Il 4 agosto The Walt Disney Company, durante il periodico incontro con gli investitori, ha fatto un annuncio sorprendente. L’atteso remake in live-action di Mulan, la cui uscita ha subito diversi rinvii negli ultimi mesi a causa della pandemia, arriverà direttamente su Disney+. Al contrario degli altri film della piattaforma però, sarà necessario un pagamento aggiuntivo per poterlo vedere, piuttosto sostanzioso rispetto ad altre release similari. Una notizia che sta facendo molto discutere e che potrebbe cambiare l’industria cinematografica. Vediamo perché, insieme.
Mulan su Disney+, facciamo chiarezza
Mettiamo tutte le carte sul tavolo, come prima cosa. Mulan arriverà su Disney+ il prossimo 4 settembre in quello che Bob Chapek, attuale CEO di The Walt Disney Company, ha definito “un accesso in anteprima“. Il film non sarà disponibile a tutti gli abbonati automaticamente, ma bisognerà pagare un contributo ulteriore per vederlo, pari a 29.99$ negli Stati Uniti.
Non si tratterà di un semplice noleggio, ma neanche di un acquisto a tutti gli effetti, bensì di una forma ibrida. L’accesso a Mulan sarà infatti illimitato nel tempo e nel numero di riproduzioni per chi ‘comprerà’ il film, ma solo a patto che l’abbonamento a Disney+ sia attivo. Nel momento in cui la sottoscrizione si dovesse concludere quindi, si perderà la possibilità di vedere la pellicola.
Per quanto riguarda la distribuzione internazionale Chapek ha parlato esplicitamente di “Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda e un certo numero di altre Nazioni” dove questo modello sarà applicato. Nei Paesi in cui invece la piattaforma di streaming non è ancora disponibile, il film uscirà nelle sale, come da norma. Meno chiara è invece la situazione per i mercati dove Disney+ è presente, ma dove i cinema hanno già riaperto (fra cui anche l’Italia), con report contrastanti.
Si tratta nel complesso di un modello distributivo molto diverso da quelli che abbiamo visto negli ultimi mesi. Con l’emergere della pandemia tanti studios hanno rilasciato i propri titoli in vie alternative, sfruttando il web. Questa release però è concretamente differente dalle altre. In parte questo dipende anche dal film coinvolto.
L’arrivo di Mulan su Disney+ è un caso particolare
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a due tipi di approcci per aggirare le difficoltà nelle release cinematografiche: la distribuzione in streaming (a volte su piattaforme in abbonamento, a volte con noleggi a pagamento) o il rinvio, talvolta multiplo. I fattori per scegliere una o l’altra strada sono moltissimi, ma possiamo inquadrarne uno in particolare: il risultato atteso.
I titoli arrivati in digitale non puntavano a incassi stratosferici al box office. Alcuni di questi avevano budget contenuti, altri puntavano soprattutto sul merchandise legato a essi per generare profitto. In generale comunque il mancato guadagno derivante da una release digitale rispetto a quella tradizionale era di dimensioni ridotte. Addirittura, considerando il fattore novità di questo tipo di pubblicazione e la poca concorrenza di film in uscita, era ipotizzabile anche un risultato superiore alle aspettative.
Mulan è un caso completamente diverso, è un vero e proprio blockbuster. Il suo budget stimato si aggira intorno ai 200 milioni di dollari e le aspettative di incasso sono probabilmente altissime. Questo è evidente anche solo guardando allo scorso anno e ai remake live-action distribuiti da Disney. Aladdin ha superato il miliardo di dollari a livello internazionale e Il re leone addirittura ha raccolto 700 milioni in più. È facile immaginare quindi che lo studio sperasse in un ritorno di questo tipo, impossibile da raggiungere con una classica release digitale.
A onor del vero, scorrendo i dati dello scorso anno si trova Dumbo che si è fermato a 353 milioni di dollari. Anche questa cifra però, tutt’altro che esaltante, è fuori portata per la distribuzione only-digital. Per confronto, Trolls World Tour (ritenuto uno dei maggiori successi di questo modello) ha totalizzato circa 100 milioni di dollari dai noleggi. Anche considerando eventuali margini maggiori per gli studios rispetto alla distribuzione in sala, è evidente che Mulan avrebbe dovuto trovare un’altra strada, oppure attendere la riapertura dei cinema.
Perché quindi non temporeggiare ancora?
Viene da chiedersi perché quindi non optare per un ulteriore rinvio. Alcune pellicole hanno cambiato data già più volte e per altre l’uscita è stata rimandata di oltre un anno, perché non attendere ancora per Mulan? Ed è un’obiezione valida che però sottovaluta una serie di fattori.
Il primo è che tenere ‘nel cassetto’ una pellicola non è un’operazione senza costi. Primo e forse più rilevante è il mancato incasso che si fa sempre più pesante con il proseguire del tempo. Il proseguire della crisi sta avendo seri impatti sulla liquidità di The Walt Disney Company. Uno dei suoi settori più profittevoli, quello dei parchi a tema, ha registrato rispetto allo scorso anno un calo dell’85% negli introiti, come spiegato proprio nella call di ieri.
In questo momento può essere quindi più utile un incasso immediato (anche se parzialmente ridotto rispetto a quanto previsto inizialmente) che uno più grande in un futuro imprecisato. Insomma, “meglio un uovo oggi che una gallina domani” direbbe la saggezza popolare.
Dall’altra parte, non si può rinviare all’infinito proprio perché Mulan è un blockbuster e merita una finestra di lancio adeguata. Tuttavia, con tutte le grandi pellicole rimandate degli ultimi mesi, sarebbe difficile trovare uno spazio in calendario che lo valorizzi al meglio. Bisognerà evitare la concorrenza di titoli altrettanto interessanti per il pubblico e fra questi anche quelli del Marvel Cinematic Universe, sempre di proprietà di Disney.
Insomma, l’idea dell’uscita in sala inizia a creare qualche complicazione e quindi diventano più appetibili strade alternative.
Un prezzo fuori mercato?
L’aspetto che più sta facendo discutere di questa decisione è il prezzo. Si tratta di una cifra molto più alta di quanto visto per altre release digitali a cui va aggiunto il costo dell’abbonamento alla piattaforma di streaming. Molti di quelli che vedranno Mulan in questo formato già utilizzano Disney+ probabilmente, ma l’azienda non punta solo su di loro. Bob Chapek stesso ha dichiarato che potrebbe essere uno “stimolo piuttosto grande” per l’iscrizione di nuovi utenti.
Come ampiamente spiegato, non era possibile mantenere lo stesso modello delle release digitali precedenti. Tuttavia questa cifra sarà con tutta probabilità superiore alla versione Blu-Ray della pellicola, che non richiederà abbonamenti per la visione. D’altro canto per una famiglia (il target per eccellenza di Disney+) sarebbe a conti fatti un prezzo inferiore alla serata al cinema, come molti stanno sottolineando in queste ore.
In questo caso, la valutazione è decisamente soggettiva. Molto dipende ad esempio dai motivi per cui si sceglie di andare al cinema. C’è chi dà valore alla possibilità di vedere un film a una qualità superiore a quella domestica e chi ritiene più importante poter scoprire il film il prima possibile. Ognuno potrà fare i propri calcoli e decidere se attendere o meno.
Questi conti poi li ha fatti sicuramente anche Disney stessa e in maniera molto più accurata di quanto possiamo fare noi al momento. Non è da escludere quindi che il risultato finale possa essere decisamente positivo, nonostante lo scetticismo che circola in queste ore. E questo potrebbe avere serie conseguenze.
Un esperimento che potrebbe cambiare tutto
L’industria cinematografica è in un momento di possibile trasformazione. Gli eventi degli ultimi mesi hanno complicato ulteriormente il rapporto tra piattaforme di streaming e cinema e lo scenario è ora piuttosto incerto. Un eventuale successo della release di Mulan su Disney+ potrebbe dare una seria spallata alla struttura attuale. Con un panorama dove tante delle major hanno una propria piattaforma di streaming, più o meno sviluppata, si potrebbe creare un serio effetto domino.
Ufficialmente, la distribuzione di Mulan su Disney+ è un evento una tantum. “Vediamo Mulan come un caso singolo, non come un nuovo modello di finestra di lancio che stiamo considerando” ha spiegato ieri Chapek. Tuttavia, ha poi aggiunto “Detto ciò, pensiamo sia molto interessante poter portare ai consumatori una nuova offerta a quel prezzo, imparare da ciò e vedere cosa succede“.
È evidente quindi che qualora dovesse andare bene si aprirebbe una via quasi completamente nuova, di sicura attrattiva per gli studios che potrebbe complicare ancora di più la vita alle sale. Un ottimo risultato di Mulan su Disney+ potrebbe portare alla release (impensabile fino a qualche settimana fa) di Black Widow sulla piattaforma e altri studios potrebbero replicare l’operazione, a partire da Warner Bros. che potrebbe portare il tormentato Tenet su HBO Max. E anche qualora andasse male, questo precedente potrebbe comunque spingere qualcuno a riprovarci, magari in una forma differente (o un prezzo minore).
Dietro l’annuncio di Chapek quindi c’è davvero una rete fitta di diramazioni, che potrebbero portare a una totale rivoluzione nell’ambiente dell’intrattenimento. Volenti o nolenti, sarà importante tenere d’occhio la data del 4 settembre per scoprire cosa succederà.
E voi cosa ne pensate? Siete felici dell’arrivo di Mulan su Disney+?
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