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NASA ha schiantato una navicella spaziale in un asteroide per deviarlo

Il progetto DART è il primo passo per la difesa anti-asteroide del pianeta

All’una e un quarto di questa notte, NASA ha schiantato una navicella spaziale a circa 22.530 chilometri orari contro un asteroide, per capire come deviare questi corpi celesti. L’impatto su Dimorphos segna il culmine del progetto Double Asteroid Redirection Test (DART). Ma anche il primo esperimento per la creazione di una vera e propria Difesa Planetaria contro la minaccia degli asteroidi.

DART: NASA prova a deviare un asteroide schiantando una navicella spaziale

Prima di andare avanti, una precisazione dovuta: al momento nessun asteroide di dimensioni considerevoli sta puntando verso il nostro pianeta. Meteoriti e piccoli asteroidi entrano nella nostra atmosfera con frequenza, ma quasi sempre bruciano completamente prima di arrivare a terra (pensate alle cosiddette stelle cadenti). Ma l’arrivo di un asteroide tanto grande da risultare devastante non è fantascienza, è storia: basti pensare all‘estinzione dei dinosauri.

Quindi NASA e diverse agenzie spaziali (fra cui quella italiana) hanno iniziato a pensare a come fosse possibile deviare un asteroide in rotta di collisione verso il nostro pianeta. Ma le teorie vanno provate. Da qui nasce il progetto DART: un modo per testare la possibilità di deviare il corso di un oggetto in moto nello spazio a velocità estreme.

Il Progetto DART ha funzionato, ora bisogna raccogliere i dati

Per questo esperimento spaziale, NASA ha scelto Dimorphos, un piccolo asteroide che ruota attorno al più grande Didymos. Ogni volta che si mette fra Didymos e la Terra, gli scienzati possono tenere traccia del moto di Dimorphos. Quindi ora tutti i satelliti del mondo valuteranno se la velocità o la traiettoria dell’asteroide sono cambianti. E soprattutto, valuteranno se questi dati corrispondono al modello teorico.

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Prima di schiantarsi a 14 mila miglia orarie con l’asteroide, la navicella DART ha rilasciato una piccola sonda satellite, costruita in Italia. Si tratta di LICIACube. Che trasmettera le immagini dello scontro e dell’asteroide, aiutandoci a capire se siamo davvero stati capaci di deviarne il movimento.

Uno scontro spaziale

Per il momento, però, le immagini che gli scienziati della NASA hanno osservato arrivavano direttamente da DART. Fino a un’ora dall’impatto, Dimorphos era troppo lontano per chiunque da vedere. Non era mai entrato nel campo visivo della Terra, quindi non sapevamo come sarebbe stato.

Ma velocemente, NASAne ha avuto un idea mentre DART correva incontro all’asteroide da deviare a 22,5 mila chilometri all’ora. Didymos è passato nel campo di visione come un lampo, poi una visione di massi ha riempito lo schermo. Infine, una schermata rossa. Segnale perso. Obiettivo raggiunto.

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Elena Adams, ingegnere della missione, spiega che “Penso che tutti noi stessimo trattenendo il respiro. Sono un po’ sorpresa che nessuno sia svenuto in realtà, per un momento”.

L’impatto ha avuto successo. Ma studiarne i risultati potrebbe avere importanza per il futuro dell’intera nostra specie. Lori Glaze, Direttrice della Divisione per le Scienze Planetarie alla NASA, spiega che: “Stiamo entrando in una nuova era per l’umanità, un era in cui potenzialmente avremo la capacità di proteggerci da qualcosa di pericoloso come un impatto di un asteroide. Che cosa incredibile. Non siamo mai stati capaci di farlo prima”.

Questo impatto di una piccola navicella spaziale su un piccole asteroide potrebbe essere il primo passo verso la costruzione di un vero e proprio sistema di difesa planetario. Qualcosa di impensabile fino a pochi decenni fa.

Voi cosa ne pensate di questa missione? Ha rinnovato il vostro interesse per lo spazio? Fatecelo sapere nei commenti.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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