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Ecco come ci sono sembrati i primi 4 episodi di LOL 2

Finalmente è cominciato LOL 2, la seconda stagione del fortunatissimo comedy show targato Amazon è finalmente arrivata questa notte su Prime Video. Dopo aver assistito ai primi 4 episodi (dei 6 previsti) ecco le nostre impressioni (l’articolo NON contiene spoiler).

LOL 2: Corrado Guzzanti è il più temuto, Max Angioni il più bistrattato

Ammettiamolo: abbiamo atteso LOL 2 dal momento in cui è finita la prima edizione. Del resto il comedy show di Amazon è stato un vero cult: un creatore seriale di meme, che ci ha regalato frasi e personaggi iconici. Secondo noi i veri punti di forza della prima edizione sono stati principalmente due: la varietà del cast (dal web alla tv) e il format innovativo. Già perché lo stesso concetto ossimorico dello show comico in cui non si ride, basta e avanza per creare un effetto di straniante interesse. Quindi risulta naturale chiedersi, dopo lo strabiliante successo della prima edizione, come lo show sarebbe evoluto in questa seconda stagione prodotta da Endemol Shine Italy per Amazon Studios.

Le domande che avevamo nella testa, quando abbiamo cominciato a guardare questa seconda stagione, erano tre: il cast verrà composto con le medesime modalità della prima edizione? I nuovi protagonisti, conoscendo il format, faranno tesoro dei loro predecessori della prima stagione? In che modo la produzione e gli autori miglioreranno il taglio dello show?

Alla prima domanda abbiamo già una prima risposta: no. Se nella prima stagione, quella sperimentale, i nomi di punta erano solo un paio, in LOL 2 abbiamo tanti pezzi da 90. E questa era una considerazione che palesammo già nell’annunciare il cast. Per gli altri due quesiti invece, queste prime 4 puntate, ci dicono molto. Infatti i comici sembrano arrivare decisamente più preparati allo show, e non mancano momenti in cui vengono citate gag dello scorso anno. I primi episodi ci mostrano anche un format più fluido, che ci fornisce indicazioni anche sul terzo quesito che ci eravamo posti. Fin dall’inizio, infatti, con l’ingresso in teatro dei comici, il tutto procede in maniera più spedita, niente ridondanti presentazioni. Dopo 10 minuti dall’inizio della puntata – inclusa la fighissima sigla con il LOL-segnale – siamo già nel cuore dell’azione.

Il vero Re di queste prime puntate è decisamente Corrado Guzzanti, che non a caso si rivela il più temuto di tutti. I concorrenti tremano quando apre bocca. Guzzanti può mietere vittime, non solo per la sua disarmante capacità di modulare la voce o per il catalogo smisurato di personaggi ai quali può attingere, ma anche e soprattutto per le sue doti d’improvvisazione. Piccole parole dette con tempi comici perfetti, e con l’espressione facciale seria e disillusa, sarebbero in grado di far crollare anche il più serio dei partecipanti. Quest’ultima è una caratteristica condivisa con un altro temutissimo: Maccio Capatonda. Un uomo capace di generare dal nulla giochi di parole e situazioni al limite del nonsense. Basta un suo MIMMO invece di MIMO a generare una condizione di surreale ilarità.

Benissimo anche Virginia Raffaele, che in questi primi episodi si spende il giusto, utilizzando in modo magistrale la sua capacità innata di imitare e generare gag. Non pervenuto Max Angioni, letteralmente bullizzato dall’intero cast, ma anche questo fa parte del gioco. Incontenibile invece Mago Forest, che si conferma uno showman a tutto tondo: sa improvvisare, fare gag, presentare, riempire i momenti vuoti e interagire efficacemente con gli altri comici. E poi le sue facce quando cerca di non ridere sono irresistibili. Abbiamo visto purtroppo poco, per ora, di Tess Messazza che non è sembrata particolarmente in grado di mettere in difficoltà i colleghi, ma siamo convinti che possa rivelarsi una sorpresa nelle fasi finali.

La coppia nella vita reale, composta da Alice Mangioni e Gianmarco Pozzoli, si è vista veramente poco, e lo stesso vale per Maria Di Biase che non si è messa troppo in gioco. Quest’ultima avrebbe forse beneficiato di avere al suo fianco la spalla Corrado Nuzzo. Ma di Corrado in quest’edizione ce n’è solo uno. Infine abbiamo Diana Del Bufalo che si impegna, risulta simpaticamente fuori luogo, anche se fa più ridere quando reagisce alle gag che quando le crea.

Il format funziona? Cosa c’è di diverso?

In generale le aspettative dopo la prima stagione sembrano non solo rispettate, ma anche superate (complice anche il livello stratosferico del cast). Molto carina l’idea di adibire l’intero teatro a museo in onore della prima edizione, con riferimenti, citazioni e props divenuti iconici. L’asso nella manica, Lillo, si è rivelato finora utilizzato al punto giusto. L’eccessiva presenza di Posaman avrebbe potuto deviare l’attenzione dalle vere star di quest’edizione, e invece gli autori sono stati bravissimi a dosare la presenza del supereroe della risata.

Il duo Fedez-Matano sembra affiatato, e fortunatamente dalla produzione hanno limitato l‘effetto Scherzi a Parte, con i pulsanti che fanno esplodere cose: ci sono, ma in quantità minore e risultano più credibili rispetto alla prima edizione. Non sappiamo se la scrittura del programma avrebbe beneficiato di un focus intero sulla “gara”. Il format infatti riprende la struttura della prima edizione: i momenti in teatro vengono intervallati con commenti durante le interviste ai comici. Una scelta che probabilmente serve a spezzare il ritmo per dare più respiro alla narrazione. Tuttavia, in molti casi, si ha la sensazione che questi commenti e queste interviste siano di troppo. L’impressione è che comunque, anche in tal senso, ci sia stato un passo in avanti dopo la prima edizione, con un format più asciutto e godibile.

Per ora quindi, dopo le prime quattro puntate, ci sentiamo di approvare a pieno LOL 2. Non ci resta che attendere il 3 marzo per assistere alle due puntate conclusive.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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Commenti

    1. Salve Vincenzo, e grazie per il tuo commento.
      Ovviamente quando parliamo di comicità – come quando parliamo di qualunque altra forma di “performance” (cit. Abramovic) – dobbiamo ricordare che dibattiamo di un qualcosa di estremamente soggettivo. Premesso ciò il nostro commento era riferito alla capacità di Max Angioni di mettere in difficoltà gli altri concorrenti. Del resto Angioni è principalmente un monologhista, e a nostro avviso non ha avuto modo – per ora – di esprimersi al meglio. Ad ogni modo ripetiamo quanto detto: il suo modo di porsi ha comunque generato una narrativa interna che ha permesso ad altri di creare battute e gag a “suo discapito”. Grazie, e continua a seguirci!

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