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Meta Privacy Center, l’hub per gestire i vostri dati

Una centrale digitale per imparare a controllare la privacy su tutti i vostri account

Meta inizia il test di un nuovo Privacy Center, un hub digitale che permette di capire come l’azienda raccoglie e utilizza i vostri dati su Facebook, Instagram e WhatsApp. Un modo per far sì che impariate a gestire i controlli della privacy sulle varie piattaforme del gruppo, decidendo come Meta possa utilizzare i vostri dati personali.

Meta Privacy Center, imparare a gestire i propri dati personali

Al momento, solamente un numero ridotto di utenti negli Stati Uniti può accedere a Meta Privacy Center andando nelle Impostazioni sulla Privacy di Facebook. E solo nella versione dekstop. Ma l’azienda assicura che nei prossimi mesi la platea dovrebbe allargarsi, implementando tutte le possibili funzionalità affinché possiamo permettere o bloccare l’accesso ai dati personali sulle varie piattaforme.

Sembra quindi che il processo sia ancora in corso. Ma Facebook ha dichiarato l’intenzione di concedere l’acceso a “più persone e app” nei prossimi mesi. Quindi entro l’anno potremo imparare come funzionano i controlli della privacy in cinque diversi moduli, dapprima su Facebook ma poi anche su Instagram e WhatsApp.

meta privacy center dati sicurezza facebook-min

Cinque declinazioni dei nostri dati

Secondo quanto riporta l’azienda sul blog, saranno cinque le guide con i relativi controlli, pertinenti ad altrettanti ambiti della privacy:

  • Sicurezza. In questa sezione potete gestire l’autenticazione a due fattori, ma anche valutare come Meta combatte il “data scraping”, ossia la possibilità per gli hacker di attingere ai dati pubblicati sui vostri account pubblici
  • Condivisione. In questa sezione potete capire chi può vedere i vostri post. Ma potete anche eliminare vecchi contenuti che non volete siano più visibili
  • Raccolta. Qui potete valutare i diversi dati che Meta raccoglie e potete vederli per valutare se siano appropriati o meno
  • Uso. Qui invece trovate le finalità che Meta dà ai vostri dati. Alcune informazioni servono per vendere pubblicità, altre no: con questa sezione potrete capirlo al meglio. E gestire la vostra privacy di conseguenza.
  • Pubblicità. Qui potete valutare come Meta assegna la pubblicità e controllare quali annunci ricevere e quali bloccare.

Meta Privacy Center: più responsabilità in mano agli utenti (nel bene o nel male)

L’accesso a queste informazioni viene incontro alle accuse che, negli ultimi mesi (quando Meta si chiamava ancora Facebook) sono state rivolte alla società riguardo alla trasparenza. Il Meta Privacy Center dovrebbe servire per rendere più evidenti e facili da capire le scelte della società riguardo l’utilizzo dei dati.

Ma per gli utenti diventa ancora più importante il fatto che sia possibile gestire in un unico posto tutti i vostri dati personali sugli account del gruppo. A partire da Facebook, ma anche in futuro Instagram, WhatsApp e forse Oculus e gli altri servizi per la realtà virtuale del gruppo. Gestire tutte queste opzioni diventa complicato, convincendo molti a non prendersi il tempo per gestire la propria privacy. Trovare tutto in un unico posto dovrebbe aiutare invece a prendere i dati nelle proprie mani.

Ma come fa notare The Verge, il focus nel post sul blog sul fatto di “educare” alla tutela della privacy potrebbe aiutare Meta a lasciare tutta la responsabilità in mano agli utenti. E quindi a evitare di prendersi quelle che invece appartengono a lei. Una decisione anche mediatica, che permette di distanziarsi dalle accuse che negli ultimi anni si sono moltiplicate.

Questo però non significa che le normative sulla privacy dell’azienda cambiano in alcun modo. Sono accessibili attraverso un hub unico (almeno per qualcuno in fase di test). Ma il messaggio da copiare e incollare per tutelare i propri dati che sta circolando sui social è tutta una bufala, che contiene informazioni incomplete e fake news. E in generale, copiare e incollare qualcosa sui social non ha valore legale da nessuna parte (nemmeno nel Metaverso).

Ora non resta che valutare se Meta Privacy Center aiuterà davvero a gestire al meglio i nostri dati, oppure serve soprattutto per lasciare agli utenti le responsabilità, ma non il controllo sulla propria privacy. Lo scopriremo nei prossimi mesi testandone le funzioni, vi terremo aggiornati.

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Source
Meta

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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