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Dentro la canzone: l’incredibile storia di My Way, da anonimo brano francese a capolavoro iconico

In questo nuovo episodio di Dentro la canzone vi raccontiamo l’incredibile storia di My Way, brano reso eterno da The Voice: Frank Sinatra. La canzone è infatti nata in Francia, ed è stata scoperta (e riscritta in inglese) da Paul Anka, uno degli autori più prolifici di Zio Frank. In realtà gli attori coinvolti nella nascita di questo capolavoro – tra le canzoni più riconoscibili di sempre – sono tanti. Pochi infatti sanno che anche David Bowie ha maneggiato il testo, per quella che è una canzone nata per caso. Uno strano allineamento di eventi totalmente sconnessi, senza i quali My Way, oggi, non esisterebbe.

L’incredibile storia di My Way: la genesi

Paul è un americano, un musicista di successo, ed è il collaboratore più fidato di uno che negli States chiamano The Voice, un cantante talmente iconico che ancora 70 anni dopo gli dedicano i nomi dei talent show canori. Nel 1967 però The Voice non se la cava troppo bene: i giovani erano stanchi delle grandi voci televisive, e preferivano altro. Il fermento culturale statunitense era inebriato dalle nuove sonorità delle band rock d’oltreoceano, e anche in patria cominciano a nascere gruppi niente male. Insomma, quello stesso movimento che porterà pochi anni dopo alla Summer of Love di Woodstock, proprio non vedeva di buon gusto la musica conservatrice e rassicurante ascoltata dai propri genitori. E The Voice era l’emblema di quel mondo. La frustrazione diventa talmente densa che l’artista comunica proprio a Paul la volontà di smettere con la musica.  

Torniamo proprio a Paul però che, per festeggiare il 1968 appena iniziato, decide di partire per una vacanza in Europa, nel sud della Francia. Un giorno accende la radio e ascolta un pezzo strano, che, destino volle, proprio quella settimana e solo per quella settimana era in top 10 francese. La canzone era questa.

Paul non è ferratissimo col francese, ma di musica ne capisce abbastanza per rendersi conto dell’incredibile potenziale della melodia. La canzone si chiama Comme D’habitude, ed è cantata da un francese niente male di nome Claude François. Anche in questo caso la storia del brano ha dell’incredibile. Scritta originariamente dal cantautore Jacques Revaux, finirà ben presto in un cassetto, bocciata dalle discografiche francesi. “Niente di originale”, diranno, ignari di star prendendo la più grande cantonata musicale del secolo. Il testo parla di un amore finito, divenuto vittima della monotonia: “come d’abitudine” canta François alla fine dei ritornelli.

La canzone colpisce a tal punto Paul che egli decide di mettere fine anzitempo alla vacanza e di prendere il primo aereo direzione Parigi: dritto alla discografica di François, per negoziare i diritti del brano. Non lo sappiamo per certo, né esiste una documentazione ufficiale in merito, ma la leggenda narra che Paul che, a proposito, di cognome faceva Anka, riuscì ad acquistare i diritti della canzone per 1$.

Paul Anka riscrive il testo e regala il brano a Frank Sinatra

Tornato negli USA con qualche giorno di vacanza in meno ma con un mezzo capolavoro in valigia, Paul comincia a ragionare sulla volontà del suo amico The Voice di ritirarsi dalle scene. Paul Anka riscrive completamente il testo immaginandosi un uomo alla fine della propria vita artistica, che si prepara ad affrontare l’ultimo palcoscenico, cosciente di essere sempre stato sé stesso. Ed ecco che di colpo quel “comme d’habitude” di fine ritornello diventa “and did it my way”. Il testo è così intenso che uno potrebbe anche dimenticarsi della questione ritiro di Sinatra , e leggerlo come la lettera d’addio di un uomo, arrivato ormai al termine della sua vita.

Paul infatti descrive un uomo che si appresta ad affrontare l’ultimo palcoscenico, quello dello spettacolo, ma anche della vita. Un uomo che si confida con un amico, che fa il punto della sua esistenza, ribadendo di aver fatto sempre tutto a modo suo, restando fedele alla propria indole. Certo con qualche rimpianto, del resto chi non ne ha, ma anche quando ha “morso più di quel che poteva masticare”, nella peggiore delle ipotesi ha sempre trovato il modo di sputare fuori quello che era di troppo. Un addio, un testamento, un bilancio. Una canzone eterna.

Frank Sinatra registrerà My Way in una sola take, il 30 dicembre 1968. La canzone verrà pubblicata nel marzo del 1969.

Sinatra odiava My Way, la trovava “autoindulgente”

The Voice non ha mai fatto mistero di quanto il brano gli stesse stretto. Riteneva infatti che la canzone, nonostante gli calzasse a pennello, avesse un che di “autoindulgente”. Inizialmente infatti si rifiutò di inciderla. Dobbiamo infatti ringraziare sua figlia Nancy, che dopo averla ascoltata dal provino di Paul Anka, convinse il padre a fiondarsi in studio di registrazione. Le perplessità sul brano da parte di Sinatra sono confermate anche da un’altra sua figlia, Tina, che rivelerà alla BBC come suo padre in realtà odiasse la canzone, perchè “autodeclamatoria”.

Cover e omaggi: dalla dissacrazione di Sid Vicious alle versioni italiane

Oggetto di numerose cover fin dall’anno della sua pubblicazione, la storia musicale di My Way è stata omaggiata in diversi modi. La più celebre e dissacrante è sicuramente quella di Sid Vicious, bassista dei Sex Pistols, che la distruggerà in modo irresistibile. “I capolavori non si toccano” direbbero alcuni conservatori. Parole alle quali Vicious, in pieno stile punk, era solito rispondere con un dito alzato, indovinate voi quale. La versione punk risulta modificata anche nel testo, che prende palesemente in giro il modo di cantare di certe voci degli anni 60, e include diverse parolacce oltre a un “to think I killed the cat” al posto di “to think I did all that”.

Leonard Cohen, immortale genio della canzone d’autore, dirà: “Non mi è mai piaciuta My Way fin quando non ho ascoltato la versione di Sid Vicious. Tutti sono incasinati in questo mondo, e ognuno è l’eroe pazzo del proprio dramma. Nella versione di Vicious puoi sentire la disperazione”. Persino Paul Anka apprezzerà la dissacrazione, ritenendola “sincera”.

“Splendido. Datemi solo delle revolverate un po’ all’impazzata, qui. Grazie. Tipo My Way di Vicious. Fate fuoco quando volete.“

Enrico Brizzi – Jack Frusciante è uscito dal gruppo

La canzone è stata successivamente tradotta in praticamente tutte le lingue del mondo. In Italia, per esempio, è celebre la versioni di Patti Pravo (A modo mio, 1972). Nella loro hit It’s my life del 2000, i Bon Jovi citano Sinatra e la canzone cantando :”like Frankie said, i did it my way”. Peraltro John Bon Jovi ha anche registrato una cover di My Way in duetto proprio con Paul Anka nel 2007. Quest’ultimo, da autore del brano, ne ha incise almeno quattro versioni, di cui una in spagnolo in duetto con Julio Iglesias (A Mi manera, 1998).

Celebre è anche la cover del Re, Elvis Presley, che sebbene non amasse particolarmente cantarla, la eseguì live in almeno due registrazioni ufficiali all’inizio degli anni 70.

Prima di Paul Anka il brano venne riscritto da un giovane di cui sentiremo molto parlare

E se credete, come noi, che la storia di My Way sia incredibile, preparatevi ad un altro aneddoto. Poco prima che Paul Anka scoprisse Comme D’habitude in Francia, la Essex Music incaricò un giovane e talentuoso autore britannico, chiamato David Robert Jones, di riscriverne il testo in inglese. Jones lo fece, e chiamò il brano Even a fool learns to love, che parlava di un clown alle prese con il primo amore: “anche i ridicoli si innamorano”. Jones registrò il provino del pezzo, cantando sulla base originale di Claude François, e lo spedì ai suoi supervisori della Essex. Il risultato fu una bocciatura in tronco, e la canzone non venne affidata a nessun interprete. Ah, a proposito, David Robert Jones divenne poi a sua volta un cantante di successo. Solo che il mondo imparerà a conoscerlo col nome di David Bowie.

Offerta
Jack Frusciante è uscito dal gruppo
  • Brizzi, Enrico (Autore)
  • Audience Rating: X (Solo per adulti)

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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