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Metal Max Xeno: cacciatori in un futuro distopico | Recensione

Il nuovo titolo dell'omonima serie iniziata nel 1991 riporta le battaglie contro i mostri su Playstation 4

L’umanità è stata decimata, il mondo distrutto, e gli unici che sono riusciti a sopravvivere sono robot e mostri di varie forme. Siete pronti a vestire i panni di un cacciatore, sconfiggere queste creature, creare la vostra squadra e affrontarli? In questo caso Metal Max Xeno è il titolo giusto per voi, vi spiego perché all’interno di questa recensione.

Cacciatori a rapporto

Alla base di Metal Max Xeno vi è un futuro distopico creato da un’intelligenza artificiale di nome NOA. Quest’ultima, generata dall’uomo per affrontare i problemi climatici della Terra, ha svolto alla perfezione il suo compito, riuscendo ad individuare la minaccia più grande per l’ambiente: l’umanità.

Una volta portati a termine i suoi calcoli, l’AI si è così ribellata ai suoi stessi creatori, scatenando una gran quantità di testate nucleari che, oltre a sterminare quasi completamente la popolazione del pianeta, ha anche portato alla nascita di una serie di mostri mutati.

L’ambiente inospitale e tutti i rischi che esso comporta hanno spinto i pochi sopravvissuti a nascondersi all’interno di piccole città fortificate e non così semplici da individuare. A fare da eccezione sono i Cacciatori di mostri, alcuni umani desiderosi di sottrarre il controllo del mondo a mostri e macchine, tra cui si colloca anche il protagonista principale della storia, ovvero Talis (non temete perché il nome, da buon JRPG, è personalizzabile).

Un anime retrò

Ad accompagnare la trama di Metal Max Xeno è un’ambientazione prevalentemente desertica che, per quanto capace di rendere alla perfezione l’idea di un futuro post-apocalittico, risulta anche noiosa e, spesso, ripetitiva. A fare da perfetto contrasto sono, fortunatamente, i personaggi.

Questi ultimi sono infatti firmati dalla mano di Non Oda, famoso illustratore specializzato nel genere Hentai, che mostra tutte le sue capacità realizzando protagonisti dalle linee ben definite e in perfetto stile anime. La loro natura fumettistica li rende talmente piacevoli alla vista e iconici da permettere di dimenticare i difetti delle ambientazioni, che passano improvvisamente in secondo piano.

Il titolo è quindi basato su una continua altalena in cui si alternano alcuni dettagli più definiti e altri completamente abbozzati, a cui contribuiscono anche le movenze dei personaggi e le transizioni tra i filmati di gioco e il gameplay vero e proprio. Entrambi riportano infatti la mente ai titoli per le prime Playstation, caratterizzati da movenze meccaniche e passaggi non fluidi.

Carri armati alla base del gameplay

Tutta la struttura di gioco di Metal Max Xeno è basata sull’utilizzo di una serie di armi, tra cui spiccano gli immancabili carri armati. Uno d questi mezzi cingolati andrà infatti a rappresentare il primo supporto fornito al protagonista, che potrà poi personalizzarlo, armarlo di tutto punto e potenziarlo a dovere, in modo tale da essere sempre pronto ad affrontare qualsiasi minaccia!

Una volta ottenuta la propria arma pesante sarà possibile sfruttarla per esplorare il vasto mondo di gioco alla base del titolo, che permetterà non solo di affrontare i diversi mostri presenti al suo interno, ma anche di conoscere alcuni personaggi secondari, con cui il protagonista potrà interagire per creare un vero e proprio team di Cacciatori di Mostri.

Altro aspetto principale del gioco sono i combattimenti a turni, che ogni utente potrà regolare sia in velocità sia in termini di “Combat Mode” e messaggi d’aiuto, in modo tale da trovare la combinazione più in linea con le proprie esigenze.

A rivelarsi molto utile ancor prima dell’inizio dello scontro vero e proprio è la modalità di mira che permette, una volta individuato un nemico durante le fasi di esplorazione, di sparare il primo colpo in anticipo, così da iniziare a danneggiare l’avversario senza essere individuati.

Ad ampliare le potenzialità offerte dal titolo è, oltre alla sua natura open world, la possibilità di compiere scelte – sia per quanto riguarda le missioni sia per l’esplorazione – diverse, che permetteranno ad ogni giocatore di rendere la propria storia unica e sbloccare più finali differenti.

Personalizzazione è una parola chiave

Una delle componenti principali del titolo è la personalizzazione. Per rendere l’avventura ancor più personale e rispettare l’anima da JRPG di Metal Max Xeno è infatti possibile fin dall’inizio fornire il proprio contributo alla campagna.

Il primo contributo che ogni giocatore può fornire è il nome del personaggio principale, modificabile in base alle proprie preferenze, seguito dalla successiva personalizzazione dei carri armati. Questi ultimi sono infatti completamente customizzabili sia esteticamente sia a livello di armamenti, tutti intercambiabili e caratterizzati da aspetti e abilità differenti.

Il punto della situazione

L’ultimo titolo della saga Metal Max Xeno, iniziata nell’apparentemente lontano 1991 su NES, con le sue caratteristiche si dimostra capace di avvicinare anche le nuove generazioni, tramite un gameplay basato su poche e intuitive meccaniche, vaste possibilità di personalizzazione e la natura open world del titolo.

Grande contributo è fornito dai disegni firmati da Non Oda che, oltre alla loro bellezza, portano spesso il giocatore ad affrontare – soprattutto per quanto riguarda i personaggi femminili – proporzioni estremamente generose, capaci di creare situazioni divertenti e…imbarazzanti allo stesso tempo.

Tirando le somme, quest’ultimo capitolo della saga, in uscita il 25 settembre su Playstation 4 e Playstation Vita, è un ottimo punto di partenza per chiunque voglia avvicinarsi al genere senza, però, essere costretto ad affrontare titoli troppo impegnativi.

Metal Max Xeno

Pro Pros Icon
  • Disegni in perfetto stile anime
  • Personaggi iconici
  • Vaste possibilità di personalizzazione
Contro Cons Icon
  • Trama non originalissima
  • Paesaggi abbozzati, in contrasto con i personaggi

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Maria Elena Sirio

Videogiocatrice dall'infanzia, innamorata del fantasy e dell'avventura (ma, soprattutto, di Nathan Drake), con una passione per il disegno, il cinema e le serie tv, che tenta di conciliare tutti questi interessi con la facoltà di Biotecnologie.

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