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Tim attiva mezzi di emergenza per rete mobile nelle zone colpite dall’alluvione in Emilia-Romagna

In due settimane, dall’inizio di maggio, è caduta sull’Emilia-Romagna una quantità d’acqua di solito distribuita in sette mesi.

Sono attivi i mezzi di emergenza di TIM, dotati di stazioni radio che servono a ripristinare il segnale mobile in caso di calamità o eventi eccezionali che danneggiano le tradizionali infrastrutture di rete. Il tutto è avvenuto a Sant’Agata sul Santerno e a Faenza in Emilia-Romagna, due dei comuni del ravennate maggiormente colpiti dal maltempo dei giorni scorsi.

Tim e la rete mobile a causa del maltempo: le soluzioni per Sant’Agata sul Santerno e Faenza

Il carrato mobile attivato a Sant’Agata sul Santerno, in particolare, è stato di fondamentale importanza per la cittadinanza e il personale impegnato nei soccorsi. Questo ha messo fine all’isolamento in cui versava l’intero comune.

A Faenza, invece, il mezzo speciale di TIM ha consentito di fare fronte al mancato funzionamento di 3 siti radiomobili gravemente danneggiati dall’acqua e dal fango e dal maltempo in generale. Consentendo così la piena operatività di servizio in una vasta zona della città.

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Maltempo: l’alluvione in Emilia-Romagna è conseguenza della crisi climatica

In due settimane, dall’inizio di maggio, è caduta sull’Emilia-Romagna una quantità d’acqua di solito distribuita in sette mesi. Le prime fortissime precipitazioni sono avvenute tra l’1 e il 3 maggio. Dall’inizio del mese, in alcune zone dell’Appennino Ravennate e dell’Appennino Forlivese sono caduti tra i 400 e i 500 millimetri di pioggia. Consideriamo che di solito in un anno la piovosità non raggiunge i 900 millimetri.

La straordinarietà di questi dati lascia non può non stupire, certo. Ma solo in prima battuta. Dopo di che è doveroso indagarne le cause. Pierluigi Randi, presidente AMPRO (Associazione meteo professionisti), intervistato da Repubblica ha detto che “se andiamo indietro nel tempo negli ultimi due anni abbiamo avuto tre eventi estremi di segno opposto. Due anni di siccità grave e poi in quindici giorni due eventi di pioggia estrema. Questo è un segnale chiaro della crisi del clima. Un singolo episodio non è attribuibile al surriscaldamento, ma eventi estremi in sequenza, di un segno o dell’altro, sì. Tre indizi fanno una prova.”

Mauro Rossi, ricercatore dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche di Perugia (Cnr-Irpi), ha spiegato a Fanpage che il susseguirsi di eventi climatici estremi “è chiaramente attribuibile ad un contesto di cambiamento climatico, che sta rivoluzionando il modo in cui il clima fa pressione sul nostro territorio.”

Anche il meteorologo Luca Lombroso, dell’Osservatorio geofisico dell’Università di Modena e Reggio, concorda con i colleghi. E indica la strada per fare prevenzione: “Migliorare la cultura del clima e l’autocomportamento dei cittadini.”

L’opinione politica di Angelo Bonelli

Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, parla di festival dell’ipocrisia. Spiegando che “il governo italiano si sta opponendo alle politiche climatiche dell’Ue e punta a trasformare l’Italia in un hub del gas per venderlo in Europa mentre la scienza ci dice che dobbiamo smettere di bruciare combustibili fossili.”

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Roberta Maglie

Amante del cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, dandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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