Le immatricolazioni di auto nuove in Europa sono diminuite dell’2.4% nel 2021, ancora più al di sotto del precedente minimo record registrato nel mercato nel 2020, secondo i dati del settore mostrati dall’Associazione Europea dei costruttori di automobili (ACEA) martedì scorso. Il dato migliora leggermente se considerano anche le regioni europee al di fuori dell’UE, ovvero Regno Unito e EFTA (European Free Trade Association) dove sono state immatricolate 11.774.885 auto contro 11.958.116 del 2020 (-1,5%).
Una carenza globale di semiconduttori e altri problemi della catena di approvvigionamento hanno smorzato le consegne di automobili a livello globale, con molte case automobilistiche sedute su prodotti semilavorati e incapaci di soddisfare la domanda.
La Germania è stata quella più colpita tra i principali mercati dell’UE, come mostrano i dati di Acea, registrando un calo delle vendite del 10,1% nell’anno, mentre altri come Italia, Spagna e Francia hanno registrato una crescita marginale.
Il numero di veicoli nuovi immatricolati nell’Unione Europea, in Gran Bretagna e nella European Free Trade Association (EFTA) a dicembre è sceso del 21,7% su base annua, segnando il sesto mese consecutivo al ribasso.
Ciò segue lo storico calo di quasi il 24% subito nel 2020 a causa delle restrizioni dovete alla pandemia che e ha portato le nuove immatricolazioni di auto nell’UE a 3,3 milioni in meno rispetto alle vendite pre-crisi del 2019.
“Questo calo è stato il risultato della carenza di semiconduttori che ha avuto un impatto negativo sulla produzione di automobili durante tutto l’anno, ma soprattutto durante la seconda metà del 2021“, ha affermato l’ACEA.
Le case automobilistiche inizialmente hanno minimizzato l’impatto della carenza di chip, ma alla fine le ha portate a rallentare la produzione e persino a chiudere alcune fabbriche. Le vendite di auto nell’UE hanno registrato un forte aumento nel secondo trimestre, ma se si analizza l’intero semestre sono diminuite di circa il 20%.
E di certo le prospettive a breve termine per le forniture non sono buone. “L’inizio del 2022 sarà ancora difficile in termini di forniture di chip”, ha dichiarato all’AFP Alexandre Marian della società di consulenza AlixPartners. La situazione dovrebbe migliorare a metà anno, ma ciò non significa che non si presenteranno altri problemi, riguardanti materie prime, filiere e carenza di manodopera”, ha affermato.
L’Italia ha registrato l’aumento più alto (+5,5%), seguita da Spagna (+1,0%) e Francia ( +0,5%) Ma il calo del 10,1% in Germania ha trascinato al ribasso il dato complessivo dell’UE. Se la carenza di semiconduttori è stata il principale fattore che ha frenato la crescita, bisogna anche evidenziare che l’UE ha sottoperformato rispetto agli altri principali mercati in cui la ripresa dalla pandemia è stata più forte. Infatti Il mercato automobilistico cinese è cresciuto del 4,4% e quello statunitense del 3,7%.
Il calo delle vendite europee potrebbe anche essere dovuto “al forte aumento del prezzo medio delle auto, nonché un atteggiamento di aspettativa da parte dei consumatori nei confronti dei veicoli elettrici che li sta spingendo a rimandare gli acquisti e mantenere più a lungo il loro veicolo attuale”, hanno affermato gli analisti di Inovev, una società di analisi dei dati automobilistici.
Mercato auto 2021 in Europa, tutte in calo le prime tre della classifica
Le prime tre case automobilistiche europee hanno visto tutte un calo delle vendite in Europa. Volkswagen è riuscita a mantenere il primo posto, ma ha visto le vendite scendere del 4,8% pari 1,4 milioni di veicoli che gli è costata una ridimensionamento della sua quota di mercato al 25,1%. Stellantis ha subito un calo minore, ovvero il 2,1% con 2,1 milioni di unità vendute, portando la sua quota di mercato al 21,9%.
Il gruppo Renault (Renault, Dacia, Alpine e Lada) si deve leccare le ferite con un -10%, e con le vendite del suo marchio principale in calo del 16%. Al contrario le vendite del suo marchio Dacia e del brand sportivi Alpine sono aumentate. Il gruppo automobilistico francese ha visto la sua quota di mercato ridursi al 10,6%. BMW ha registrato un aumento delle immatricolazioni dell’1,5%, ma Daimler, proprietaria dei marchi Mercedes e Smart, ha subito un calo del 12,4%.
Il gruppo coreano Hyundai, che comprende anche Kia, ha consolidato la sua posizione di quarto produttore automobilistico nell’UE con un aumento del 18,4% a oltre 828.000 veicoli. La sua quota di mercato è salita all’8,5%.
I dati, forniti dai membri ACEA, non includono le vendite del produttore di veicoli elettrici statunitense Tesla e neanche la ripartizione per veicoli a benzina, diesel ed elettrici, che sono forniti in una relazione trimestrale separata.
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