Dal 18 giugno gli utenti di Disney+ possono finalmente scoprire Luca, il nuovo film d’animazione del celeberrimo studio Pixar. Un titolo che, complici le difficoltà di distribuzione degli ultimi tempi, non debutta quindi in sala ma direttamente sul servizio di streaming. Soprattutto però, almeno per noi, è un’opera particolarmente cara perché si ambienta tutta in Italia, portandoci in un viaggio affascinante da analizzare.
Con Luca e Alberto a correre in Vespa
In questo film seguiamo le avventure di due mostri marini, di nome Luca e Alberto. Queste particolari creature sono caratterizzate dalla capacità di trasformarsi in umani una volta usciti all’aria aperta. Avranno così la possibilità di andare alla scoperta del magico mondo di superficie, stringendo nuove amicizie, in particolare con la giovane Giulia, e vivere un’estate davvero indimenticabile.
Il tutto, come dicevamo (e come si può intuire dai nomi dei personaggi) si ambienta proprio nel nostro Paese. Nello specifico, la location principale è Portorosso, un paesino inventato che però richiama moltissimo quelli delle Cinque Terre liguri. Sebbene questo sia fittizio però, è assolutamente inserito in un’Italia vera, con tanti riferimenti concreti, a partire dalle multiple menzioni di Genova.
Pur restando sempre sullo sfondo delle avventure di Luca, Alberto e Giulia, questo film rappresenta comunque un’immersione nella cultura del nostro Paese. Enrico Casarosa, regista dell’opera e nato proprio nel capoluogo ligure, ha curato con attenzione questo aspetto. Anche nel doppiaggio originale, quando sentiamo i personaggi parlare in italiano, i dialoghi sono corretti (sebbene comicamente esagerati e con un leggero accento straniero).
A questo si accompagnano una serie di piccoli riferimenti sparsi qua e là, proprio alla cultura tricolore. Brevi easter egg, che mostrano lampi di film e immagini di un’epoca italiana che sembra ormai lontana nel tempo, ma che in fondo è ancora amatissima. Ed è affascinante vedere tutto questo affetto in un’opera che pur non essendo tecnicamente tricolore, lo è nell’animo.
Una cartolina dal passato
Fin dalle prime immagini di Luca si è animata una piccola discussione sulla rappresentazione dell’Italia data dal film. Perché in fondo è vero che è un’immagine che riprende determinati cliché sul ‘piccolo borgo italiano’, con elementi che sono parte di una concezione fissa di come il nostro Paese è spesso raccontato da fuori. Non siamo proprio al “pizza & mandolino” ma non mancano elementi come la pasta, la Vespa, il calcio e le buffe esclamazioni di Giulia basate sui formaggi, come “Santa mozzarella!“.
È una riflessione che è importante fare, ma che vivendo l’opera in realtà è molto più sfumata di quanto possa sembrare. L’Italia raccontata in Luca è sicuramente idealizzata e aderente a determinati standard. Tuttavia, l’immagine che ne emerge è solo in parte dovuta alla visione da oltreconfine. Il paesino di Portorosso è sostanzialmente la cartolina dell’Italia passata che amiamo raccontare noi per primi.
C’è un gusto romantico, nel ricordare com’era il nostro Paese alla fine degli anni ’50. Un’epoca che molti di noi hanno vissuto solo attraverso altri mezzi, come film e libri, e che quindi abbiamo idealizzato. Forse è vero che la Liguria di sessant’anni fa non era quella di Portorosso, ma è bello immaginarla e vedere per una volta gli aspetti positivi del nostro Paese. Tutto mentre ricordiamo con lo stesso affetto i nostri personali ricordi delle estati in vacanza (al mare o meno).
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