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Come è cambiato: il modem

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Se dovessimo iniziare questa nostra rubrica come al solito, cioè con una definizione puntuale di ciò di cui parleremo, non ne usciremmo più. Nel senso che oggi vi racconteremo come è cambiato il modem, e la sua definizione rischierebbe di essere lunga come tutto l’articolo.

Proviamoci, sintetizzando al massimo e allo stesso tempo cercando di essere chiari.

Cos’è il modem

Il modem: prima di scoprire come è cambiato, proviamo a dire cos’è. Certo, tutti sanno che si tratta di quella scatoletta – un tempo rumorosissima – che ci permette (permetteva) di navigare su Internet tramite la nostra linea telefonica. E potrebbe anche bastare così.

A voler essere un minimo più precisi, potremmo intanto dire che la parola modem è una crasi, che nasce dall’unione dei due termini inglesi modulator e demodulator.

Il modem è dunque quel dispositivo che converte gli impulsi analogici di una linea telefonica nei segnali digitali elaborati da un computer. E viceversa.

La nascita del modem

L’antenato del modem analogico esisteva già negli anni Venti del Novecento, ed era usato in accoppiata alle telescriventi per trasmettere dati attraverso la rete telefonica. L’idea era quella di sostituire le più costose linee affittate con, appunto, le linee telefoniche.

Dagli anni Quaranta del Novecento

Ma il modem com’è cambiato da quei gloriosi primi modelli?

In questo senso è il 1940 un anno cardine. Il matematico e informatico statunitense George Stibitz riesce a far comunicare una telescrivente situata nel New Hampshire con un computer di New York. Come? Grazie alla rete telefonica.

La scoperta è di importanza capitale: è ora possibile connettere i computer tra di loro in remoto.

La novità viene immediatamente colta dalla US Air Force, che grazie a questa invenzione trasferirà una grande quantità di immagini radar durante la prima fase della Guerra fredda.

L’utilizzo militare

Prima di entrare nelle case, il modem ha quindi un utilizzo esclusivamente militare.

Dal 1958 (anno in cui nasce la parola modem) il dispositivo entra a far parte del sistema di difesa aerea SAGE, collegando i terminali a basi aeree e centri di comando degli Stati Uniti e del Canada.

I primi modem commerciali

Per capire come è cambiato il modem, dobbiamo appuntarci un’altra data: il 1962.

È allora che vengono prodotti i primi modem commerciali. Si chiamavano Bell 103, erano messi sul mercato dall’azienda AT&T, e tramite la funzionalità di frequency-shift keying trasmettevano a una velocità di 300 bps.

Va ricordato che i primi modem non erano connessi alla linea telefonica tramite doppino. Ma ospitavano la cornetta in una base con una forcella e due cavità, una per l’altoparlante e l’altra per il microfono. I segnali intercettati dall’altoparlante erano convertiti in segnali elettrici, inviati per la demodulazione.

Verso la diffusione dei modem

Altre due date sono fondamentali per scoprire come è cambiato il modem, e come è iniziato a diffondersi. Nel 1968 la Federal Communications Commission, autorizzando anche altre aziende a produrre modem, fa decadere il monopolio di AT&T.

Poi, nel 1977, Dale Heatherington e Dennis Hayes presentano l’Hayes 80-103°, unanimemente indicato come il primo modem per personal computer.

Il passo successivo sarà quello dei modem a 2400 bps, con una velocità di trasferimento raddoppiata.

Gli anni Novanta del Novecento

Nel 1990 e nel 1991, in due soli anni, i modem passano rispettivamente a 4800 e a 9600 bps (questi ultimi sfruttavano due canali sulla stessa linea telefonica).

Da lì in poi la velocità di trasmissione continuerà a progredire: 14.400, 28.800 e 33.600 bps.

Ma è del 1996 il primo modem che probabilmente molti di noi ricordano. Stiamo parlando del dispositivo a 56 Kbps, nato grazie a una tecnologia brevettata dell’ingegnere canadese Brent Townshend.

Con l’arrivo dell’USB e le ridotte dimensioni del modem, la connessione al computer domestico era diventata un’operazione rapida e semplice.

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Il modem oggi

L’ADSL (e le tecnologie VOIP, GPRS, UMTS, HSDPA e LTE) hanno ormai reso obsoleto il modem analogico. Ciò che era una scatoletta rumorosa è oggi un dispositivo proiettato verso ben altri orizzonti.

In alcuni recenti articoli vi abbiamo parlato di modem che, basandosi sulla tecnologia Wi-Fi 6, permettono lo streaming video in 4K. O di modem 5G (compresi i modelli pensati per le automobili). In questo senso, Apple potrebbe approntare i propri chip modem proprietari 5G entro il 2023, basati su tecnologia a 4 nanometri.

I meno giovani tra i nostri lettori, affezionati al ronzio dei modem 56k, dovranno farsene una ragione.

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