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La Marvel si muove verso l’inclusività

La Marvel abbatte i pregiudizi di genere e razza dentro e fuori il grande schermo

In queste ultime settimane è uscito il trailer del ventiseiesimo film del franchise Marvel Cinematic Universe, Eternals, diretto da Chloé Zhao. Al di là di quello che mostra il video, quello che ci interessa è che quest’anno Zhao è stata la seconda donna – e la prima di colore – a vincere il premio come Miglior Regista agli Academy Awards. Un riconoscimento importante, che segna una vera e propria svolta nell’universo Marvel. Il primo film del 2008, Iron Man, aveva infatti alcuni tratti fortemente maschilisti, il che lo ha reso senza dubbio poco inclusivo. Ma ora le cose sembrano cambiate, e la compagnia sembra finalmente aver abbandonato gli stereotipi di genere. E Chloé Zhao lo dimostra bene.

Marvel abbatte i pregiudizi di genere e razza

Se facciamo un rapido sommario dei film prodotti dalla Marvel finora, soltanto uno è stato diretto da una donna: Anna Boden, che ha co-diretto Captain Marvel con Ryan Fleck. E due da persone di colore: Ryan Coogler per Black Panther e Taika Waititi per Thor: Ragnarok. Ora, però, le cose stanno decisamente cambiando. A Luglio Natasha Romanoff, una degli Avengers originali, avrà finalmente il suo film, Black Widow, diretto dall’australiana Cate Shortland. E questo è solo uno dei segnali della linea più inclusiva che ha scelto di seguire la compagnia. A Settembre il film ShangChi e la leggenda dei Dieci Anelli, diretto da Destin Daniel Cretton, mostrerà un cast prevalentemente asiatico.

E così anche Eternals è pronto a portare sul grande schermo un cast multiculturale che include Gemma Chan, Salma Hayek e Angelina Jolie. Ma non è tutto. Oltre ad essere diretto dalla prima donna di colore, il film presenterà per la prima volta nell’universo Marvel un supereroe queer, Phastos (Brian Tyree Henry), e un supereroe sordo, Makkari (Lauren Ridloff). Un cambiamento davvero epocale nel cinema, che Cretton ha commentato così: “Crescendo, non avevo un supereroe che mi assomigliasse ed è davvero emozionante dare a una nuova generazione qualcosa che non avevo“.

Ma per quanto possa sembrare sorprendente, in realtà è anche molto naturale. Al pari di molti altri studi cinematografici, la Marvel si è trovata a doversi adattare alle esigenze di un periodo storico segnato da grandi stravolgimenti sociali e culturali. In questi anni movimenti come #MeToo, #BlackLivesMatter e #StopAsianHate sono hanno rappresentato un forte appello alla giustizia sociale. Ed hanno portato allo scoperto e condannato a discriminazione e la violenza contro i gruppi emarginati, inclusa la rappresentazione di queste minoranze dentro e fuori lo schermo. E Marvel non ha fatto altro che seguire questa strada.

Nel 2018 Black Panther ha cambiato la storia del cinema proponendo un cast composto esclusivamente da attori di colore, diretto dal primo regista afro americano del franchise. E nel 2019 Captain Marvel ha portato sul grande schermo un’eroina come protagonista. Infine, quest’anno The Falcon and the Winter Soldier ha mostrato al pubblico il suo primo Captain America di colore. E questa sembra essere la chiave del successo della compagnia: proporre al pubblico contenuti in cui questo si può immedesimare. Anzi, considerando quanto detto finora, siamo certi che ogni minoranza si sentirà inclusa.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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