall’idea di dare delle soluzioni visive alle persone che hanno cambiato il modo di vedere. L’uso dei dispositivi digitali, soprattutto mentre siamo in movimento, ha proprio cambiato il modo di muovere gli occhi e di guardare“.
Tramite tecnologie avanzate di eye tracking ZEISS ha studiato attentamente i movimenti degli occhi per poter creare le proprie nuove lenti che tenessero in considerazione i cambiamenti nelle abitudini. Il risultato risponde “a uno stile di vita nuovo che ci vede tutti indipendentemente dall’età connessi e in movimento” e punta a permettere a chiunque dal ventenne all’ottantenne “di continuare a fare quello che a loro piace, a godersi la vita senza sentirsi limitati“.
“Scegliere il meglio perché una persona se lo merita“
Trasmettere il messaggio di quanto sia importante e significativo vedere al meglio, non è un compito così semplice ci ha spiegato Rubino. Questo per tanti motivi, a partire dal fatto che l’occhio è uno degli organi che maggiormente è capace di adattarsi a tutto. Questo comporta che una persona che non ha un occhiale ottimale si convincerà che quello è l’unico modo di vedere e solo quando proverà un modello più adatto potrà rendersi conto della differenza, con il conseguente “effetto WOW“.
ZEISS si impegna attivamente da questo punto di vista, sia fornendo lenti di qualità, sia investendo nella comunicazione e nella formazione dei propri ottici. “La raccomandazione che facciamo sempre è proprio quella di scegliere il meglio perché una persona se lo merita. […] Più penalizziamo la nostra capacità di vedere, più in qualche modo faremo fatica a vivere la nostra giornata“.
A volte questo impegno passa anche per una scelta consapevole che punta a influenzare il mercato. ZEISS ad esempio è stata infatti la prima compagnia a introdurre la protezione UV su tutte le lenti che offre. Una scelta in linea con la mission aziendale di “Vedere oltre“, che nasce non tanto per creare prodotti migliori per sé quanto per aiutare le persone a realizzare le proprie ambizioni.
“È chiaro che se noi come azienda portiamo sul mercato delle innovazioni in qualche modo obblighiamo anche gli altri a farlo. Il risultato qual è? Che le persone alla fine ne hanno un beneficio” ha dichiarato Rubino, aggiungendo poi: “Ci riempie d’orgoglio il fatto che siamo stati i primi e che questo elemento importante di protezione sia diventato un elemento di riferimento. Poi tra il dire e il fare come sempre c’è di mezzo il mare, però perlomeno si è sollevata la consapevolezza“.
La tecnologia influisce sui nostri occhi
Durante la giornata abbiamo avuto anche opportunità di farci spiegare dal Dott. Franco Spedale, Specialista in Oftalmologia e Direttore del Reparto di Oculistica dell’Ospedale di Chiari, Brescia, come la tecnologia stia cambiando il rapporto dell’uomo con la propria vista.
“Le esigenze sono completamente cambiate, quindi mentre prima avevamo solo il bisogno di guardare lontano e guardare vicino – ad esempio andavo in macchina e poi leggevo il libro – adesso l’elemento fondamentale è diventata la distanza intermedia, cioè gli 80-90 cm” esordisce il dottore. La conseguenza è che servano fuochi differenti, passando da una condizione di bifocalità a uno di trifocalità. Un fatto che impatta sulla chirurgia, cambiando la conformazione dei cristallini, ma non solo.
L’uso dei device portatili richiede ci porta ad esempio a sbattere gli occhi con una frequenza circa cinque volte minore del normale. La conseguenza è quindi un’evaporazione della superficie lacrimale, che può portare a diverse patologie. Addirittura ci sono studi che suggeriscono che nei prossimi decenni ci sarà un numero sempre maggiore di casi di miopia nelle zone del mondo dove tali device sono più utilizzati.
“Io credo che l’oculistica sia uno di quei campi in cui la tecnologia diventa fondamentale“
“L’utilizzo dei dispositivi elettronici ci fa stare al buio, ci fa stare in una stanza chiusa. Sembra che il Sole abbia un elemento fondamentale […] nel regolare l’allungamento dell’occhio. Quindi, più l’occhio è lungo rispetto al normale più l’occhio è miope, più il fuoco casca sul davanti della retina. Se io sono all’aperto io ho bisogno di vedere lontano, se io sto al buio ho bisogno di vedere vicino” ci ha spiegato Spedale.
D’altro canto, la tecnologia costituisce un aiuto importantissimo per la ricerca medica, soprattutto in questo settore. “Io credo che l’oculistica sia uno di quei campi in cui la tecnologia diventa fondamentale” ha dichiarato Spedale, spiegandoci poi come interventi come quelli relativi alla cataratta siano diventati molto più precisi e funzionali grazie al progresso. Il supporto arriva fin dai primi momenti della cura, offrendo poi una chiara immagine di ciò che è necessario fare, e come farlo al meglio: “La tecnologia ci permette di fare la diagnosi corretta e di costruire dei cristallini corretti“.
Prima di salutarci, abbiamo chiesto un consiglio su quale sia il primo passo da fare per chi vuole prendersi cura dei propri occhi. Il Dott. Franco Spedale ha risposto così: “Sicuramente una visita periodica per mettere a fuoco eventuali disturbi. Chi sta molto davanti a questi dispositivi deve utilizzare l’acido ialuronico, che è un sostituto lacrimale che si può usare infinitamente e che ci compensa l’aumentata evaporazione che noi abbiamo mantenendo gli occhi aperti per essere concentrati“.
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- Pulizia accurata e delicata di lenti e superfici ottiche
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