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Cultura

Il Libano reprime i diritti della comunità LGBTQ+

Ancora una volta i diritti LGBTQ+ vengono messi a rischio in Libano, uno dei paesi più tolleranti del mondo arabo

La comunità LGBTQ+ libanese, da tempo tra le più accese e visibili in Medio Oriente, è finita nuovamente nel mirino della discriminazione, con gli attivisti queer molestati e le riunioni del Pride cancellate.

Secondo l’art. 534 del Codice penale libanese, l’omosessualità è punibile fino ad un anno di reclusione.
Nonostante le pene siano inferiori rispetto alla maggior parte dei paesi del Medio Oriente, l’attivismo non cessa e gli attivisti manifestano e si battono per l’abolizione definitiva del reato.
Intanto la legge rimane ancora in vigore, seppure le condanne per omosessualità siano spesso commutate in ammende e/o in assoluzioni.

lgbt libano
manifestazione LGBT in Libano


Nonostante l’art. 534 del suo Codice penale, il Libano è, assieme alla Tunisia, uno dei pochi paesi del mondo arabo a tollerare di più l’omosessualità, dove si combatte concretamente per una depenalizzazione totale dell’assurdo reato.

In particolare la capitale Beirut viene considerata la città più tollerante del mondo arabo in campo di omosessualità, dove ragazzi in fuga dall’Arabia Saudita, Egitto o dall’Iran trovano rifugio nella città.

lgbt libano
manifestazione LGBT in Libano

La comunità LGBTQ+ oggi

Ma ancora oggi la comunità LGBTQ+ in Libano vive sotto pressione continua.
Il 24 giugno scorso, il Ministero degli Interni ha ordinato alle forze di sicurezza nazionale di reprimere gli eventi che “promuovono la perversione sessuale”.

“È molto pericoloso e piuttosto spaventoso essere una persona queer in Libano in questo momento”, ha affermato Tarek Zeidan, presidente dell’associazione Helem con sede a Beirut, considerata il principale gruppo arabo che difende i diritti LGBTQ+.

“Temiamo che questi segnali siano solo l’inizio di ulteriori tentativi di limitare i diritti individuali, civili e politici delle persone LGBTQ+“, ha concluso Zeidan durante un’intervista.

lgbt libano
manifestazione LGBT in Libano


Un libanese a Milano

Intanto dalle nostre parti, precisamente a Milano, un giovane libanese di nome Joseph Naklè ha tirato su la prima squadra di calcio arcobaleno.

La Peacox Basket Milano, questo il nome della nuova squadra, ha l’obiettivo di essere una squadra inclusiva che possa rappresentare tutti. Attualmente la squadra è composta da gay, etero, bisessuali e lesbiche.

lgbt libano
Naklè dal Libano a Milano per fondare la prima squadra di basket


Nato a Beirut 35 anni fa, il giovane Naklè non nasconde la sua felicità e soddisfazione.
«Sono fiero di me, sono venuto in Italia e ho creato qualcosa che non c’era, un valore aggiunto. Per tutti», ha risposto il cestista durante un’intervista.

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